Alpinismo in Alaska: nuove vie francesi sulle Revelation Mountains
Avendo letto i racconti di Clint Helander sulle Revelation Mountains dell'Alaska, ci siamo accorti che i "Revs" sembravano il luogo perfetto per realizzare i nostri sogni d’avventura e saziare la nostra sete per pareti inviolate. Dopo giorni passati a preparare materiale e viveri, e dopo un magnifico volo con Paul Roderick ed un caloroso benvenuto di Clint e Andres Marin, intenti a scalare una nuova via sul Monte Golgota, abbiamo dovuto affrontare condizioni meteorologiche instabili, forti nevicate e venti furiosi.
Quando è arrivata la prima finestra del bel tempo, un’evidente goulotte su una cima inviolata a nord del Monte Apocalypse ha attirato la nostra attenzione. Alle 4 del mattino del 2 aprile eravamo alla base della montagna ed abbiamo iniziato a scalare. Entrare in questa goulotte è stato simile ad un'esperienza mistica, ed i tiri ci hanno offerto del ghiaccio incredibile e tratti di neve ripida e compatta. Dopo 900 metri e 14 ore di arrampicata siamo stati fermati da tetto di 40 m di roccia nera e compatta. Un tiro difficile in arrampicata artificiale, oppure arrampicata di misto illogica ci avrebbe portato al colle e poi da lì verso la facile cresta sommitale, ma non era così che volevamo terminare la via e così abbiamo scelto di fare le doppie. Siamo tornati alla base dopo un viaggio di andata e ritorno di 24 ore. Così vicini, eppure così lontani.
A questo punto il maltempo è tornato. Abbiamo iniziato il gioco di aspettare al campo base. Cucinare, ascoltare musica, preparare il materiale e sciare un po’ intorno al campo è stata la nostra routine quotidiana. Fortunatamente erano previsti tre giorni di bel tempo poco prima che l'aereo tornasse per riportarci verso casa. A causa del congelamento alle dita dei piedi, riportato mentre sciavo verso il campo, sono stato costretto a lasciare i miei compagni di cordata arrampicare da soli, e ho fatto tutto il possibile per aiutarli.
Un giorno dopo aver sciato la parete sud del Monte Sylph, Antoine, Thomas e Jeremy hanno tentato il diedro centrale della parete NE del Monte Seraph. 600 m metri di arrampicata, con alcuni tiri di misto tecnico all'inizio, li hanno portati fino in cima. Seguendo un evidente goulotte fino alla base sono rientrati al campo base dopo 14 ore, giusto in tempo per godersi un buon pasto ed un piccolo bicchiere di whisky. Gran bella giornata!
Ultimo giorno, ultimo tentativo! L'idea era di ritornare alla nostra prima vetta inviolata ed aprire una via facile sulla parete sud della montagna, ma il vento forte e caldo ci ha costretti a cambiare piani. Abbiamo esaminato le possibilità sulle varie pareti nord ed il 9 aprile i ragazzi si sono diretti verso la parete NE del Monte Hydra. Superando diversi tiri di delicata arrampicata di misto lungo una rampa diagonale sono riusciti a raggiungere la cima all'alba per godere di una vista indimenticabile verso l'infinita natura selvaggia dell'Alaska. L'eccitazione era evidente sulle nostre quattro facce quando poi ci siamo riuniti dopo quest'ultima bella giornata.
Siamo stati prelevati da Paul ed il suo aereo la mattina seguente. Anche se era giunto il momento di tornare a casa, stavamo già parlando dell nostro prossimo viaggio...
Hydra parete NE, la cima
LE VIE
Apocalypse parete nord - tentativo cima inviolata (900m, WI6, 90° neve) Thomas Auvaro, Jeremy Fino, Matthieu Rideau, Antoine Rolle, 02/04/2018
Sylph parete sud- Thomas Auvaro, Jeremy Fino, Antoine Rolle, 06/04/2018
Seraph parete NE - MaKeMaLo (600m, M7) Thomas Auvaro, Jeremy Fino, Antoine Rolle, 07/04/2018
Hydra parete NE Fa Pa Caou Per Aqui (600m, M8) - Thomas Auvaro, Jeremy Fino, Antoine Rolle 09/04/2018
Il team ringrazia Petzl, SCARPA, Blue Ice e Chullanka.
Antoine ringrazia gli sponsor Petzl , Karpos, SCARPA, Blue Ice, Masherbrum and Snowleader