Ouray Ice Festival 2010
Dal 7 - 10 gennaio ad Ouray in Colorado (USA) si è svolta la XV edizione del Festival internazionale di arrampicata su ghiaccio che ha attirato migliaia di ice climber. La gara è stata vinta da Josh Wharton (USA) ed Ines Papert (GER). Will Gadd è stato protagonista di una 24ore di arrampicata non-stop per beneficenza. Ines Papert ci racconta cosa è successo.
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Ines Papert al Ouray Ice Festival 2010
arch. Ines Papert
"Nel 2009 mi sono persa l'Ouray Ice Festival, il Festival per i cascatisti più grande del mondo. Mentre, la notte tra il 12-13 gennaio, tremavo nel bivacco su una fredda parete nord dell'Himalaya, i miei amici ballavano fino alle ore piccole nella cittadina del Colorado. Dal 2003 non avevo quasi mai saltato un meeting... Così quest'anno, assieme a Rolf Eberhard, ho preso il lungo volo fino a Denver, poi ho continuato per Montrose e poi, con un'altra ora di macchina, abbiamo raggiunto quel remoto villaggio a circa 3000m di altitudine. Siamo stati accolti da un grande striscione con le parole "Welcome ice climbers" e, ancora una volta, migliaia di fanatici del ghiaccio si sono presentati alla manifestazione. Nel 2005 ho vinto la gara battendo persino gli uomini, questo è uno dei motivi per cui la gente mi conosce ad Ouray... Così quasi tutti si aspettavano che io facessi lo stesso anche quest'anno, tranne io stessa. Sapevo che, per vari motivi, non avevo avuto abbastanza tempo per allenarmi bene.
I workshop tenuti da arrampicatori e alpinisti famosi come l'alpinsta leggenda Steve House si sono rivelati momenti estremamente positivi, così come le lezioni dell' "esperto di offwidth" Andres Marin e della cascatista Caroline Ware. Gli organizzatori hanno ricevuto con gratitudine un assegno a cinque cifre grazie alla generosità degli arrampicatori statunitensi. Anche perché il denaro viene sempre speso bene: ogni anno gli organizzatori offrono qualcosa di nuovo per gli scalatori, come il "Kidswall" realizzato lo scorso anno, dove in quest'edizione 160 bambini per la prima volta sono riusciti a scalare su ghiaccio.
Uno degli highlight indiscussi di questo Festival è stato Will Gadd e la sua salita di beneficenza "Endless Ascent". Si era proposto l'obiettivo di arrampicare senza sosta per 24 ore su una via di 40m di grado W14 nel tentativo di coprire la distanza che c'è tra il Campo Base e la cima dell' Everest.. Molti degli spettatori hanno assistito allo spettacolo, anche durante la notte. Alle 6.00 di domenica mattina ho sostenuto Will con una tazza di caffè caldo e brioche; sembrava stanco, ma lui non si arrende mai. Grazie alla sua incredibile determinazione è riuscito a ripetere la via per (un'incredibile) 194 volte (n.d.r. per un totale di 7760m, il doppio del suo obiettivo originale.) E, ancora una volta gli alpinisti stetunitensi hanno risposto con generosità, con le loro donazioni per i bambini dell' Himalaya.
In concomitanza con tutto questo, c'era anche la competizione. Vince Anderson aveva speso giorni a tracciare una via di misto difficile, che si è tradotta in un M9 di 50m con una partenza da seduto . Quando è arrivato il mio turo sono partita, ed improvvisamente mi sono resa conto di essere sotto la tenda di ghiaccio finale. Ho sentito la voce dello speaker in sottofondo chiamare 5 minuti. "Andiamo in cima, accelerare non ha mai fatto male a nessuno!" ho pensato, mentre colpivo il ghiaccio con la piccozza. Ma giusto in quel momento il ghiaccio si è frantumato e mi sono trovata appesa alla corda. Ero felice di aver vinto la gara femminile ma un po' delusa anche, perché ero soltanto al 3° posto assoluto.
Quest'evento è stato un momento per scambiarci esperienze, avventure ed idee, progettare spedizioni future e, purtroppo, dire addio a Guy Lacelle scomparso di recente. A volte dolore e lutto, sogni e fortuna si trovano così vicini.
Ines Papert
I workshop tenuti da arrampicatori e alpinisti famosi come l'alpinsta leggenda Steve House si sono rivelati momenti estremamente positivi, così come le lezioni dell' "esperto di offwidth" Andres Marin e della cascatista Caroline Ware. Gli organizzatori hanno ricevuto con gratitudine un assegno a cinque cifre grazie alla generosità degli arrampicatori statunitensi. Anche perché il denaro viene sempre speso bene: ogni anno gli organizzatori offrono qualcosa di nuovo per gli scalatori, come il "Kidswall" realizzato lo scorso anno, dove in quest'edizione 160 bambini per la prima volta sono riusciti a scalare su ghiaccio.
Uno degli highlight indiscussi di questo Festival è stato Will Gadd e la sua salita di beneficenza "Endless Ascent". Si era proposto l'obiettivo di arrampicare senza sosta per 24 ore su una via di 40m di grado W14 nel tentativo di coprire la distanza che c'è tra il Campo Base e la cima dell' Everest.. Molti degli spettatori hanno assistito allo spettacolo, anche durante la notte. Alle 6.00 di domenica mattina ho sostenuto Will con una tazza di caffè caldo e brioche; sembrava stanco, ma lui non si arrende mai. Grazie alla sua incredibile determinazione è riuscito a ripetere la via per (un'incredibile) 194 volte (n.d.r. per un totale di 7760m, il doppio del suo obiettivo originale.) E, ancora una volta gli alpinisti stetunitensi hanno risposto con generosità, con le loro donazioni per i bambini dell' Himalaya.
In concomitanza con tutto questo, c'era anche la competizione. Vince Anderson aveva speso giorni a tracciare una via di misto difficile, che si è tradotta in un M9 di 50m con una partenza da seduto . Quando è arrivato il mio turo sono partita, ed improvvisamente mi sono resa conto di essere sotto la tenda di ghiaccio finale. Ho sentito la voce dello speaker in sottofondo chiamare 5 minuti. "Andiamo in cima, accelerare non ha mai fatto male a nessuno!" ho pensato, mentre colpivo il ghiaccio con la piccozza. Ma giusto in quel momento il ghiaccio si è frantumato e mi sono trovata appesa alla corda. Ero felice di aver vinto la gara femminile ma un po' delusa anche, perché ero soltanto al 3° posto assoluto.
Quest'evento è stato un momento per scambiarci esperienze, avventure ed idee, progettare spedizioni future e, purtroppo, dire addio a Guy Lacelle scomparso di recente. A volte dolore e lutto, sogni e fortuna si trovano così vicini.
Ines Papert
Risultati Ouray 2010
Uomini
1. Josh Wharton
2. Sam Elias
3. Will Mayo
Donne
1. Ines Papert
2. Audrey Gariepy
3. Dawn Glanc
Note:
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