Le piu' belle vie di roccia dell'Ossola oltre il V grado
Andrea Bocchiola, Giovanni Pagnoncelli e Alberto Paleari firmano il secondo volume dedicato alle migliori vie di roccia dell'Ossola (MonteRosa Edizioni): la recensione di Simonetta Radice
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Le piu' belle vie di roccia dell'Ossola oltre il V grado. Di Andrea Bocchiola, Giovanni Pagnoncelli, Alberto Paleari (MonteRosa Edizioni)
archivio MonteRosa Edizioni
"No picnic in Val d'Ossola"! Verrebbe da dire così, parafrasando Felice Benuzzi, a leggere la guida "le più belle vie dell'Ossola oltre il V grado", firmata a sei mani da Andrea Bocchiola, Giovanni Pagnoncelli e Alberto Paleari ed edita da Monterosa Edizioni. Dal Mottarone a Macugnaga, dalla Valle Antrona alle Gole di Gondo, da Devero alla Formazza: la guida è un invito alla scoperta e all'esplorazione di vie e pareti sicuramente impegnative ma altrettanto renumerative, vuoi per la bellezza della roccia, vuoi per l'ambiente maestoso in cui si trovano, vuoi per il numero spesso esiguo di ripetizioni che hanno visto nel corso degli anni.
Questo libro – il secondo volume dell’opera complessiva dedicata alle più belle vie di roccia dell’Ossola - non è però una semplice raccolta di relazioni. Come afferma lo stesso Paleari, esso può in realtà essere letto "come un romanzo, anzi come tre romanzi differenti, scegliendo di volta in volta di seguire i vari scritti, disseminati lungo le pagine del libro, di uno dei tre autori".
Il primo romanzo è quello di Andrea Bocchiola: psicanalista e accademico del CAI, non poteva che scrivere un romanzo filosofico. Nelle sue relazioni non manca infatti qualche veloce considerazione di “fenomenologia dell’alpinismo”, qualche riflessione sull'arrampicata come "questione musicale in cui, quando si entra in una sequenza difficile occorre farlo con il giusto tempo", o qualche più pratica polemica contro la "mentalità plaisir che si è imposta in tra le pareti ossolane negli ultimi 15 anni" richiedendo solo "roccia buona e protezioni sicure a scapito dell’avventura”.
Il secondo romanzo è quello del più giovane dei tre autori, Giovanni Pagnoncelli, nato a Varese ma Ossolano d'adozione, anche lui Accademico CAI e appassionato di terreni inesplorati. Il suo romanzo è un inno all'amicizia di gruppo – il gruppo di amici con cui spesso scala - e allo spirito della scoperta: sia che si tratti di una poco conosciuta parete in Valle Antrona, sia che ci si inerpichi sulle più famose anche se non certo affollate vie delle Gole di Gondo, l'entusiasmo è sempre fresco e contagioso.
Il terzo romanzo è naturalmente quello di Alberto Paleari, che lui stesso definisce "il suo ennesimo romanzo di formazione che scrivo e scrivo da ormai trent'anni senza esserne pienamente soddisfatto perché l'arte di mettere insieme parole è più lunga della vita." Una vita dedicata in buona parte all'esplorazione e alla conoscenza della Val d'Ossola quella di Alberto Paleari, se si pensa che questa è la sua quinta guida dedicata a questo territorio. E l’Ossola è una valle così, che rifugge forse suo malgrado alla mondanità ma che possiede vie e pareti – dal Piccolo e Grand Fillar al pizzo Bianco, dalle vie delle Gole di Gondo a quelle di Devero - che nulla hanno da invidiare ad altri luoghi più blasonati delle Alpi.
Chi avrà voglia di rifuggire dai soliti itinerari, spinto dal gusto dell’esplorazione e senza paura di far fatica, troverà in Ossola e in questa guida ambienti selvaggi e superbi, sana solitudine e un livello di impegno tecnico – alpinistico richiesto che non potrà non soddisfare anche i climber più esigenti.
di Simonetta Radice
Questo libro – il secondo volume dell’opera complessiva dedicata alle più belle vie di roccia dell’Ossola - non è però una semplice raccolta di relazioni. Come afferma lo stesso Paleari, esso può in realtà essere letto "come un romanzo, anzi come tre romanzi differenti, scegliendo di volta in volta di seguire i vari scritti, disseminati lungo le pagine del libro, di uno dei tre autori".
Il primo romanzo è quello di Andrea Bocchiola: psicanalista e accademico del CAI, non poteva che scrivere un romanzo filosofico. Nelle sue relazioni non manca infatti qualche veloce considerazione di “fenomenologia dell’alpinismo”, qualche riflessione sull'arrampicata come "questione musicale in cui, quando si entra in una sequenza difficile occorre farlo con il giusto tempo", o qualche più pratica polemica contro la "mentalità plaisir che si è imposta in tra le pareti ossolane negli ultimi 15 anni" richiedendo solo "roccia buona e protezioni sicure a scapito dell’avventura”.
Il secondo romanzo è quello del più giovane dei tre autori, Giovanni Pagnoncelli, nato a Varese ma Ossolano d'adozione, anche lui Accademico CAI e appassionato di terreni inesplorati. Il suo romanzo è un inno all'amicizia di gruppo – il gruppo di amici con cui spesso scala - e allo spirito della scoperta: sia che si tratti di una poco conosciuta parete in Valle Antrona, sia che ci si inerpichi sulle più famose anche se non certo affollate vie delle Gole di Gondo, l'entusiasmo è sempre fresco e contagioso.
Il terzo romanzo è naturalmente quello di Alberto Paleari, che lui stesso definisce "il suo ennesimo romanzo di formazione che scrivo e scrivo da ormai trent'anni senza esserne pienamente soddisfatto perché l'arte di mettere insieme parole è più lunga della vita." Una vita dedicata in buona parte all'esplorazione e alla conoscenza della Val d'Ossola quella di Alberto Paleari, se si pensa che questa è la sua quinta guida dedicata a questo territorio. E l’Ossola è una valle così, che rifugge forse suo malgrado alla mondanità ma che possiede vie e pareti – dal Piccolo e Grand Fillar al pizzo Bianco, dalle vie delle Gole di Gondo a quelle di Devero - che nulla hanno da invidiare ad altri luoghi più blasonati delle Alpi.
Chi avrà voglia di rifuggire dai soliti itinerari, spinto dal gusto dell’esplorazione e senza paura di far fatica, troverà in Ossola e in questa guida ambienti selvaggi e superbi, sana solitudine e un livello di impegno tecnico – alpinistico richiesto che non potrà non soddisfare anche i climber più esigenti.
di Simonetta Radice
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