La Goulotte del Rio Gentira, un grande maestro e la pre-istoria dell'ice climbing.

24/12/2006 (Valle Argentera - Valle Susa)

Cronache dalla preistoria.
Era il 14 di dicembre dell’anno 1985 quando Giancarlo Grassi, mi telefonò, per comunicarmi che l’indomani, il corso di perfezionamento al quale io ed il mio amico Paolo Angela ci eravamo iscritti, si sarebbe svolto in Valle Argentera e su una via nuova. Alla mia richiesta di delucidazioni Giancarlo volle ancora rimanere vago (si usava così) facendo ancor più accrescere la mia smania e la mia curiosità. Le sue ultime disposizioni furono di arruolare un fotografo entro le poche ore che mancavano all’alba del giorno successivo. Fu così che spacciai per valente fotografo mio fratello che non aveva mai arrampicato ma che aveva un obbiettivo da 125 mm e questo, per me, bastava già a farlo diventare un semiprofessionista. Purtroppo sarà che lo tirai giù dal letto alle quattro ma i risultati non furono assolutamente all’altezza, però se non altro avevo risposto repentinamente alla richiesta del mio insegnante al quale dissi poi, che durante lo sviluppo i negativi si bruciarono (Che sfiga eh!). Il giorno successivo, condito da una sveglia antelucana, dall’avvicinamento e dalla salita, fu straordinario come furono straordinari gli insegnamenti che Giancarlo ci dette. Io lo conoscevo da un po’ di tempo ma non sapevo e non speravo che in seguito mi avrebbe dato la sua amicizia e che avremmo fatto tante salite insieme. Purtroppo non abbiamo potuto salutarci (avevamo avuto qualche scontro come spesso ci accadeva), ma dalla sua scomparsa in poi, ho cercato in tutti i modi senza peraltro riuscirci, di far sì che il suo nome fosse ricordato come merita e, a coloro i quali si sono dimenticati di lui troppo in fretta, vorrei ricordare che con tutti i suoi difetti e con tutti i suoi sogni Giancarlo ha scritto dei pezzi di storia dell’alpinismo Italiano troppo importanti e prestigiosi per non vederlo esposto sotto un’adeguata luce.

Cronache del Giorno d’oggi.
Domenica 24 dicembre 2006 sono passati 21 anni (qualcuno direbbe invano) e partendo come allora dalla provinciale per il Sestriere, ho deciso di fare un giro senza una meta prestabilita in Valle Argentera. E’ tardi e la mia compagna protesta per certe vesciche sotto i piedi che la fanno soffrire… a quel punto le soluzioni sono due o torno a casa o allungo il passo per non sentirla. Opto decisamente per la soluzione due e scompaio al fondo del pianoro di Brusà de Planes dove automaticamente i miei passi ritornano su una strada nota e, come richiamato da una memoria ancestrale, mi ritrovo alla base della Goulotte del Rio Gentira che dopo la prima salita non avevo mai più ripetuto. Ci sono quattro ragazzi (si fa per dire la media è sui 40 anni) che stanno scendendo in doppia. Ci salutiamo e scambiamo due parole ma della mia compagna nemmeno l’ombra, ed ora non è tardi: è tardissimo… Poi, come mi risolvo a scendere, eccola invece che arriva arrancando sul pendio di accesso borbottandomi dietro una qualche litania di “complimenti”. Evviva si sale! Diversamente da allora con due grandi e rapide lunghezze siamo in cima. Le soste di calata? beh quelle sono d’antan ma sembrano tenere… ed eccoci, quindi, di nuovo alla base pronti per attendere altri 21 anni e grazie ad un passaggio dei magnifici quattro precedentemente incontrati Gloria, anche se è stata bravissima, può finalmente far riposare i suoi piedi malandati.

Elio Bonfanti

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Nella foto Elio Bonfanti e Giancarlo Grassi nel 1985 nell'avvicinamento alla Goulotte del Rio Gentira in occasione dlla prima salita (ph arch. E. Bonfanti)