1 / 1Val Varaita, Pineta nord
Una domenica in Val Varaita (CN) tra storia, nuove cascate (Zedda Piras), incontri, salite, ghiaccio, voglia di arrampicare e l'appuntamento per un ice-meeting a febbraio...
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 Una domenica in Val Varaita (CN) tra storia, nuove cascate (Zedda Piras), incontri, salite, ghiaccio, voglia di arrampicare e l'appuntamento per un ice-meeting a febbraio... Domenica 4 dicembre 2005. Domenica eravamo in tanti alla corte, della stupenda Val Varaita. Non vi voglio parlare di cosa è stato fatto. Una quindicina buona di climbers che si rincorrono e si aggrovigliano alle soste di una bella cascata di 5 o 6 tiri, con avvicinamento molto breve e ben formata in questo periodo, non è cosa nuova e non credo vi stupisca… Pochi sanno il nome bellissimo di questo flusso, la “Cascata degli alberi e della felicità”... solo perché tutti la conoscono come Pineta nord... ma non fa differenza... ci siamo alternati sul muro finale, chi arrampicava e chi scattava foto… ma anche voi avrete fatto foto domenica... Poi, quando abbiamo capito di essere in troppi, in sei siamo saltati sul suo pick-up, chi davanti e chi nel cassone con le picche, e via all'anfiteatro della diga… Dire che sia una bella palestra non le rende onore, né ai suoi fantastici tiri, né ai suoi “inventori”. Infatti queste linee nascono “artificialmente” dalle mani di persone come Maurizio Ariaudo e compagni, e dall'acqua che viene convogliata sopra muri verticali e strapiombanti di roccia… Se non ve l'avessi detto io non l'avreste mai capito da soli, i tiri sono talmente belli immersi in questo ambiente che sembrano un regalo della natura… Qui il “boss” ha dato spettacolo, salendo un sigaro di una decina di metri, staccato nel vuoto e con un diametro nel mezzo di non più di trenta centimetri… le picche al collo e si sale abbracciandolo con le mani… il primo chiodo moooolto sopra, su una stalattite penzolante… ma lui era tranquillo… eh, la classe… Zedda Piras il nome, in onore del local Massimo Piras, che ci ha fatto da cicerone sulla valle, sulle sue colate e la loro storia, lui che quella storia l'ha scritta… Quello di cui voglio parlarvi è altro. Di gente che si fa 700 km da sola in macchina per esser del gruppo, di amici ritrovati (ciao Dragonet!) e di amici nuovi, di Grizzly e SteManto (da me riconosciuti in sosta) che si fanno elogiare dal Marlier in persona e che poi non si fanno scappare del buon vino al rifugio Savigliano, a 2 minuti dalla strada… di Ezio che gli leggi negli occhi che se potesse arrampicherebbe giorni e giorni con ognuno, che ti porterebbe volentieri sulle cascate che popolano i tuoi sogni, ma lui è uno, gli impegni sono tanti, gli amici ancora di più e l'inverno non è eterno… Voglio parlarvi dello spirito di questo Ice Tour che, sebbene non sia una mia invenzione, credo di aver ben compreso… Qui c'è posto per tutti… Voglio dirvi che ho avuto l'onore di conoscere Romeo Isaia, nome che forse vi dice poco, ma che se siete qui a leggere queste righe dovrebbe dirvi molto… è sua la prima cascata salita in Italia, la Ciucchinel, nel dicembre '77, io sarei nato molto più tardi... lui e il suo compagno sono stati quelli che hanno aperto le danze, che han dato il via al tutto, senza di loro forse saremmo tutti allo stadio la domenica… è lui il gestore del Savigliano, andate a conoscerlo... Io ci tornerò tra quegli alberi e quegli amici, a inizio febbraio con un ice-meeting che si preannuncia da favola... voi siete abbastanza grandi per decidere da soli... Fabio Elli “ilcontevlad”
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