Compagni dai campi e dalle officine - Gran Sasso, Corno Grande, vetta Occidentale
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Compagni dai campi e dalle officine
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Roberto Iannilli e Luca D’Andrea (a comando alterno), dopo due tentativi con Massimo Massimiano. Via salita il 29 e 30 agosto 2012 in stile big-wall con un bivacco in parete.
Autore scheda
Roberto Iannilli
Versante
Est
Lunghezza dislivello
330m (180m autonomi)
Quota
2912m
Difficoltà
EX (max VI- e A4)
La via supera la liscia placca centrale della parete con arrampicata artificiale sostenuta (il terzo tiro è attualmente il più difficile di tale genere del gruppo). Preventivare un bivacco (buon punto la sosta di arrivo del quarto tiro, all'altezza della prima cengia). La roccia è abbastanza buona ma fragile.
Accesso generale
Dal piazzale di Campo Imperatore (Aq), dove si arriva con la funivia (attualmente in fase di controllo dopo il terremoto) o in auto, attraverso la bellissima strada che sale da Fonte Cerreto, si passa accanto all’osservatorio e si sale per sentiero alla sella del Monte Aquila. Si continua per cresta erbosa in direzione del Corno Grande, a sinistra Campo Pericoli a destra Campo Imperatore, fino a prendere la Ferrata del bivacco Bafile, che devia verso destra, dopo aver superato il Sassone, un grande blocco di roccia che si incontra lungo il sentiero. La ferrata non è difficile, ma è esposta e traversando permette di arrivare alla grande comba sotto la parete (serve attenzione e attrezzatura adatta). A seconda del passo occorrono da un'ora e mezza a due ore e, se si prosegue, con un’altra mezzora si è al bivacco. Accesso
Attacco al centro della parete, sulla destra della Diretta Consiglio, sotto la verticale di una fessura obliqua che, anche se interrotta, traversa tutta la base della parete da sinistra verso destra, dall’ attacco della Diretta Consiglio fino al tetto del terzo tiro dell’ Isola non trovata/Vento dell’ est. Itinerario
1. Superare una compatta placca fessurata e proseguire in un diedro fino a raggiungere un terrazzino dove inizia la fessura obliqua a destra (V; friend. 30m; sosta con chiodo tolto e clessidra).
2. Salire la fessura per pochi metri (IV; dado) fino a raggiungere un’altra fessura, molto sottile e rovescia che porta a sinistra. Proseguire in arrampicata artificiale fino al termine della fessurina, quindi salire in verticale per placca ad una sosta attrezzata (A3+; 4-5 chiodi, 4 beard-beack, friend, spit, cliff-hanger e 4 rivetti. 25/30m.; sosta con chiodo e spit).
3. Spostarsi a sinistra e salire in verticale (cliff-hanger, microchiodo, beard-beack, due rivetti). Dal secondo rivetto raggiungere un buco sulla sinistra (sandwich di chiodi) e continuare in leggero obliquo, sempre verso sinistra. Non prendere una fessura rotta che va a destra, passare alla sua sinistra e salire in verticale, raggiungendo il diedro della Diretta Consiglio (A4; 2 rivetti, vari cliff-hanger e beard-beack, sandwich di chiodi, chiodi e microchiodi). Proseguire in arrampicata libera fino alla sosta attrezzata della Diretta Consiglio (V; friend. 45m.; sosta con due spit).
4. Continuare nel diedro in comune con la via Diretta Consiglio fino allo strapiombo che lo chiude (IV+; dado). Prendere la fessura che devia a sinistra e aggirare lo strapiombo (VI-, passo di A1; 2 chiodi [uno lasciato], clessidra e friend). Proseguire in verticale e raggiungere la Prima Cengia (IV; dado. 50 m.; vecchia sosta da rinforzare). Posto adattabile per il bivacco, subito a destra c’ è la nuova sosta della Diretta Consiglio ma non lo spazio sufficiente per il bivacco.
5. Salire il diedrino sopra la sosta e proseguire su placca appoggiata verso destra fino ad una sosta attrezzata (V+; friend. 45/50m.; sosta con due spit).
Proseguire seguendo la via Diretta Consiglio fino ad uscire in vetta (circa 130m.). Discesa
Si esce in vetta e la via più rapida per scendere è la Direttissima. In realtà è un canale articolato con passaggi di II grado, un po' lisciati e segnati da bolli verdi. Si prende scendendo dalla vetta verso destra (faccia a valle). Se si continua sulla destra si incontra un altro canale, il Bissolati (non segnato e detritico) e oltre c’è la cresta Ovest, bella, facile e panoramica (un paio di passamani), che è di certo l’ alternativa più estetica, anche se non la più breve. Altrimenti la normale estiva, che scende per il pendio che da verso il Vallone dei Ginepri e arriva alla Sella del Brecciaio, che porta al sentiero di Campo Pericoli. Materiale
Dotazione alpinistica da parete. Per una ripetizione occorre una buona scorta di chiodi di varia foggia (con prevalenza di quelli a lama), 3-4 chiodi da 4/6 cm a punta, due cliff-hanger (misura media, assolutamente non piccoli), una decina di beard-beack (rurp con il becco ed il gambo), friend dal n. 0,5 al 2 (misure Camalot), una mazzetta di dadi, 4 rivet-hangers (cordini in acciaio da strozzare sui rivetti), staffe.
Dal piazzale di Campo Imperatore (Aq), dove si arriva con la funivia (attualmente in fase di controllo dopo il terremoto) o in auto, attraverso la bellissima strada che sale da Fonte Cerreto, si passa accanto all’osservatorio e si sale per sentiero alla sella del Monte Aquila. Si continua per cresta erbosa in direzione del Corno Grande, a sinistra Campo Pericoli a destra Campo Imperatore, fino a prendere la Ferrata del bivacco Bafile, che devia verso destra, dopo aver superato il Sassone, un grande blocco di roccia che si incontra lungo il sentiero. La ferrata non è difficile, ma è esposta e traversando permette di arrivare alla grande comba sotto la parete (serve attenzione e attrezzatura adatta). A seconda del passo occorrono da un'ora e mezza a due ore e, se si prosegue, con un’altra mezzora si è al bivacco. Accesso
Attacco al centro della parete, sulla destra della Diretta Consiglio, sotto la verticale di una fessura obliqua che, anche se interrotta, traversa tutta la base della parete da sinistra verso destra, dall’ attacco della Diretta Consiglio fino al tetto del terzo tiro dell’ Isola non trovata/Vento dell’ est. Itinerario
1. Superare una compatta placca fessurata e proseguire in un diedro fino a raggiungere un terrazzino dove inizia la fessura obliqua a destra (V; friend. 30m; sosta con chiodo tolto e clessidra).
2. Salire la fessura per pochi metri (IV; dado) fino a raggiungere un’altra fessura, molto sottile e rovescia che porta a sinistra. Proseguire in arrampicata artificiale fino al termine della fessurina, quindi salire in verticale per placca ad una sosta attrezzata (A3+; 4-5 chiodi, 4 beard-beack, friend, spit, cliff-hanger e 4 rivetti. 25/30m.; sosta con chiodo e spit).
3. Spostarsi a sinistra e salire in verticale (cliff-hanger, microchiodo, beard-beack, due rivetti). Dal secondo rivetto raggiungere un buco sulla sinistra (sandwich di chiodi) e continuare in leggero obliquo, sempre verso sinistra. Non prendere una fessura rotta che va a destra, passare alla sua sinistra e salire in verticale, raggiungendo il diedro della Diretta Consiglio (A4; 2 rivetti, vari cliff-hanger e beard-beack, sandwich di chiodi, chiodi e microchiodi). Proseguire in arrampicata libera fino alla sosta attrezzata della Diretta Consiglio (V; friend. 45m.; sosta con due spit).
4. Continuare nel diedro in comune con la via Diretta Consiglio fino allo strapiombo che lo chiude (IV+; dado). Prendere la fessura che devia a sinistra e aggirare lo strapiombo (VI-, passo di A1; 2 chiodi [uno lasciato], clessidra e friend). Proseguire in verticale e raggiungere la Prima Cengia (IV; dado. 50 m.; vecchia sosta da rinforzare). Posto adattabile per il bivacco, subito a destra c’ è la nuova sosta della Diretta Consiglio ma non lo spazio sufficiente per il bivacco.
5. Salire il diedrino sopra la sosta e proseguire su placca appoggiata verso destra fino ad una sosta attrezzata (V+; friend. 45/50m.; sosta con due spit).
Proseguire seguendo la via Diretta Consiglio fino ad uscire in vetta (circa 130m.). Discesa
Si esce in vetta e la via più rapida per scendere è la Direttissima. In realtà è un canale articolato con passaggi di II grado, un po' lisciati e segnati da bolli verdi. Si prende scendendo dalla vetta verso destra (faccia a valle). Se si continua sulla destra si incontra un altro canale, il Bissolati (non segnato e detritico) e oltre c’è la cresta Ovest, bella, facile e panoramica (un paio di passamani), che è di certo l’ alternativa più estetica, anche se non la più breve. Altrimenti la normale estiva, che scende per il pendio che da verso il Vallone dei Ginepri e arriva alla Sella del Brecciaio, che porta al sentiero di Campo Pericoli. Materiale
Dotazione alpinistica da parete. Per una ripetizione occorre una buona scorta di chiodi di varia foggia (con prevalenza di quelli a lama), 3-4 chiodi da 4/6 cm a punta, due cliff-hanger (misura media, assolutamente non piccoli), una decina di beard-beack (rurp con il becco ed il gambo), friend dal n. 0,5 al 2 (misure Camalot), una mazzetta di dadi, 4 rivet-hangers (cordini in acciaio da strozzare sui rivetti), staffe.
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Primi salitori
Roberto Iannilli e Luca D’Andrea (a comando alterno), dopo due tentativi con Massimo Massimiano. Via salita il 29 e 30 agosto 2012 in stile big-wall con un bivacco in parete.
Autore scheda
Roberto Iannilli
Versante
Est
Lunghezza dislivello
330m (180m autonomi)
Quota
2912m
Difficoltà
EX (max VI- e A4)
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