L'alpeggio dei laghi, il gias della Valle Grande di Lanzo

Lauretta, Mauro1 e Mauro2 alla scoperta della Valle Grande di Lanzo dove Gias sta per alpeggio e Lei significa l'acqua dei laghi che, d'inverno, s'offre ai maestri del ghiaccio.
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Laura Frola, cascata Gias di Lei (Valle Grande di Lanzo)
Planetmountain
Torino 23/12/2006

Visto il nome della cascata l’idea è nata non perché ormai vogliamo sempre fare cose al femminile ma prima di tutto perché volevamo evitare l’affollamento sotto alle poche cascate formate e poi perché, sotto sotto, avevamo anche un grande obiettivo.

Così, sabato (23/12 ndr) nel primo pomeriggio, siamo partiti da Forno Alpi Graie! Zaini stracarichi, qualcuno in coma etilico (ma JJ cosa c’era in quel cocktail venerdì sera??) e ci siamo diretti verso il Rifugio Daviso, in Val Grande di Lanzo. La zia di Mauro (occhi di Ghiaccio) appena visti ci ha detto: “ma non si parte a quest’ora per andare su”.

Il cartello era incoraggiante, 3 ore al rifugio… eh no, ben 5, ravanando nella neve a volte fin sopra le ginocchia tanto che alle grange (baite) superiori ci siamo arrivati col buio e mancavano ancora circa 150 metri di dislivello per raggiungere il rifugio… al punto che un pensierino di passare la notte lì io l’ho fatto ma i miei compagni, fiduciosi, hanno preferito provare a seguire i bolli del sentiero (coperto dalla neve…).

La perseveranza ci ha infine premiato (meno male) e giunti al ricovero sono stata assalita da una micidiale bollita alle dita delle mani e mentre io cercavo di scaldarmi nel sacco a pelo e con varie coperte sopra, Mauretto ci ha preparato una deliziosa cenetta… La notte passa, non si può dire in assoluto silenzio, ma alla luce di una candela, in modo assai confortevole.

Alla mattina che spettacolo… trovarsi soli in un ambiente come questo, in un tripudio di luci e colori, non fatico ad intuire perché Gian Carlo Grassi ed i suoi compagni si avventuravano in questi valloni sperduti alla ricerca di nuove gemme di ghiaccio incastonate tra le rocce.

Purtroppo però, il nostro obbiettivo il mitico Couloir cascata “O sole Mio”, come del resto le altre goulottes della zona non è ancora in condizioni e, in aggiunta, se ieri sera durante la salita al rifugio non avessimo perso una piccozza avremmo almeno potuto salire la “Cascata del rifugio Daviso” che invece è perfettamente formata. Quindi, dopo una lauta colazione, ci apprestiamo a scendere… alla ricerca della picca perduta, che fortunatamente ritroviamo sul pianoro sottostante alla bella cascata del “Gias di Lei” a questo punto della giornata basta uno sguardo d’intesa che parto io e arrivo alla prima sosta.

Preferisco attrezzarla su ghiaccio, meglio evitare quella esistente (non dev’essere molto frequentato questo vallone d’inverno). Poi parte Mauro che dopo avermi rincorso in questo splendido gioco, mi sorpassa, ed esce assicurandosi questa volta ad una sosta a chiodi ancora in condizioni sicure. Mauretto, invece, si è dovuto accontentare di fare il secondo e il fotografo (splendido).

Ci prepariamo a scendere: la prima doppia la effettuiamo sulla sosta in loco e la seconda su abalakov. Ritorniamo alla macchina con la salita di una cascata solo di 80 metri ma con la piena soddisfazione per i 2 giorni passati a vivere un po’ di quella forma di avventura ormai desueta e forse un po’ troppo trascurata dai nuovi stili alpinistici…

Lungo il cammino del ritorno incontriamo un anziano che ci chiede: “Da dove venite?”. Quando glielo abbiamo detto ci ha dato uno sguardo del tipo “venta esi foi…” (bisogna essere matti) ma i suoi occhi erano un pochino lucidi, chissà, cosa avrebbe voluto dirci.…

All’Albergo Savoia, dopo una generosa merenda, Mauretto si mette a giocare alla “Capretta” con l’aiuto di Ines (nonna ACE) e contro il perfido ingegnere… perde. Niente! La fortuna dei principianti non è venuta in suo soccorso…

Il nome della cascata che abbiamo salito si traduce in ALPEGGIO DEI LAGHI (in franco provenzale Gias significa Alpeggio e Lei, Laghi) che si formano in estate pieni di rane… difficile a crederci, vero? Oggi solo neve, ghiaccio e silenzio. Domani è Natale ma siamo riusciti a ritagliarci un angolo di mondo tutto per noi, d’altra parte era facile pensare che lì saremmo stati soli…

Laura Frola e le due "bestioline", Mauro1 e Mauro2

Vai alla scheda della cascata del Gias di Lei

Nella foto: Laura Frola sul Gias di Lei (ph Mauretto).



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