Aleš Česen e Tom Livingstone salgono la cresta ovest del Gasherbrum III in stile alpino
Scalando in stile alpino per sette giorni, tra fine luglio e inizio agosto, lo sloveno Aleš Česen e il britannico Tom Livingstone hanno completato l'ambita prima salita dell'enorme cresta ovest del Gasherbrum III nel Karakorum pakistano.
Con i suoi 7.952 metri, al G3 mancano soli 48 metri per essere riconosciuto come uno dei 8000 ufficiali, ma la montagna salita per la prima volta nel 1975 da Wanda Rutkiewicz, Alison Chadwick-Onyszkiewicz, Janusz Onyszkiewicz e Krzysztof Zdzitowiecki è sicuramente un colosso che difficilmente si fa salire . Česen e Livingstone lo sanno fin troppo bene: nell'estate del 2022 avevano tentato una nuova via, ma nonostante tutti gli sforzi, alla fine si erano ritirati 150 metri sotto la vetta a causa "del freddo, del meteo, della stanchezza e della mancanza di opzioni ragionevoli".
Malgrado le difficoltà, quel tentativo li aveva lasciati con la voglia di riprovarci e la loro curiosità - di voler sapere a tutti costi se è possibile scalare una via tecnica e difficile ad altissima quota - era rimasta insaziata. Da qui il loro ritorno nel Karakorum pakistano a luglio. Fedeli ai loro ideali, ancora una volta hanno scelto di operare come un team piccolo ed indipendente, leggero ed in stile alpino. Vale a dire niente ossigeno supplementare, niente portatori d'alta quota. E ancora una volta avevano in mente l'enorme cresta ovest, tentata per la prima volta nel 1985 dagli alpinisti scozzesi Geoffrey Cohen e Desmond Rubens che, dopo uno sforzo formidabile, erano tornati indietro da quota 7700 metri.
Il 42enne Česen e il 33enne Livingstone hanno impiegato sette intensi giorni per il loro magnifico viaggio sul G3. Hanno raggiunto la vetta il 4 agosto e poi sono scesi lungo la via normale sul Gasherbrum II, seguendo le corde fisse. Livingstone ha descritto la via come "... una delle più difficili che abbia mai scalato, il culmine di un decennio, persino il nostro terzo bivacco, seduti e senza tenda a 7800 m, sarà memorabile".
Livingstone ha aggiunto "Quando siamo partiti per la cresta occidentale del G3, tentata dagli scozzesi nell'85, abbiamo aperto una porta verso ciò che ci chiedevamo se fosse possibile. Liberandoci di aspettative, preoccupazioni e idee, ci siamo semplicemente mossi verso l'alto con una mente curiosa e un corpo silenzioso ed esausto. Con la testa e lo stomaco ammalati, abbiamo rallentato il nostro ritmo. L'alpinismo è una trappola così bella, di ciò che vuoi e di ciò di cui hai bisogno.
L'altitudine è una sfida enorme. Ti distrugge. Anche se dico "bravi" a coloro che salgono sulle montagne con ossigeno supplementare, una pista nella neve, tende pre-posizionate, , il supporto degli Sherpa, le corde fisse e altre team in giro... sono un universo a parte rispetto alla nostro alpinismo".
Livingstone e Cesen scalano spesso insieme e nel 2018 hanno sopportato 6 bivacchi con lo sloveno Luka Strazar mentre effettuavano la seconda salita in assoluto, e la prima salita dal versante nord, dell'estremamente impegnativo Latok I. La loro salita è stata premiata con il Piolets d'Or nel 2019.