Contatto Invisibile e l'arrampicata poetica di Simone Salvagnin

Domenica 28 luglio in Valle di Schievenin (Belluno) andrà in scena 'Contatto Invisibile Arrampicata poetica', una performance dell'atleta paralimpico Simone Salvagnin, con l'attore Mirko Artuso e la guida alpina Loris Manzana.
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Simone Salvagnin con il suo cane guida Cora
archivio Simone Salvagnin

Domenica 28 luglio in Valle di Schievenin (Belluno) andrà in scena 'Contatto Invisibile Arrampicata poetica', una performance dell'atleta paralimpico Simone Salvagnin, con l'attore Mirko Artuso e la guida alpina Loris Manzana

Racconta Salvagnin "Questa performance artistica, costruita grazie al coinvolgimento dell'amico, attore e regista Mirko Artuso, mi consente di mettere insieme in un unico evento l’arrampicata, che mi vede essere atleta della nazionale italiana dal 2010 (anno in cui il movimento paraclimbing prende forma) e il mio passato da musicista percussionista, avendo realizzato diversi spettacoli teatrali e coreografie spesso in ambienti outdoor. Tra i miei sogni, infatti, c’è sempre stata l’idea di creare uno spettacolo che, unendo diverse arti, potesse narrare il mio percorso di vita, percorso che mi ha visto ritrovare, prima attraverso la musica poi attraverso lo sport, i viaggi e le esplorazioni, un nuovo equilibrio con me stesso dopo l’avvento della retinite pigmentosa, malattia degenerativa che mi ha portato alla quasi totale cecità." 
 
L'evento, inserito all'interno del Festival "La Giusta Distanza", si terrà domenica 28 luglio alle ore 18 in Val Shievenin e consiste in uno spettacolo teatrale itinerante in natura che culmina con una performance di arrampicata in roccia. Il pubblico, attraverso letture, sperimentazioni uditive, olfattive e tattili, potrà quindi immergersi in quello che è stato il suo percorso emotivo attraverso questi due mondi, l'arte e lo sport, che sono stati così importanti per lui.

"L’idea è di narrare qualcosa che vada oltre" spiega il 39enne di Schio "qualcosa che parli di realtà, di presente, di emotività, argomenti che appartengono a tutti e sui quali spesso si dibatte. Che cos’è l’intensità? Che cos’è il presente? Per l'essere umano è più importante la dimensione fisica o quella razionale? O forse la bellezza sta proprio nel mezzo delle due? Per me sta proprio nella capacità di valorizzare le proprie particolarità, nel riconoscere la capacità umana di avere coscienza, senza però dimenticare la dimensione più istintiva che dapprima ci rende appartenenti al mondo animale."
 
Nella performance si cercherà di dare spunti sul perché decidiamo di fare qualcosa e al come decidiamo di farlo, a quanta intensità vogliamo dare ad ogni istante della nostra esistenza e a come il sacrificio sia strada fondamentale per raggiungere bellezza e felicità, in un’altalena di emozioni che va sempre vissuta profondamente fino all’ultimo. 
 
"Il mio augurio" prosegue Salvagnin "è che il pubblico possa respirare e comprendere come le passioni vadano perseguite e vissute intensamente, considerandole come palestra di vita, essendo disponibili al sacrificio, allo sforzo, alla fatica, in una consapevolezza che soltanto con l’impegno si possono raggiungere grandi vette interiori. Tutto ciò cercheremo di raccontarlo e di farlo arrivare al pubblico grazie alla sapiente e più che solida capacità teatrale di Mirko, unita alle suggestioni che solo l’ambiente e la natura ci sanno donare, guidati da un modo di esplorare il mondo valorizzando anche gli altri sensi oltre che la vista, mia caratteristica peculiare di atleta cieco".
 
L'idea di trasformare l'esperienza vissuto in un performance teatrale non è stata facile, anzi. "Per me questa performance è un’ulteriore sfida, che si unisce a tante altre" confessa Salvagnin. "Questa volta, la sfida, è il sapersi raccontare. Ho dovuto, infatti, aprire uno dei cassetti più intimi della mia esistenza per farne scaturire testi e immagini che hanno fatto parte del mio passato ma che sono stati veri e propri riti di iniziazione per la formazione della mia persona". Arrampico con tatto progredendo nell'invisibile, alimentando un contatto profondo con la mia emotività, nella continua ricerca di nuovi equilibri.

La fatica mi costringe a liberare la mente: è per me fondamentale quindi avere una continua attività fisica per non lasciar assopire gli altri sensi. Sotto sforzo i miei pensieri appaiono più limpidi e riesco a concentrarmi molto meglio; è una sorta di meditazione attiva che mi aiuta a prendere più coscienza di me stesso nello spazio, fino a riuscire a dimenticare completamente il mio limite."

CONTATTO INVISIBILE - Arrampicata poetica
Tra roccia e parole, percorrendo il sottile equilibrio delle emozioni. Suoni, odori, suggestioni. La natura come scenografia, dove la realtà diventa teatro. In scena, le percezioni nella complessità della relazione in azione. Tatto, precarietà, equilibrio. L'arrampicare diviene metafora di vita, risvegliando ricerca empirica insita nell'essere umano. Il corpo e la mente dialogano, generando coscienza e proponendo conoscenza di sé.

Una performance di Simone Salvagnin atleta paralimpico con Mirko Artuso attore e Loris Manzana guida alpina. Musiche di Isaac De Martin. In collaborazione con Hakuna Matata Lab ASD.

Per informazioni, prenotazioni e biglietti consultare www.teatrodelpane.it




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