Hermann Comploj sul Col Turont in Vallunga, una prima discesa come regalo
Approfittando della neve stabile e compatta di inizio primavera, mercoledì 24 marzo la guida alpina gardense Hermann Comploj ha sciato in solitaria una importante nuova linea sul Col Turont in Vallunga, Dolomiti. Al contrario di molte altre discese effettuate da Comploj in passato, come ad esempio la linea sulla parete Nord del Murfreid nel Gruppo del Sella oppure il versante sudovest dello Spallone del Sassolungo, la discesa con le due calate non è arrivata dopo anni d'attesa, bensì dopo aver notato la parete in condizioni eccezionali la settimana precedente. Classe 1957, Comploj ha sciato la linea da solo, con due brevi calate, impiegando poco più di un'ora per la discesa.
Ciao Hermann, complimenti per questa ennesima nuova linea nelle Dolomiti! Su una montagna in una valle per te molto particolare
Allora la Vallunga si trova nel Parco Naturale delle Puez Odle e direi di conoscere bene la zona, abito proprio all'imbocco della valle! In fondo, dove la valle si inerpica, sulla destra si trova il Col Turont con la sua bellissima parete nord, un po' interrotta da delle cenge.
Di un certo interesse alpinistico, giusto?
Assolutamente. Dalla Vallunga è visibile in alto sulla destra la Torre Lietres, alta 80 metri e staccata dal Col Turont. Ha un diedro spettacolare, perfetto, salito pensate già nel 1921 da Hruschka, una via di V con un passaggio di A0. Alpinisticamente parlando la montagna è stata tralasciata per un po', poi negli anni 90 Karl Unterkircher e compagni hanno aperto qualche via, anche i fratelli Riegler, poi nel 2015 Adam Holzknecht con Alex Walpoth sulla parte alta della parete hanno aperto Amore e Ombra. E qua mi riallaccio alla mia discesa, perché entra dentro il canale dove parte questa via di misto. Sul versante sudovest invece nel 2018 Daniel Ladurner, Hannes Lemayr e Florian Riegler hanno aperto Once in a Lifetime, una via così gettonata che l'anno scorso c'era persino la coda sotto la cascata. Poi per concludere, di fronte a dove sono sceso io, Armin Senoner e Adam Holzknecht hanno aperto due vie di misto proprio nei giorni in cui sono sceso io.
Allora come è nata questa discesa?
È stata una cosa molto recente. Dieci giorni prima, passando sull'altro versante verso le punte del Puez, avevo la parete del Col Turont di fronte e ho visto questa linea che la tagliava. Non avevo un binocolo ma ho scattato una foto, poi a casa l'ho studiato bene, ho visto che effettivamente poteva essere una cosa interessante.
E quindi sei partito per dare un'occhiata
Esatto. Sono partito con l'e-bike da casa mia, poi con le pelli di foca ho salito la Val Lietres, poi girando verso sinistra sono arrivato in cima al Col Turront. Da lì ho imboccato il canalino che dopo 100 metri di dislivello porta a delle cenge. La prima parte era abbastanza larga con la neve dura e ventata, poi si stringe e con gli sci da 170cm si passa malapena. Lì c'è la sezione più ripida, 53° di pendenza, e dopo qualche metro ho dovuto levare gli sci per disarrampicare una decina di metri, poi al salto di roccia ho fatto una doppia di 25m che mi ha depositato sulle cenge.
Tutto da solo ovviamente
Sì, ma in cima avevo notato traccia di un camoscio che molto probabilmente avevo spaventato. È interessante perché il camoscio si era infilato giù proprio per il canale che volevo scendere io. L'ultimo pezzo ha scelto un percorso diverso, ma poi dalla cengia in poi ho seguito proprio un sentiero battuto dai camosci. È stato molto particolare. Anche perché c'è un legame di famiglia: mio nonno era bracconiere, poi cacciatore, poi guida alpina dagli anni '20 fino ai '50. Sicuramente su quelle cenge c'era già stato, molti, molti anni prima di me!
E quindi dalla cengia?
Dopo la cengia c'è una lunga gola che finisce con un altro salto di 10m, poi un canale porta giù al bosco della Vallunga.
Sembra quasi facile detta così! Ma dalle foto si vede che era abbastanza esposto
Sì, sia il canalino sia le cenge sono esposte, oltre 40°, da stare attenti sempre. Nella prima calata ho piantato un chiodo, nella seconda ho messo la corda da 6mm attorno ad uno spuntone e lì non ho lasciato niente.
Sono veramente tanti anni ormai che continui ad esplorare nuove discese nelle Dolomiti Hermann
A me piace troppo. Studiare cose nuove, trovare qualcosa dove non tutto è già predisposto. Quello mi motiva molto.
L'hai definito un regalo vicino a casa
Sì, e qualcosa "last minute". Al contrario di altri itinerari che avevo studiato a lungo, qui sono passato, l'ho visto, e dieci giorni dopo sono andato a farlo. Chiaro che a fine marzo la neve non è la stessa che a gennaio, ma c'è anche da dire che hai la sicurezza comunque di trovare la neve più stabile. Dura, senza polvere, con un rischio di valanga più ridotto. Lo preferisco così.
Come la reputi?
Credo sia una delle linee che verrà più ripetute, rispetto alla mia sul Sassolungo di sicuro.
Tornando alla domanda di prima, spesso vai da solo a fare queste discese
Negli ultimi anni ho fatto diverse cose da solo, sì, dal Sassolungo alla parete nord del Sella. Solitamente sono in giro con clienti, oppure con amici o mia moglie, e discese come queste invece sono momenti di grande libertà, dove devo badare solo a me stesso. Non sono un lupo solitario, ma mi piace anche andare in giro da solo, è una parte di me.
Info: Facebook Hermann Comploj
HERMANN COMPLOJ
PRIME DISCESE IN DOLOMITI
Spallone del Sassolungo 3081m - Canale SE
Hermann Comploj con Fredmund Malik, 16/03/2001
Pendenza 52°, con 4 doppie attrezzate (35m, 25m, 25m, 40m)
Dislivello: 600m
Rifugio Pisciadu, di fianco alla via ferrata della Tridentina, Sella
Hermann Comploj con Manfred Runggaldier, 15/04/2010
Pendenza 52°
Murfreid Parete Nord 2663m, Gruppo del Sella
Hermann Comploj in solitaria il 07/04/2014
Pendenza 54°
Dislivello 350m
Spallone del Sassolungo 3081m - Versante SO
Hermann Comploj in solitaria il 20/03/2016
Pendenza 54°
Alla fine della discesa 2 corde doppie per arrivare all'inizio della Cengia dei Fassani (Via normale al Sassolungo)
Tempo per la discesa 3 ore