Alpinismo invernale in Slovenia, il report di Urban Golob

Il giornalista Urban Golob fa il punto delle belle salite realizzate quest'inverno in Slovenia, il tutto ad opera di alpinisti del calibro di Andrej Grmovsek, Luka Krajnc, Dejan Koren, Aljaz Anderle, Marko Prezelj e molti altri ancora.
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Tomaž Jakofčič sale Metropolis (VIII/VII+, A0, 350m), parete nord del Triglav.
Andrej Erceg
Pochi giorni fa abbiamo riportato la notizia della via Sanjski Joža sulla parete nord del Triglav, salita da Andrej Grmovsek e Luka Krajnc in tre giorni tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Abbiamo accennato al fatto che, dopo un inizio lento, l'inverno 2010/2011 anche oltre confine si sta rivelando come uno dei migliori in assoluto. Di seguito Urban Golob ci fa un interessante sommario delle salite più importante finora realizzate, con il dubbio che nel frattempo altre se ne aggiungeranno.


SLOVENIA INVERNALE (prima parte?)
di Urban Golob

All'inizio di questa stagione invernale il giudizio generale era che le condizioni delle montagne slovene non fossero così buone come l'anno scorso. Ma dopo un po' le cose sono cambiate e le classiche vie di ghiaccio e neve sono rapidamente entrate in condizione. Così ad inverno già ben inoltrato, a fine gennaio e all'inizio di febbraio ci sono state alcune belle salite, in particolare nelle Alpi Giulie.

La prima realizzazione che va menzionata è una veloce salita di Sanjski ozebnik (Il Couloir dei Sogni). Una pietra miliare dell'alpinismo in Slovenia che segue una linea di dura neve e ghiaccio al centro della parete nord del Triglav. La via non entra in condizioni ogni anno e mentre solitamente per questo VI, 6, M7 di 1100m ci vogliono due giorni, la salita più veloce in assoluto era stata compita in una giornata. Quest'anno, grazie alle ottime condizioni della neve e del ghiaccio le difficoltà sono state considerate "soltanto" di V, 5(+) senza alcuna sezioni di misto. Il primo team a trarne vantaggio è stato quello composto da due talentuosi giovani, David Debeljak e Luka Stražar, che hanno scalato Sanjski ozebnik impiegando solo una mezza giornata. Naturalmente questa salita è poi stata ripetuta anche da altri, e tra questi è da menzionare soprattutto la prima solitaria effettuata da Dejan Koren che ha impiegato 3 ore e mezza per questa bellissima linea bianca.

Quasi nello stesso momento si è concretizzata un'altra buona salita sulla più remota parete nord del Planja nelle Alpi Giulie. Il team dei due fratelli, Nejc e Rok Kurinčič, ha salito una combinazione di due vie esistenti - Katarza e Mansard - che in estate sono gradate VII e VI. I due hanno trovato abbastanza ghiaccio e misto e hanno salito questa parete alta 500m in due giorni e con grande stile.

Finora la salita più importante di questa stagione è stata realizzata da Andrej Grmovsek e Luka Kranjc. I due, immediatamente a destra di Sanjski ozebnik sulla parete nord del Triglav, hanno combinato tre linee in un'impressionante e diretta salita terminata per la famosa Čopov steber, un'ultra classica delle Alpi slovene. Grmovsek e Kranjc hanno impiegato 33 ore (su 3 giorni) per questa nuova via invernale che hanno gradato VI, 5+, M7+, 1050m. Mentre nella parte inferiore la scalata si è distinta per la distanza delle protezioni, le maggiori difficoltà tecniche sono state incontrate nella parte superiore che però era ben protetta dai numerosi chiodi già in loco. Questa salita di Grmovsek e Kranjc è considerata una delle migliori salite invernali di sempre nelle Alpi slovene.

Nonostante condizioni tutt'altro che buone per le cascata di ghiaccio, ci sono state anche alcune aperture di nuove e interessanti vie. Quasi tutte le salite importanti sono stati realizzate da Aljaž Anderle che - con vari compagni oppure da solo - ha salito tre nuove linee di ghiaccio sulla parete Nord del Prisank. Inoltre, Anderle ha anche salito in solitaria la cascata Bav-bav (IV, 6), alta 500m sulla parete nord del Mangart, sopra i Laghi di Fusine vicino a Tarvisio.

L'ultima notizia viene dalla parete nord del Triglav, evidentemente la meta alpinistica più gettonata di quest'inverno. Tomaž Jakofčič e Andrej Erceg non hanno scelto di salire seguendo le lingue di neve e ghiaccio, ma si sono invece rivolti alla sezione più ripida della parete, completamente asciutta e priva di neve. E in due giorni hanno ripetuto Metropolis (VIII/VII+, A0, 350m), la via aperta da Jakofčič del 2002, riuscendo a salirila quasi tutta in libera.

Ultima, ma certamente non per importanza, è da segnalare un'altra prima invernale nelle Alpi Giulie degna di nota: una bella linea sulla selvaggia parete nord del Široka Pec, salita da Luka Lindič, Rok Blagus, Boris Lorenčič e Marko Prezelj. Questo team ha salito due vie classiche (Direktna e Dibona) che, a causa della roccia friabile, vengono ripetute di rado. Come detto quest'inverno le condizioni di neve e ghiaccio erano buone, e la via presentava difficoltà fino a VI-, M6+, 4-5, 700m, con alcune sezioni difficili su roccia marcia. I quattro hanno bivaccato sopra la sezione chiave e poi, con quattro tiri più facili, hanno proseguito fino in cima il giorno successivo. La salita è stata presentata come un allenamento per la loro spedizione al Makalu della prossima primavera.



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