Pra de Dieu: il sogno comincia ad avverarsi

La prima cascata dell'Ice Tour: Ezio Marlier, Corrado Gontier e Lodovica Litro inaugurano il grande viaggio su Pra de Dieu.
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Corrado Gontier sul secondo tiro di Pra de Dieu
Planetmountain
La musichetta del cartone animato di Heidi mi annuncia che ho ricevuto un messaggio sul cellulare. E’ di Corrado Gontier che mi scrive “Ciao, se ti piace l’idea domani cascata e sei nell’Ice Tour”. Lo rileggo due volte e chiamo immediatamente Corrado. “Come puoi pensare che non mi piaccia una tale ciliegina?? Dove si va?” “Mah, penso Valpelline, devo sentire Ezio più tardi. Dopo ti messaggio ora e luogo dell’incontro.” Telefonata finita.

Passa qualche minuto e i miei pensieri esplodono. Oddio Ezio Marlier, guru del ghiaccio, l’Ice Tour, perché Corrado ha chiamato me? Con tutti i cascatiti bravi e bravissimi che ci sono in giro. Ho fatto l’ultima cascata 10 mesi fa. Oddio, sarò sciolta come un involtino infilzato in uno stuzzicadenti, farò una bella figura di… (censura). Poi pian piano i pensieri prendono il loro giusto corso ed alla paura di non essere all’altezza di “due” così grandi si sostituisce quella sottile eccitazione che mi pervade ogni volta che vado in montagna a fare cascate, ad arrampicare o a fare del misto. La mia droga è essere NELLA montagna che, come il più versatile degli amanti, mi fa rimanere estasiata davanti ai mille disegni creati dall’acqua ghiacciata o mi fa assaporare il tepore delle sue rocce scaldate dal sole.

Avevo avuto occasione di parlare brevemente con Ezio al telefono solo un paio di volte ma mi ero sentita subito in sintonia con lui così, quando stamattina ci siamo trovati al bar per un caffè e Corrado ci ha presentato, mi sembrava di conoscerlo da sempre. Abbiamo sparato c… (censura) per un quarto d’ora. Poi… inevitabilmente le cascate hanno occupato i nostri pensieri e le nostre chiacchiere fino a Chamen dove abbiamo parcheggiato il pick up di Ezio. Qui è iniziato il rito della preparazione: controllo del materiale, piccozze, ramponi, imbraghi, corde, chiodi da ghiaccio, rinvii, caschi.

Il prepararsi è per me davvero un rito. Il mio fisico e la mia mente iniziano a svuotarsi per lasciare il posto al piacere della salita da condividere con persone che viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda, al suono della picca che entra nel ghiaccio con un semplice ma determinato movimento di polso, al rampone che si aggancia al piccolo cavolfiore, al musicale crepitio del ghiaccio ed al suo profumo: intenso quando il ghiaccio è “morbido”, delicato quando è “duro”.

Il paesaggio è - tanto per essere banali - veramente da cartolina. Mentre sto per dire “Mi sembra di essere in Canada” penso se i canadesi, a casa loro, dicono “Mi sembra di essere in Valle d’Aosta”… mah?

Per raggiungere la cascata dell’Pra de Dieu scendiamo di qualche metro fino al torrente in mezzo ai bassi arbusti spogli delle vergne che sono ricoperte di neve cristallizzata. Ogni qualvolta sfioriamo un ramo, piccolissimi cristalli ci cadono addosso e mi piace pensare che questo sia, nel linguaggio della montagna e della natura, un modo per dirci: ”Con questo abbraccio ti do il benvenuto in casa mia e mi auguro sarai il più rispettoso degli ospiti”. Ogni tanto Ezio lancia un contagioso urlo di felicità. Forse quest’anno siamo i primi a salir cascate !!

E’ magia, è favola. Siamo alla base. Come sempre ho un positivo zic di paura ma sono felice. Ezio ci dice dove vuole scattare le foto e come. Questa -per me - grande avventura è davvero iniziata. Ezio sale fino ad un piccolo anfratto sulla sinistra per poter scattare le foto, poi parto io da prima e mi vengono in mente gli involtini. E penso che William Blake aveva davvero ragione quando scriveva “Grandi cose accadono quando esseri umani e montagne s’incontrano”.

Dalla sosta nell’anfratto guardiamo le prime foto scattate. Sono davvero speciali. In una mia di profilo perfino il mio naso alla Dante sembra un naso semi-greco!! Poi è Corrado a partire per primo. Alla sua destra mille piccoli schizzi d’acqua arabescano i colori dell’arcobaleno. Mentre lo guardo salire sicuro, sereno e felice della sua vita penso a quanto mi ha insegnato e trasmesso in ognuna delle salite che abbiamo fatto insieme.

Ezio sprizza felicità e vitalità da tutti i pori. Siamo proprio fortunati ad essere qui insieme, solo noi in un momento unico perché magari il prossimo anno l’acqua ghiaccerà con formazioni diverse, il colore del ghiaccio cambierà e con esso il profumo della cascata. Sono momenti come questi così intensi e così ricchi di ineguagliabili sensazioni che mi danno una carica incredibile. Grazie Ezio. Grazie Corrado.

Lodovica Litro

Nella foto: Corrado Gontier su Pra de Dieu (ph Ezio Marlier)

Vai alla cascata Pra de Dieu


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