Intervista a Mayan Smith-Gobat
Mayan, parlaci dei tuoi inizi con l'alpinismo
Ho iniziato con alpinismo quando avevo 15, 16 anni, dapprima l’ho praticato per un anno sul Mount Cook, la montagna più alta della Nuova Zelanda. Ma già dall’anno successivo sono passata all'arrampicata sportiva perché ero troppo impaziente per aspettare le condizioni meteorologiche giuste per andare in montagna e devo dire che mi sono subito innamorata della sfida di scalare sulla roccia. Ho imparato ad arrampicare all'aperto, soprattutto nelle piccole falesie vicine al Mt.Cook e al Lake Taupo. Non ho arrampicato nelle palestre fino a molti anni dopo. Quando ho finito la scuola mi sono un po' “distratta” con lo sci - ho rincorso l’inverno per tutto il mondo e per un paio di anni non ho praticamente mai arrampicato... fino a quando mi sono infortunata sciando e mi sono nuovamente dedicata all’arrampicata. Da questo momento ho iniziato ad allenare la parte superiore del corpo e a dedicare molto più tempo all’arrampicata. Avevo 21 anni , e da allora l’arrampicata è sempre stata la cosa più importante della mia vita.
E’ a quell'età che sei andata in Australia per arrampicare sugli Arapiles?
Sì, questo è stato il mio primo viaggio d’arrampicata e quindi gli Arapiles hanno un posto speciale nel mio cuore!
Recentemente hai salito una delle vie più famose degli Arapiles, Punks in the Gym... ci spieghi cosa rappresenta per te?
Il primo 8b+ al mondo, liberato da Wolfgang Güllich nel 1985 ed una delle vie più famose al mondo. Conosciuta ancora oggi come una via test a livello mondiale… poi, non era mai stata salita da una donna, fino a poco tempo fa!
Poco prima di questa salita sei anche corsa su per The Nose per stabilire un nuovo record di velocità assieme a Chantel Astorga. Qual è esattamente l'attrazione che provi di queste salite speed?
In tutta onestà non avevo mai pensato ai record di velocità... Ho iniziato a pensarci quando il record femminile era attorno alle 12 ore, fondamentalmente perché sentivo che questo tempo era quasi una vergogna per noi donne. Poi due miei buoni amici hanno portato il record a 10 ore 40 minuti (Libby Sauter e Chantel Astorga, Ndr). Sei mesi più tardi due altre donne si sono messe in gioco è hanno abbassato di altri 20 minuti il record (Jes Meiris e Quinn Brett, Ndr). La gara era cominciata ... Sapevo che avrei comunque potuto abbattere questo record senza dover investire troppo tempo. Così ho deciso di provare e, mentre lo stavo facendo, mi sono resa conto che in realtà è un modo davvero divertente per salire quelle enormi big walls!
Quanto avete rischiato?
Non ho rischiato molto, o meglio ho preso dei rischi calcolati. Con Chantel abbiamo arrampicato usando la tecnica dello short fixing, una tecnica molto efficace che permette ad entrambi di muoversi simultaneamente senza dover arrampicare contemporaneamente come accade con l’arrampicata in conserva. Nello short fixing il capocordata sale un tiro, arriva in sosta, tira su tutto il resto della corda e la blocca. Il secondo poi sale con le jumar, mentre il capocordata prosegue sul secondo tiro con la corda libera che viene spesso chiamato “death loop”. Se a questo punto il capocordata cade sarebbe molto brutto perché spesso c’è molta corda libera in sosta. Il vantaggio però è che, se sei il capocordata, tutto dipende da te, mentre nell’arrampicata in conserva se cade il secondo le conseguenze possono essere davvero pesanti per il capocordata. Diciamo che arrampicare in conserva è sicuramente la tecnica più veloce, ma anche quella più impegnativa visto che entrambi i componenti della cordata devono essere allo stesso livello e fidarsi completamente l'uno dell'altro. E' cosi che, pochi giorni dopo The Nose con Chantal, ho fatto la via in 4 ore 29 minuti con Sean Leary!
Ti interesserebbe riprovare questa sfida?
Sì, si possono apportare dei miglioramenti ovunque. Ogni volta che rifaccio la via la conosco un po’ meglio, e quindi posso arrampicare più efficacemente e più velocemente. Fare meno cambi di capocordata, eseguire questi cambi più velocemente... ecc. Si potrei fare altri giri in velocità su The Nose, ho scoperto che è divertente e che c'è molto margine di miglioramento.
Con Chantel, dopo aver salito El Cap, avete salito anche l' Half Dome in velocità, il tutto in meno di 24 ore… In un certo senso questa performance non è stata recepita dai media internazionale. Come valuti personalmente quest’accoppiamento?
Sì, è un po' un peccato che per questo concatenamento non si sia avuto un po’ più d'interesse. Per quanto ne sappiamo, la nostra era anche la prima femminile di questo link. E’ senz’altro un risultato significativo per e me e Chantel... in realtà, per noi questo era più importante che battere il record del Nose!
Spiegaci meglio
Per raggiungere quest’obiettivo devono coincidere molte più cose che semplicemente essere in forma ed essere forti. Per riuscirci dovevamo lavorare bene insieme, avere fiducia reciproca e motivarci l'una con l'altra, anche quando eravamo completamente esauste. E dovevamo progettare tutto in anticipo – per esempio, semplicemente assicurarci che avremmo avuto tutto il cibo e l’acqua necessaria per le diverse fasi della giornata: è stato un “incubo” logistico ... e anche un elemento chiave del successo! Inoltre, è necessaria una grande determinazione per continuare a spingere per così tanto tempo, quando il tuo corpo è esausto e ti urla di smettere.
Sulla Salathé sei riuscita grazie alla determinazione e alla grinta. Ci racconti quei momenti quando eri appesa da sola a lavorare la via? E poi della libera assieme a Sean Villanueva…
Il tempo che ho passato da sola sulla headwall è stato semplicemente incredibile… estremamente difficile e allo stesso tempo davvero gratificante. Mi è piaciuto essere lì per conto mio, ma a volte è stato molto difficile trovare la motivazione per continuare a provare, senza l’appoggio di nessuno. Devo dire che sin dall’inizio ho sempre avuto una forte sensazione e convinzione che sarei riuscita a fare la Salathé, in sostanza, non appena sono riuscita a fare tutti i singoli dei tiri sulla headwall. Tuttavia, mi sono resa conto che sarei davvero riuscita solo quando ho fatto tutta la headwall senza cadere con la carrucola bloccante mini-Traxion. Mi ricordo che sono letteralmente collassata quando sono arrivata sulla Long Ledge (la cengia in alto) ero completamente esausta ma anche sollevata. La libera poi è arrivata assieme a Sean, è un grande compagno in parete, forte, sempre positivo e poi suona un grande assortimento di flauti… tutti si sono divertiti in parete!
Eccelli in molte discipline. Cosa ti piace di più e perché?
La cosa che mi piace di più è la sfida di mettere assieme tutti i vari componenti di una salita – i movimenti interessanti, la sfida mentale e realizzare qualcosa che prima sembrava impossibile... In poche parole, mi piace la difficoltà! Poi anche la bellezza estetica di una via significa molto per me, la linea in sé! Amo le big wall per l'esposizione e la bellezza di stare su quelle pareti, e anche la sfida di salire svariati difficili tiri difficili di fila. Detto questo, amo mescolare tutto ciò anche con l’arrampicata sportiva, il poter concentrarsi esclusivamente sul movimento fisico. Anche fare boulder mi diverte molto, ma tendo ad essere attirata dagli highball, ancora una volta, per via della bellezza delle loro linee.
Qual è la caratteristica che ti descrive meglio: nervi saldi o dita d'acciaio?
Entrambe! I miei punti di forza sono le mie dita, l’arrampicata tecnica su terreno non troppo strapiombante, la mia forza mentale e l’ostinata determinazione a non mollare mai! Per contro, direi che non sono molto forte e non sono brava ad arrampicare in maniera dinamica.
Cosa possiamo aspettarci in futuro?
Beh, in Nuova Zelanda l’arrampicata è bellissima, ma non c’è molto di altissimo livello. Anche se sento che le mie radici sono lì, ora come ora per me è importante viaggiare, vedere il mondo. Mi piacerebbe vedere altri posti straordinari e spero ovviamente di non farmi male. Qualsiasi cosa farò, la mia intenzione è sicuramente di continuare a spingere i miei limiti!
MAYAN SMITH- GOBAT SALITE SCELTE
2008 The Giving Tree extension 8b+, Little Babylon, NZ. Mia migliore prima libera.
2009 L’arcademicien, Ceuse, France. Mio primo 8c
2010 Space Boy Extension 8b+, The Cave, NZ. Prima feminile di un 8b+ in NZ ed una via che ritenevo impossibile per me!
2011 The Salathe Wall 8a/8a+, Yosemite, USA. Mia prima via in libera su El Capitan - l'obiettivo della vita!
2011 Free Rider 7c+ in 14 ore. Yosemite, USA.
2012 The Nose - Women’s speed record in 7.26. Yosemite, USA
2012 The Nose e Half Dome. Prima femminile in giornata, Yosemite, USA
2012 Punks in the Gym 8b+, Arapiles, Australia. Prima femminile di una via molto famosa!
Sponsors: adidas, Five Ten, Petzl. Em’s Power Cookies, Joshua Tree Skin Care, Nemo, Sport NZ, Metolius, Sterling Rope
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