Via del Diedro Atomico - Parete dell’Inflazione Strisciante
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Via del Diedro Atomico: Sul Diedro Atomico trent'anni dopo (arch. A. Giorda)
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
A. Giorda
Autore scheda
Andrea Giorda
Versante
Sud-Ovest
Lunghezza dislivello
180m
Difficoltà
6c+
Difficoltà obbligatoria
6a
Periodo
tutto l'anno
NB. Nel mese di ottobre 2009 la via è stata parzialmente schiodata. Quindi per affrontarla occorrono protezioni veloci (dadi, friends, ecc).
Combinazione di varie vie aperte da A. Giorda negli anni '70. Sulla stessa parete vi è anche un itinerario di Gabriele Beuchod e Claudio Bernardi che coincidono nell’ultimo diedro. Chiodata a spit da P. Pogliano nel 2000. Interamente risistemata con nuova variante d’attacco (primi tre tiri) da Andrea Giorda, Stefano Therisod, Antonio Lovato (luglio/agosto 2009).
La via si svolge su roccia molto bella, con tipica scalata su granito. La parte bassa è discontinua ma divertente, l’ultimo tiro è scenografico e si può annoverare tra i più spettacolari della Valle dell’Orco. L’avvicinamento brevissimo e l’attrezzatura da falesia la candidano a diventare una delle vie Plaisir più ripetute della valle.
Combinazione di varie vie aperte da A. Giorda negli anni '70. Sulla stessa parete vi è anche un itinerario di Gabriele Beuchod e Claudio Bernardi che coincidono nell’ultimo diedro. Chiodata a spit da P. Pogliano nel 2000. Interamente risistemata con nuova variante d’attacco (primi tre tiri) da Andrea Giorda, Stefano Therisod, Antonio Lovato (luglio/agosto 2009).
La via si svolge su roccia molto bella, con tipica scalata su granito. La parte bassa è discontinua ma divertente, l’ultimo tiro è scenografico e si può annoverare tra i più spettacolari della Valle dell’Orco. L’avvicinamento brevissimo e l’attrezzatura da falesia la candidano a diventare una delle vie Plaisir più ripetute della valle.
Accesso generale
In territorio di Noasca, sulla statale che va a Ceresole, usciti da un piccolo tunnel paravalanghe, superare la deviazione che porta alla frazione Borno dall’altra parte del torrente. Per parcheggiare, proseguire pochi metri più avanti in un piazzale sulla sinistra dove si trova una chiesetta in pietra. Accesso
Scendere sulla statale in direzione Pont e dopo poco, prima di un muro di recinzione, prendere sulla sinistra le tracce di sentiero che portano in un rado bosco rado fin sotto la parete (muretti) 20 min.
Nella parte più bassa attacca la placca di Eurolandia (Spit evidenti) costeggiare a sin la parete fino a dove con un breve canale si arriva al fessurino di attacco della via del Diedro Atomico (spit e nome alla base). Itinerario
Vedi schizzo Discesa
In doppia, la prima nel diedro poi attrezzate dirette nel canale a destra scendendo. Materiale
La via è interamente attrezzata per essere scalata con 10 rinvii. Volendo è possibile integrare quasi ovunque con friend. Cartografia
Rock Paradise, arrampicate classiche, moderne e sportive nelle Valli del Gran Paradiso, di Maurizio Oviglia (Edizioni Versante Sud)
In territorio di Noasca, sulla statale che va a Ceresole, usciti da un piccolo tunnel paravalanghe, superare la deviazione che porta alla frazione Borno dall’altra parte del torrente. Per parcheggiare, proseguire pochi metri più avanti in un piazzale sulla sinistra dove si trova una chiesetta in pietra. Accesso
Scendere sulla statale in direzione Pont e dopo poco, prima di un muro di recinzione, prendere sulla sinistra le tracce di sentiero che portano in un rado bosco rado fin sotto la parete (muretti) 20 min.
Nella parte più bassa attacca la placca di Eurolandia (Spit evidenti) costeggiare a sin la parete fino a dove con un breve canale si arriva al fessurino di attacco della via del Diedro Atomico (spit e nome alla base). Itinerario
Vedi schizzo Discesa
In doppia, la prima nel diedro poi attrezzate dirette nel canale a destra scendendo. Materiale
La via è interamente attrezzata per essere scalata con 10 rinvii. Volendo è possibile integrare quasi ovunque con friend. Cartografia
Rock Paradise, arrampicate classiche, moderne e sportive nelle Valli del Gran Paradiso, di Maurizio Oviglia (Edizioni Versante Sud)
Commenti
12/09/2009 Luca Signorelli
Bravo Andrea, un bell'articolo da una voce autorevole. La tecnologia attuale permette (a chi a l'umiltà di voler imparare) di proteggersi su tante bellissime vie, anche senza essere dei Bonatti. Che il Piemonte stia per svegliarsi dal sonno arrampicatorio in cui sembra essere caduto da anni?
10/09/2009 massimo ardizio
non condivido appieno il giudizio che gli spit rovinano una via anche se proteggibile. penso che se uno voglia seguire l'etica della pulizia si porta i suoi bei nut e friend e se la sale così. Se invece uno vuole "solo" divertirsi rischiando il minimo usa gli spit. mica siam tutti forti e temerari
10/09/2009 Giuseppe Penotti
Bravo Giorda. Bell'articolo ed ottime riflessioni.
Non c'è bisogno di essere temerari per proteggersi trad, sopratutto dove questo è facilmente possibile. Di vie moderne aperte a spit è pieno il mondo. Di vie trad sempre meno.
10/09/2009 marco Colombo
ma se si vuole fare a friends cosa serve?
grazie
Bellezza
Primi salitori
A. Giorda
Autore scheda
Andrea Giorda
Versante
Sud-Ovest
Lunghezza dislivello
180m
Difficoltà
6c+
Difficoltà obbligatoria
6a
Periodo
tutto l'anno
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