Addio a Loris De Barba, grande conoscitore delle Dolomiti Bellunesi
È deceduto all'età di 71 anni l'alpinista e fotografo bellunese Loris De Barba durante un’escursione sulle Torri del Camp nel gruppo della Moiazza nelle Dolomiti. Grandissimo conoscitore delle Dolomiti Bellunesi, soprattutto quelle un po' più appartate e selvagge, De Barba era uscito ieri pomeriggio per andare a fotografare il tramonto sulle Torri del Camp. Al suo mancato rientro la sera, verso le 23 sua moglie ha allertato il Soccorso alpino che si è messo subito in azione. Verso le 3 di mattina i soccorritori hanno individuato il corpo dell'alpinista sotto la Seconda Torre di Camp, poi alle prime luci è stato recuperato con l'aiuto del elisoccorso.
Stando alle prime informazione, probabilmente De Barba si trovava in cima alla seconda torre, non si sa se in fase di salita o discesa, con tutto il materiale fotografico nello zaino, quando è scivolato sopra una parete verticale, perdendo la vita e fermandosi una cinquantina di metri più sotto, prima di un salto di roccia.
De Barba era un grande amante delle montagne di casa, e predilegeva le zone poco frequentate. La sua passione per l’ambiente invernale, e in particolare la pratica dello scialpinismo e lo sci ripido, lo aveva portato a scoprire aree meno conosciute. Numerose le sue prime discese in tutte le Dolomiti, spesso insieme a Francesco Vascellari con il quale ha vinto il prestigioso Pelmo d'Oro per l’alpinismo in attività. La motivazione recitava "La coppia De Barba e Vascellari rappresenta al giorno d’oggi in maniera significativa quel movimento di ricerca nello scialpinismo che da sempre ha interessato gli amanti della montagna Bellunese in veste invernale, dove l’individuazione dell’itinerario meno difficile da percorrere nelle solitudini proprie della stagione riporta mirabilmente a quello spirito pionieristico che questo Premio vuole valorizzare."
De Barba era anche un appassionato dei 4000 delle Alpi, ai quali ha dedicato una monografia sciistica assieme a Francesco Vascellari, mentre è di firma sua il titolo della guida scialpinistica alle Dolomiti d'oltre Piave. Il titolo è emblematico del suo modo di interpretare la montagna: scialpinismo in un'isola di silenzio.