Scalo Sogni, il viaggio di Ettore Campana in bici e sci attraverso le Alpi per i bambini malati di tumore
Dal 15 aprile al 13 giugno Ettore Campana era difficile da raggiungere. Il 30enne scialpinista e ciclista bresciano era infatti in giro per le Alpi, più precisamente tra Italia, Svizzera e la Francia, dove stava pedalando lungo qualche valle o salendo con gli sci da scialpinismo qualche vetta. Per due mesi stava inseguendo in solitaria e in totale autonomia un sogno, bellissimo, con un duplice scopo. Il primo, affrontare le montagne rispettandole, conferendogli il rispetto che meritano, per viverle fino in fondo. Il secondo, dedicare quest’avventura ai bambini malati di tumore e ricoverati nel reparto di Oncoemtologia pediatrica di Brescia, per trasmettergli i valori di tenacia, voglia di vivere, speranza, spronandoli a non mollare. In questi due mesi Campana per il progetto Scalo Sogni ha pedalato 2450km e ha affrontato un dislivello di 37,500 D+, mentre con gli sci ha percorso 340km e superato un dislivello di 33,000 D+, raggiungendo nonostante le difficili condizioni nevose le cime di 33 montagne. Ben più importante di questi numeri però, Scalo Sogni rappresenta "una delle esperienze più profonde della mia vita."
Ettore complimenti per questa iniziativa! Innanzitutto, dove nasce un progetto di questo tipo?
Questo progetto è nato sognando, idealizzando il desiderio di vivere una grande esperienza. Ho voluto affrontare i miei limiti, lanciandomi in una sfida dove abbandonassi le certezze per riscoprire un'avventura in armonia con il pianeta. Scalo Sogni è quindi nato inizialmente come il desiderio di mettersi alla prova; mai avrei immaginato potesse trasformarsi in una delle esperienze umane più profonde della mia vita.
Sei sempre stato appassionato della bici? E lo sci?
Ho amato la bicicletta fin da piccolo ma è solo dal 2021 che ho iniziato ad interpretarla come un vero e propio mezzo di locomozione; da allora non solo ho iniziato a viaggiare in bicicletta, ma ho anche scoperto l'emozione di approcciare le montagne e le scalate in questo stile. Tutto ha iniziato ad assumere uno spessore differente: ciò che contava realmente non era più il risultato finale, ma l'emozione vissuta per raggiungerlo. Lo scialpinismo invece è un'altra mia grande passione e l'idea di poterlo combinare con la bicicletta in un unico grande progetto mi sembrava avvincente e stimolante.
Il progetto si chiama Scalo Sogni. C’è stato infatti un forte componente "umana", e il viaggio l’hai dedicato ai bimbi ricoverati in Oncoematologia Pediatrica di Brescia. Ci parli un po’ di questo aspetto?
Il nome "Scalo Sogni" ha un significato profondo, difatti quest'avventura non è stata fine a se stessa; la vera missione era diventata quella di portare in alto sulle vette alpine le speranze dei bambini malati di tumore per conferirgli forza, tenacia e passione per la vita.
Racchiusi nelle bandierine che portavo su ogni cima e che facevo sventolare, c'erano i sogni di guarigione dei bambini e man mano che il viaggio proseguiva, quei pezzi di stoffa hanno acquisito un'aura ed un'energia indescrivibili. Ad un certo punto non mi sembrava più di esser così solo su quelle montagne.
Quanto è stato difficile questo progetto?
E' stato molto complesso riuscire a trovare gli accordi tra comune ed ospedale per via delle solite lentezze burocratiche italiane. Poi però, grazie al prezioso supporto di Tony Gialdini, titolare del più rinomato negozio di avventura di Brescia, il Dott. Fulvio Porta, primario del reparto di Oncoematologia Pediatrica di Brescia, la Dott. Donatella Albini del Comune di Brescia e la LILT, siamo riusciti a mettere insieme il progetto.
Per quanto riguarda il viaggio, non avevo mai pedalato con la bicicletta così carica e con tutta quell'attrezzatura appresso. Ero lentissimo negli spostamenti ma non mi importava. Quest'esperienza mi ha permesso di sviluppare la virtù della pazienza, la tenacia di non mollare e la capacità di adattarsi all'imprevedibile evolversi delle circostanze; valori che spero di aver trasmesso ai bambini. Ho dormito ovunque: bagni pubblici, stazioni dei treni, sottoscale, tenda, bivacchi, rifugi e case di chi mi ha ospitato.
C’è un momento particolare che ti rimane impresso ancora adesso?
Ogni salita ha avuto un sapore diverso perché sapevo dentro di me che me l'ero guadagnata contando solo sulle mie forze. Senza dubbio il momento più emozionante del viaggio però è stato la salita del Monte Bianco, sciando la parete nord. Era fine maggio ed il meteo era estremamente instabile, con costanti precipitazioni ed il pericolo valanga sempre elevato. Stavo per rinunciare quando si è aperta una finestra di bel tempo di due giorni. Ero solo per tutta la salita fino in vetta, dove, non senza esitazioni, ho deciso di sciare la parete nord, ancora priva di tracce.
Come hai scelto il percorso e le montage da salire?
Iniziato il viaggio mi ero prefissato delle cime; sono però rimasto molto flessibile in quanto ero ben conscio che sarebbe stato il meteo ad avere l'ultima parola. Così mi sono adattato, rinunciando ad alcune vette ma salendone altre di cui ignoravo persino l' esistenza. Il viaggio è stato una costante e spesso stressante pianificazione, guidato però dalla spontaneità e dal desiderio di vivere una grande avventura esplorando la grandiosità delle Alpi.
L'hai accennato prima, eri in solitaria. Ma quanto eri da solo?
Tutte e 33 le cime, tranne una, sono avvenute in solitaria, approcciando le valli in bicicletta e senza il sussidio di impianti di risalita. Solitamente legavo la bici nel bosco e poi procedevo con gli sci o a piedi.
Oltre alle salite, le cime, il dislivello, cosa ti ha dato di più questa esperienza?
Questo progetto è andato ben oltre il solo scalare e sciare montagne; è stato indescrivibile il calore umano che ho ricevuto dalle persone che mi seguivano e da quelle che mi hanno ospitato durante il viaggio. Dentro di me sentivo di avere un'energia incredibile, che mi spingeva ad andare, superando i traguardi prefissati inizialmente. Arrivai quindi a questa realizzazione: più il viaggio sarebbe proseguito e più il sogno sarebbe continuato; difatti, non erano solo i bambini a sognare, ma lo stavo facendo anch'io.
Quando hai deciso di tornare?
Il viaggio sarebbe dovuto finire a Chamonix in teoria, ma dopo la salita del Monte Bianco ho acquisito una carica pazzesca ed ho quindi deciso di rientrare a Brescia facendo un giro ad anello delle Alpi e passando dall'Italia, esplorando meravigliose valli e salendo altre montagne.
Ripartirai?
Al momento, ho in mente una nuova avventura in bicicletta tra ottobre e novembre 2023; sarà un viaggio "propedeutico" in vista del grande progetto che ho in mente per il 2024. Intanto sono consapevole che questo viaggio è stato senza dubbio una delle esperienze più profonde della mia vita.
SCALO SOGNI IN NUMERI
Paesi attraversati: Italia, Svizzera, Francia
Totale KM (bici+ sci) = 2800Km
Totale Dislivello positivo: 70’500 D+ KM in bici: 2450km
Dislivello bici: 37’500 D+
KM sci: 340km Dislivello Sci: 33'000 D+
Cime + Gite scialpinistiche: 34. 4x2000m, 18x3000m, 12x4000m
Cime alpine salite: 33
17/04/2023 Antecima Grostè 2880m – Italia, Dolomiti di Brenta
19/04/2023 Cima Presena 3068m – Italia, gruppo Presanella
22/04/2023 Cima di Solda 3387m + Cevedale 3769m + Cima dei Cannoni 3258m – Italia, gruppo Ortles- Cevedale
25/04/2023 Baslerch Chopf 2628 – Svizzera, Davos Alps
27/04/2023 Piz Murtel 3442m – Svizzera, Massiccio del Bernina
29/04/2023 Corn Suvretta 3071m - Svizzera, gruppo Avres
3/05/2023 Galenstock 3586m – Svizzera, gruppo Dammastock
6/05/2023 Allalinhorn 4027m – Svizzera, massiccio del Mischabel
7/05/2023 Klein Allalin 3070m – Svizzera, massiccio del Mischabel
8/05/2023 Strahlhorn 4190m + Fluchthorn 3790m – Svizzera, massiccio del Mischabel
15/05/2023 Grand Mont Mort 2827m – Svizzera, Alpi Pennine
18/05/2023 Aguille des Grand Montets 3295m – Francia, massiccio del Bianco
19/05/2023 Tete Blanche 3421m – Francia, Argentiere
23/05/2023 Monte Bianco 4810m - Italia\Francia
28/05/2023 Col d’Assaly 2995m + Gobba dei Guerrieri 3080m – Italia, grupp del Rutor
1/06/2023 Testa Grigia 3479m + Breithorn Occidentale 4164m – Italia, Monte Rosa
2/06/2023 Roccia Nera 4075m + Gobba di Rollin 3899m + Piccolo Cervino 3883m – Italia, Monte Rosa 6/06/2023 Punta Gnifetti 4554m + Zumstein 4563m + Ludwigshohe 4341m – Punta Parrot 4432m – Corno Nero 4322m – Balmenhorn 4167m – Piramide Vincent 4215m – Italia, Monte Rosa
11/06/2023 Punta degli Spiriti 3467m + Punta del Cristallo 3414m + Punta Payer 3450m – Italia, grupp Ortles- Cevedale
Passi e colli alpini saliti in bicicletta: 16
- Colle San Eusebio 574m
- Campo Carlo Magno 1682m
- Passo Palade 1518m
- Passo del Forno 2149m
- Wolfgang Pass 1630m
- Juelien Pass 2284m
- Oberalp Pass 2044m
- Colle Gran San Bernardo 2473m
- Col du Forclaz 1527m
- Col des Montets 1461m
- Col des Saisies 1650 mt
- Col du Meraillet 16/05/2023 mt
- Cormet de Roselend 1967m
- Colle del Piccolo San Bernardo 2188m
- Passo dello Stelvio 2757m
- Colle San Eusebio 574m
Info: www.ettorecampana.com, Instagram Ettore Campana