3a edizione Grignetta d'oro, il meeting e i premi

A Lecco nel meeting organizzato dai Ragni della Grignetta, Mauro 'Bubu' Bole vince la Grignetta d'Oro per l'alpinismo.
Fine settimana intenso quello di Lecco, tutto dedicato all'alpinismo e alla montagna. In città, infatti, era di scena la 3a edizione del Premio Grignetta d'oro, biennale appuntamento voluto e promosso dai Ragni per fare il punto, promuovere, e 'mostrare', ma soprattutto capire, dove sta andando l'alpinismo italiano.

I premiati
Niente suspence e sveliamo subito i premiati - anche se nella realtà la loro identità è stata resa nota solo nel corso della cerimonia di sabato sera, tanto da prendere alla sprovvista un po' tutti i vincitori. La Grignetta d'Oro per l'alpinismo è andata a
Mauro 'Bubu' Bole per la ripetizione in libera della via Couzy alla Ovest di Lavaredo; all'AINEVA (Associazione Interregionale Neve e valanghe) per la scienza, mentre per la comunicazione sono stati premiati sia il giornalista RAI Carlo Gobbo sia Andrea Gennari Daneri direttore - editore di Pareti per la loro opera di divulgazione in favore dell'alpinismo.

Ma questa della premiazione era solo la conclusione di una lunga giornata iniziata al mattino con la presentazione da parte del Presidente dei Ragni ed il saluto di Armando Aste ospite d’onore della manifestazione, e protagonista assoluto negli anni 60 dell'alpinismo dolomitico (e non solo). Ricordiamo le sue ascensioni solitarie (ad esempio - ed è una bella coincidenza - quella proprio della Couzy alla Ovest di Lavaredo), e l'apertura di nuove vie, tutte bellissime (citando a caso: P.ta Tissi in Civetta, Sud della Marmolada con l'Ideale, e la via delle Canne d'organo...). Aste fece inoltre parte, nel 1962, della prima cordata italiana che salì la Nord dell'Eiger ed aprì, nel 1963, una nuova via nelle Torri del Paine (Patagonia).

Gli alpinisti
Poi ha preso il via la lunga sequenza (una vera maratona) dei protagonisti, introdotti a turno da Roberto Mantovani (Riv. della Montagna), Federica Balteri (ALPwall), Andrea Gennari Daneri (Pareti). La formula, consolidata e sperimentata nelle due passate edizioni, ha visto i 15 invitati (in realtà erano molti di più visto che alcuni si sono presentati in gruppo) chiamati a presentare la propria attività negli ultimi due anni, ma anche a parlare del 'loro alpinismo'.

Bisogna subito dire, in verità, che per l'attività di qualcuno di loro, trattandosi di arrampicatori sportivi e boulderisti, non si può certo parlare di alpinismo. Ma questa, ‘contaminazione’, è stata senz'altro la novità (positiva e coraggiosa) di quest'edizione. Perché, se ormai è assodato che si deve parlare di specializzazioni e che un falesista e un boulderista (molte volte) ben poco hanno a che fare con l'alpinismo, è vero anche che un file rouge (quello del 'salire verticale') unisce queste attività. E non è detto che l'alpinista (come del resto è sempre successo) non possa trovare stimoli, idee e soprattutto sprint e condizione praticando queste attività. Ne sono un esempio proprio Bubu Bole ma anche Cristophe Hainz, qui presente in veste di vincitore della passata edizione del premio.

Rompe il ghiaccio
Marco Anghileri (prima invernale della Solleder in Civetta e concatenamento in solitaria e in giornata di Marmolada, Civetta ed Agner) ed è il ‘solito’ Marco, coinvolgente e molto umano, che va in montagna anche per liberare la mente. Poi è la volta di Mario Manica con una serie di diapositive sulla prima salita del Mount Nalumasortoq, una montagna dalla bellezza mozzafiato della Groenlandia; ed 'In Silenzio', il titolo che ha voluto dare alla proiezione spiega, più di tanti discorsi, il suo personale ed intenso sentire la montagna e l'alpinismo. Quindi si passa ad Adriano Selva, ovvero il giovane che con le solitarie delle difficili Delta Minox, Dixan e Ibis ha un po' stupito tutti (specialmente chi quelle temutissime vie delle Alpi Centrali le conosce bene).

Grande 'artif' con
Valerio Folco che presenta il bel Big Stone, film sulla sua salita di Reticent Wall (il massimo mondiale dell'artificiale estrema) a El Capitain. Andrea Zanetti, Giorgio Pancheri e Cristoforo Groaz ci portano, invece, nell'isolato Pamir Alai, in Kirghizistan dove hanno aperto ‘Fiamma d’Oriente’ nella Russian Tower, (e mostrato un terreno di grandi montagne semi sconosciute all'alpinismo occidentale). Quindi, Christoph Heinz da un assaggio del suo alpinismo pluridisciplinare che spazia dallo sci, al dry tooling, alla roccia. Sono invece le grandi pareti di Groenlandia ’99, in Switzerland, quelle presentate da Luigi Airone, Cesare Ravaschietto, Fabio Iacchini, Alex Quagliolo ed Ercole Passera.

Luca Passini, con il filmato Presa Diretta, sviluppa il primo intervento aperto all'arrampicata sportiva. Lo segue Nicolò Berzi che, con ‘Parete Rossa’, presenta la sua proposta di un nuovo regolamento delle competizioni di arrampicata per una classifica che tenga conto, oltre che dell'altezza raggiunta dall'atleta, anche dello stile di arrampicata. Maurizio Giordani, subito dopo, con 'Ogre III e non solo' ci riporta all'alpinismo esplorativo e di ricerca sulle montagne del mondo con un filmato collage di sue varie spedizioni, tra cui alcune salite con clienti.

Per
Mauro "Bubu" Bole è tempo di 'Vivere l’attimo' con una carrellata di diapositive dal dry tooling all’arrampicata libera della Couzy alla Ovest di Lavaredo, passando dalla falesia alle gare di ghiaccio e, ancora, alla grande parete dell'Esfinge in Perù. Poi è la volta di Marzio Nardi e Christian Brenna con 'Acortometraggio', interessante filmato flash sul bouldering (bello non solo per il titolo emblematico), che rappresenta l'ultima, e forse la più evidente, contaminazione con la quale i Ragni hanno voluto guardare al presente del mondo della verticale.

Si continua con la lunghissima traversata con gli sci de 'I deserti della mente' della spedizione Groenlandia 2000 di
Manrico Dell’Agnola. Quindi Erik Svab e l’Alpinismo a 360°, dall’Iceclimbing World Cup al M.te Bianco. Infine le presentazioni sono state chiuse da una bella intervista di Andrea Gennari a Simone Pedeferri, un arrampicatore veramente interessante: un artista sia sulla roccia sia di fatto (una piccola mostra dei suoi quadri, infatti, è stata ospitata dalla manifestazione).

Il dibattito
Al termine delle presentazioni il dibattito, un po’ confuso ma molto ‘partecipato’, tra tutti i protagonisti e la stampa. Il tema più discusso e acceso: lo scarso interesse che i media riservano all’alpinismo. Ma anche la consapevolezza che tra sponsor (per molti indispensabili), pubblicità massiccia (anche preventiva) delle spedizioni, difficoltà da parte degli alpinisti di proporre qualcosa che interessi al più vasto pubblico, tra tutto questo insomma, occorre che gli alpinisti trovino la strada più giusta ed in sintonia con i tempi attuali, senza rinnegare e falsare il ‘loro alpinismo’. E anche questa è una bella impresa! Gran discussione e gran voglia di parlare finchè Riccardo Cassin (intervenuto all’inizio per ribadire che bisogna saper vivere il progresso e l’alpinismo di oggi, nel bene e nel male) da il via ad un rompete le righe borbottando, sorridendo, un : ‘Andiamo a mangiare, balordi’. Ed il saggio consiglio del grande giovane-vecchio è stato volentieri ascoltato da tutti.

La serata
In serata la consegna delle Grignette d’oro accolte, come si è detto, con vera sorpresa dei premiati, e l’intervento di Patrick Edlinger che, sfortunatissimo per problemi tecnici con i video, ha tra l’altro dichiarato un suo progetto e voglia: un anno di vacanza per girare, e arrampicare naturalmente, tutto il mondo (Beato lui... e l’invidia ha serpeggiato per un attimo in sala).

Il convegno
Domenica mattina chiusura con l’importante convegno ‘La montagna: tra libertà e regolamentazione’. Spunto per la discussione: i fatti dello scorso inverno sul Grignone con le 10 tragiche morti che, in concomitanza di condizioni meteo eccezionali, hanno fatto emettere a prefetto e sindaci varie ordinanze di chiusura della montagna. Ma si può e, soprattutto, è utile ‘vietare’ la montagna? No, hanno risposto praticamente all’unanimità gli intervenuti, tra i quali il magistrato Dott.ssa Cecilia Carreri, Daniele Chiappa del Corpo Nazionale Soccorso Alpino, Ettore Togni Presidente del Collegio delle Guide Alpine della Lombardia.

Se non altro perché la revoca del divieto potrebbe essere interpretata quasi come una patente di sicurezza, cosa che quando si parla di montagna nessuno è in grado di dare. La regola è come sempre quella della conoscenza e dell’informazione per la quale devono impegnarsi tutti: CAI, Guide Alpine (che devono diventare sempre più un riferimento), Soccorso Alpino, Istituzione e soprattutto la scuola. Ma anche questo non è un discorso nuovo...

Appuntamenti
I Ragni della Grignetta bravi anche in questa occasione a centrare i temi e a fare scelte propositive per il futuro, danno appuntamento a tutti per la prossima edizione della Grignetta d’oro; e molto più a breve, per la prova di Coppa del Mondo di arrampicata sportiva che si disputerà in riva al Lago a settembre.
     

3° Meeting della montagna
Premio Grignetta d’Oro 2001


Jolly Hotel Pontevecchio di Lecco



ragnidilecco.eir.it










da sx Armando Aste e casumiro ferrari










da sx Marco Ballerini e Patrick Edlinger










Armando Aste, Christoph Heinz, Mauro Bubu Bole










da sx Simone Pedeferri, Marcello Cominotti e Cristian Brenna


Foto Arch. Ragni di Lecco


Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
La Sportiva Aequilibrium Hike GTX – scarponi trekking
Uno scarpone dal taglio mid-cut agile e leggero per hiking su terreni misti.
Mammut Crag Sender Helmet - casco arrampicata alpinismo
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Rampone a 10 punte CAMP Ascent
Rampone a 10 punte in acciaio per alpinismo classico.
Pile termico Karpos Odle Fleece
Un secondo strato termico robusto ed efficace.
Giacca da montagna Explorair Light Dryo 2.5
Giacca da montagna leggera minimalista
HDry - SCARPA Phantom 6000 HD
Il nuovo PHANTOM 6000 HD è uno scarpone progettato per l'alpinismo estremo. Grazie alla tecnologia HDry, offre una protezione impermeabile e traspirante superiore.
Vedi i prodotti