Via Maffei - Cima di Prà Vecchio
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Via Maffei: Cima di Prà Vecchio, Adamello. Rosso Maffei, bianco Puerto Escondido
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
R. Lorenzi, G. Rigamonti, C. Maffei 17/9/1971. Prima ripetizione conosciuta e libera: P. Baroldi, Z. Bosetti, F. Salvaterra 17/7/2013
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Lunghezza dislivello
300m
Difficoltà
6b (V+ obb.)/R2/III
Difficoltà obbligatoria
6b
Itinerario di stampo tradizionale che zigzaga alla ricerca del passaggio più facile su una parete parecchio verticale. La roccia è di ottima qualità e solo in alcuni tratti presenta un pò di erba e qualche rara scaglia a cui prestare attenzione. Mi ha ricordato vagamente la Taldo-Nusdeo sul Picco Luigi Amedeo. Dopo una seconda ripetizione, nel giugno 2020, mi sento di confermare la prima impressione: una via bellissima, tra le più interessanti sul versante orientale dell'Adamello.
Accesso
Lungo e faticoso. Esistono due possibilità:
- Passando dal rifugio Carè Alto: Consigliato, meglio se dormendo la sera prima al rifugio. Possibilità di far salire gli zaini in teleferica. Dal rifugio Carè Alto (2.30 ore dal parcheggio) si scende dal “Bus del Gatt” e prende il sentiero per il passo degli Altari. Arrivati dopo circa 1 ora sotto l'evidente spigolo sud-est della cima di Prà Vecchio lo si abbandona proseguendo per un ripido canale erboso fino a una valletta con grossi massi e alla base dell’evidente parete est. 1,30 ore dal rifugio, 4 ore totali.
- Accesso diretto da malga Niscli: raggiunto il ponte Zucal si segue per Malga Niscli, al bivio per il passo degli Altari prendere a sx per Malga Niscli. Salire al passo degli Altari per poi traversare alla parete non conviene perché dal passo è ancora molto lunga e si perde quota. Da Malga Niscli in poi il sentiero praticamente non esiste più ed è difficile orientarsi. Si rimane nel fondo della valle stando a dx del torrente fino all’impennata finale, qui si sale sulla massima pendenza puntano la cima di Prà Vecchio fino a intercettare il sentiero che collega il rifugio Carè Alto al passo degli Altari, da qui vedi sopra. Circa 3 ore abbondanti totali, tuttavia molto faticoso e di difficile orientamento specie al buio.
Giunti nell’anfiteatro di fronte alla parete si sale fino all’imbocco del canale, spesso nevoso, che lambisce la parte alta della parete. Conviene lasciare tutto il materiale non necessario alla scalata alla base del canale, le doppie riconducono nello stesso posto. E’ possibile scendere indossando solo le scarpette. Per entrambe le vie si risale l’ evidente canale, dal suo imbocco dopo circa 40m sulla sx si vede chiaramente un diedro verticale con qualche chiodo, attacco della via Maffei. Pochi metri dopo, parte un secondo diedro, visibile una sosta con due stopper utilizzata per le calate nel canale, attacco della via Puerto Escondido. Itinerario
La via è stata salita in circa 12 ore di arrampicata e valutata VI grado e artificiale. Quasi tutti i chiodi e cunei utilizzati dai primi salitori sono stati lasciati pertanto la via è insolitamente chiodata, specie nella prima parte. Ha tre-quattro ripetizioni sicure e circa 35 chiodi in loco. Discesa
Alla fine della cresta si arriva su una forcella con parecchi resti di baraccamenti e i segni rossi della traversata degli Honved. Si scende disarrampicando un canale che lambisce la parete appena salita, è il proseguimento di quello salito all’attacco. Terreno facile ma con detriti e su erba scivolosa per circa 60 metri. Prima che si verticalizzi, sulla dx (faccia a valle) c'è una sosta evidente con 2 ch. Vedi schizzo per le altre doppie, sono attrezzate per scendere con una sola corda da 50m, terreno mai molto verticale. In discesa è conveniente scendere sulla massima pendenza, senza sentiero, fino a malga Niscli. Vedi info sull’accesso diretta da malga Niscli. Circa 2.30 ore. Materiale
I primi tiri sono ben chiodati, le soste vanno rinforzate. Portare una serie di friends al #3, 2-3 TCU, nut, qualche chiodo.
Lungo e faticoso. Esistono due possibilità:
- Passando dal rifugio Carè Alto: Consigliato, meglio se dormendo la sera prima al rifugio. Possibilità di far salire gli zaini in teleferica. Dal rifugio Carè Alto (2.30 ore dal parcheggio) si scende dal “Bus del Gatt” e prende il sentiero per il passo degli Altari. Arrivati dopo circa 1 ora sotto l'evidente spigolo sud-est della cima di Prà Vecchio lo si abbandona proseguendo per un ripido canale erboso fino a una valletta con grossi massi e alla base dell’evidente parete est. 1,30 ore dal rifugio, 4 ore totali.
- Accesso diretto da malga Niscli: raggiunto il ponte Zucal si segue per Malga Niscli, al bivio per il passo degli Altari prendere a sx per Malga Niscli. Salire al passo degli Altari per poi traversare alla parete non conviene perché dal passo è ancora molto lunga e si perde quota. Da Malga Niscli in poi il sentiero praticamente non esiste più ed è difficile orientarsi. Si rimane nel fondo della valle stando a dx del torrente fino all’impennata finale, qui si sale sulla massima pendenza puntano la cima di Prà Vecchio fino a intercettare il sentiero che collega il rifugio Carè Alto al passo degli Altari, da qui vedi sopra. Circa 3 ore abbondanti totali, tuttavia molto faticoso e di difficile orientamento specie al buio.
Giunti nell’anfiteatro di fronte alla parete si sale fino all’imbocco del canale, spesso nevoso, che lambisce la parte alta della parete. Conviene lasciare tutto il materiale non necessario alla scalata alla base del canale, le doppie riconducono nello stesso posto. E’ possibile scendere indossando solo le scarpette. Per entrambe le vie si risale l’ evidente canale, dal suo imbocco dopo circa 40m sulla sx si vede chiaramente un diedro verticale con qualche chiodo, attacco della via Maffei. Pochi metri dopo, parte un secondo diedro, visibile una sosta con due stopper utilizzata per le calate nel canale, attacco della via Puerto Escondido. Itinerario
La via è stata salita in circa 12 ore di arrampicata e valutata VI grado e artificiale. Quasi tutti i chiodi e cunei utilizzati dai primi salitori sono stati lasciati pertanto la via è insolitamente chiodata, specie nella prima parte. Ha tre-quattro ripetizioni sicure e circa 35 chiodi in loco. Discesa
Alla fine della cresta si arriva su una forcella con parecchi resti di baraccamenti e i segni rossi della traversata degli Honved. Si scende disarrampicando un canale che lambisce la parete appena salita, è il proseguimento di quello salito all’attacco. Terreno facile ma con detriti e su erba scivolosa per circa 60 metri. Prima che si verticalizzi, sulla dx (faccia a valle) c'è una sosta evidente con 2 ch. Vedi schizzo per le altre doppie, sono attrezzate per scendere con una sola corda da 50m, terreno mai molto verticale. In discesa è conveniente scendere sulla massima pendenza, senza sentiero, fino a malga Niscli. Vedi info sull’accesso diretta da malga Niscli. Circa 2.30 ore. Materiale
I primi tiri sono ben chiodati, le soste vanno rinforzate. Portare una serie di friends al #3, 2-3 TCU, nut, qualche chiodo.
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Bellezza
Primi salitori
R. Lorenzi, G. Rigamonti, C. Maffei 17/9/1971. Prima ripetizione conosciuta e libera: P. Baroldi, Z. Bosetti, F. Salvaterra 17/7/2013
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Lunghezza dislivello
300m
Difficoltà
6b (V+ obb.)/R2/III
Difficoltà obbligatoria
6b
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