Matteo Rivadossi
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Il tracciato di 'Pandemenza', Monte Cimo - Pala del Boral in Val d'Adige (Matteo Rivadossi, Cristina Oldrati e Davide Iotti, maggio/giugno 2024)
Matteo Rivadossi
Bellezza
Primi salitori
Matteo Rivadossi, Cristina Oldrati e Davide Iotti, maggio/giugno 2024
Autore scheda
Matteo Rivadossi
Versante
Est, al sole dalle 8 alle 13-14
Lunghezza dislivello
180m di sviluppo su 160m di dislivello
Difficoltà
7b, S2/I
Difficoltà obbligatoria
6b+
Periodo
Ideali sono le mezze stagioni ma gradevole risulta scalarvi anche l’inverno al sole (a patto non ci sia vento) e l’estate al pomeriggio.

Percorso



Bellissima multipitch sportiva aperta dal basso sulla Pala del Boral del Monte Cimo che supera il pilastro libero tra le vie Girl e XXV aprile. Ogni lunghezza pare a sé stante per tipologia di arrampicata: buchi, gocce, concrezioni, fessure e diedri degni del miglior repertorio di Brentino. Secondo i ripetitori, una delle linee più belle del Boral.

Accesso generale

Dal casello autostradale di Affi seguire per Spiazzi/Trento; in località Zuane (circa 5 km) svoltare a destra per Trento (Sp 11). Percorsi altri 8 km svoltare a sinistra per Brentino, parcheggiando 200 metri dopo il ponte sul canale nei pressi del cimitero.

Accesso

Ritornare verso il ponte seguendo sulla dx il margine del vigneto. Imboccare nella boschina a sx il sentiero pietroso e poi ghiaioso segnato a bolli gialli che sempre si inerpica più ripido (varie corde fisse) per 350m di dislivello fino al raccordo Saas de Mesdì/Pala del Boral. Procedere quindi a dx in falsopiano per 350 metri circa fino all’attacco posto pochi metri a dx della via XXV aprile (targhetta n°16), nome scritto alla base. Calcolare 45 minuti dal parcheggio.

Itinerario

L1: 6c, 35m. Dopo passo iniziale non banale, una facile sezione conduce ad un bombé a buchi seguito da un passo tecnico oltre il tettino.
L2: 5c, 15m. Traverso a dx su gocce poi diedro verticale fino ad S2 in comune con XXV aprile.
L3: 6c, 20m. Traverso fotogenico ma molto tecnico (superabile più comodamente appoggiando un piede sull’ultima placchetta di XXV aprile, A0) a cui segue un diedro fessurato (friend).
L4: 7b, 35m. Lunghezza articolata che parte a dx della sosta per poi seguire tutto il margine dx e poi il tetto di una caratteristica placca multicolore. Lo si supera nel suo punto più debole ma appena oltre attende un ostico diedro. Uscirne in libera rappresenta in passo chiave della via (azzerabile). Obliquando poi in placca da sx a dx, si incrocia il diedro e si raggiunge la comoda sosta.
L5: 6a+, 30m. Salire a sx per facile rampa fino al muro con unico passo tecnico poi in obliquo verso dx per placca bella ma discontinua.
L6: 7a+, 25m. Salire verticalmente il muro grigio per poi traversare più delicatamente a sx su bella colonna di concrezione. Al suo termine un traverso deciso a dx porta sullo spigolo dove attende un singolo piuttosto ostico (azzerabile) prima del pulpito di sosta.
L7: 6a, 20m. Seguire l’estetico diedro classico integrando a piacimento uscendo a dx alla sosta.

Discesa

Da S7 in quattro comode doppie lungo la via XXV aprile (50, 40, 20, 50 metri). Oppure a piedi per traccia e sentiero: da S7 guadagnare un facile diedro (passi di I-II) poi dritti per un ventina di metri di bosco fino ad intercettare il sentiero. Seguirlo dapprima in piano in direzione N (ometti e bolli) poi lungo ripidi passaggi e ghiaioni fino alla base della parete e quindi all’attacco (20/30 minuti ai quali aggiungere i 20/25 di discesa dall’attacco fino al parcheggio).

Materiale

Corda singola da almeno 50 m + rappello o mezze corde, 13 rinvii, friend dallo 0.4 al 2 BD.

Note

Data pubblicazione: 25/10/2024

Cartografia

Monte Baldo Rock, Cristiano Pastorello/Eugenio Cipriani, edizioni Versante Sud





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Bellezza
Primi salitori
Matteo Rivadossi, Cristina Oldrati e Davide Iotti, maggio/giugno 2024
Autore scheda
Matteo Rivadossi
Versante
Est, al sole dalle 8 alle 13-14
Lunghezza dislivello
180m di sviluppo su 160m di dislivello
Difficoltà
7b, S2/I
Difficoltà obbligatoria
6b+
Periodo
Ideali sono le mezze stagioni ma gradevole risulta scalarvi anche l’inverno al sole (a patto non ci sia vento) e l’estate al pomeriggio.

Percorso



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