Il mondo di Angi. Intervista alla campionessa del mondo di ice climbing Angelika Rainer
Alla vigilia della Coppa del mondo di arrampicata su ghiaccio 2013 abbiamo intervistato la campionessa del mondo di ice climbing Angelika Rainer, atleta polivalente che spazia dal ghiaccio alla roccia.
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Angelika Rainer, campionessa del mondo di ice climbing
archivio A. Rainer
La conosciamo come campionessa del mondo di Ice climbing ma anche come arrampicatrice polivalente; in falesia scala fino all’8b+, ma anche con le vie alpinistiche ed il drytooling non scherza! Ma chi è realmente la meranese Angelika "Angi" Rainer quando non scala? L'abbiamo intervistata alla vigilia della sua nuova avventura nella Coppa del mondo di arrampicata su ghiaccio, e sono emerse molte cose interessanti.
Ciao Angelika, spiegaci chi sei e come hai incominciato a scalare.
Fin da bambina sono sempre stata attirata dal mondo verticale, mia madre mi portava spesso in montagna ed io non vedevo l’ora di salire su qualsiasi roccia incontravo. Persino a casa, in giardino, mi arrampicavo di continuo sugli alberi, e da tutte queste cose è esplosa in me la voglia di stare con il naso in su e di arrampicarmi, cosa che ho potuto cominciare a fare seriamente quando è stata aperta la prima palestra di arrampicata a Merano; qui, a dodici anni, ho potuto toccare veramente con mano questo mondo, da prima le prese in palestra e poi la falesia.
Si, sul resto molte cose già le sappiamo, hai vinto molte gare giovanili, la coppa Italia Lead 2007, due mondiali di ghiaccio e la Coppa del Mondo di arrampicata su ghiaccio 2012, ma raccontaci anche chi sei al di fuori dell’arrampicata.
Arrampicare è la mia grande passione, ma anche il mio lavoro mi piace molto: ho studiato Economia Agraria all’università di Bolzano, ed attualmente sono ricercatrice scientifica e collaboro con il centro di sperimentazione agricolo Laimburg, vicino a Bolzano. Questo lavoro è molto impegnativo, ma mi ha già dato molte soddisfazioni, con alcune pubblicazioni in campo agricolo che ho co-presentato insieme ad altri colleghi, e poi mi permette anche di prendermi il giusto tempo per allenarmi, cosa molto importante.
Questo è un tema che volevamo toccare: i tuoi allenamenti; come si allena una campionessa del mondo?
Beh principalmente il mio allenamento si divide in due parti ben distinte, quello per la coppa del mondo di ghiaccio e quello per arrampicata sportiva e falesia. La preparazione per il ghiaccio comincia a fine agosto, con un percorso che passa da una scalata di base, ad una di massimale, per arrivare agli allenamenti di resistenza che faccio fino a fine dicembre, visto che poi cominciano le gare. Magari una volta girerò un video sui miei allenamenti; c’è dietro molto lavoro ma anche molto studio, e fortunatamente ho alcune persone che mi aiutano a portare avanti i miei progetti.
Chi sono questi personaggi misteriosi e dove ti alleni?
Beh sicuramente i mie allenatori Helli Haller e Andi Sanin, ma anche il mio fidanzato e molti amici che si alternano per venire ad allenarsi con me. Mi alleno molto nelle belle grotte di drytooling del cadore, di Campitello e Lagundo, oltre che in quelle di Ambria ed Iseo, ma non da meno è l’allenamento in palestra, a Merano, Bolzano ed anche a Gandino e Zogno, nel Bergamasco; spesso mi alleno con particolari piccozze di legno che al posto delle lame hanno delle cinghie, in questo modo molte palestre per l’arrampicata sportiva si trasformano in un campo buono anche per le pikke!
Parlaci del ghiaccio, cos’è per te il ghiaccio?
Arrampicare su ghiaccio è una sensazione fantastica; spesso anche durante le mie presentazioni a pubblico mi fanno questa domanda, e li sono sempre ansiosa di rispondere: il ghiaccio è una sostanza che sta lì solo per brevi periodi in un anno, scalarla è un privilegio oltre che essere una cosa altamente adrenalinica! Altra cosa interessante è che quando scali una cascata non la trovi mai nelle stesse condizioni dell’anno prima, è sempre in evoluzione e cambia di volta in volta, quindi devi cercare sempre di esprimerti al meglio e di interpretarla a seconda delle condizioni in cui la trovi.
Quanto sono cambiate le competizioni di ice climbing dal 2006 ad oggi?
La prima cosa che sicuramente ho notato in questi 6 anni di coppa del mondo, è che le gare sono diventate sempre più tecniche; una volta prevaleva più la forza, quindi un bravo climber poteva avere buoni risultati anche nelle competizioni di ghiaccio anche se non aveva molta esperienza con le piccozze in mano. Ora la situazione è veramente diversa, il livello tecnico è diventato altissimo e le vie sono sempre più tecniche, con passaggi delicati e con prese difficili da interpretare dove spesso anche i migliori al mondo possono sbagliare. Restano sempre parti delle vie che richiedono grandi doti fisiche e passaggi di pompa, ma questo fa parte dello spettacolo di una gara, consiglio a tutti di venire a vederne una!
Dove si svolgono le gare, parlaci di questi luoghi che ormai frequenti da qualche anno
La prima gara sarà in Corea del sud e sarà valida anche come campionato mondiale; la Corea è molto bella, un paese ospitale con una grande cultura, che si differenzia molto dalla nostra. La seconda tappa sarà a Saas Fee in Svizzera, gara speciale per me in quanto l’ho già vinta per tre volte, ed una di queste era anche il mondiale 2009! La gara di casa a Rabenstein sarà il sogno che si realizza, una competizione mondiale proprio vicino a casa in val Passiria, meraviglioso. Interessante sarà anche la quanta gara, a Busteni, pensate che è l’avvenimento sportivo più importante che si organizza in Romania. L’ultima tappa è sempre la più cruciale: terra della forte squadra russa, una specie di fossa del leoni, in un posto molto freddo ma che allo stesso tempo mi ha già regalato soddisfazioni con due vittorie, l’ultima di queste mi ha permesso di vincere la coppa del mondo 2012.
Cosa fa Angelika Rainer d’estate?
Scala! Arrampicata sportiva e vie lunghe, sempre con qualche progetto in testa e la voglia di migliorarmi. Purtroppo gli allenamenti per le gare di ghiaccio mi tolgono la possibilità di provare vie nuove in autunno, che è un bellissimo periodo per arrampicare, però sono contenta perché anche quest’anno sono riuscita a chiudere un mio grande progetto “ Non Mollare” 8b+ a Pian Schiavaneis. Quando non scalo mi piace andare in bici da corsa, ma anche l’acqua del mare non può mancare, magari in un posto dove si può alternare la scalata mattutina al bagno pomeridiano.
Sogni e progetti
Tanti, e tutti belli! Ma non vi dico nulla, devono restare segreti. Dai, naturalmente vorrei provare ad aumentare il mio livello e vorrei scalare in tanti nuovi posti, con un occhio speciale per le vie lunghe, ma prima di tutto ci sono le gare di ghiaccio, che cominciano il 12 gennaio in Corea, per le quali sto concludendo proprio in questi giorni la preparazione. Buon 2013 a tutti e buon divertimento sulle rocce del mondo!
Ciao Angelika, spiegaci chi sei e come hai incominciato a scalare.
Fin da bambina sono sempre stata attirata dal mondo verticale, mia madre mi portava spesso in montagna ed io non vedevo l’ora di salire su qualsiasi roccia incontravo. Persino a casa, in giardino, mi arrampicavo di continuo sugli alberi, e da tutte queste cose è esplosa in me la voglia di stare con il naso in su e di arrampicarmi, cosa che ho potuto cominciare a fare seriamente quando è stata aperta la prima palestra di arrampicata a Merano; qui, a dodici anni, ho potuto toccare veramente con mano questo mondo, da prima le prese in palestra e poi la falesia.
Si, sul resto molte cose già le sappiamo, hai vinto molte gare giovanili, la coppa Italia Lead 2007, due mondiali di ghiaccio e la Coppa del Mondo di arrampicata su ghiaccio 2012, ma raccontaci anche chi sei al di fuori dell’arrampicata.
Arrampicare è la mia grande passione, ma anche il mio lavoro mi piace molto: ho studiato Economia Agraria all’università di Bolzano, ed attualmente sono ricercatrice scientifica e collaboro con il centro di sperimentazione agricolo Laimburg, vicino a Bolzano. Questo lavoro è molto impegnativo, ma mi ha già dato molte soddisfazioni, con alcune pubblicazioni in campo agricolo che ho co-presentato insieme ad altri colleghi, e poi mi permette anche di prendermi il giusto tempo per allenarmi, cosa molto importante.
Questo è un tema che volevamo toccare: i tuoi allenamenti; come si allena una campionessa del mondo?
Beh principalmente il mio allenamento si divide in due parti ben distinte, quello per la coppa del mondo di ghiaccio e quello per arrampicata sportiva e falesia. La preparazione per il ghiaccio comincia a fine agosto, con un percorso che passa da una scalata di base, ad una di massimale, per arrivare agli allenamenti di resistenza che faccio fino a fine dicembre, visto che poi cominciano le gare. Magari una volta girerò un video sui miei allenamenti; c’è dietro molto lavoro ma anche molto studio, e fortunatamente ho alcune persone che mi aiutano a portare avanti i miei progetti.
Chi sono questi personaggi misteriosi e dove ti alleni?
Beh sicuramente i mie allenatori Helli Haller e Andi Sanin, ma anche il mio fidanzato e molti amici che si alternano per venire ad allenarsi con me. Mi alleno molto nelle belle grotte di drytooling del cadore, di Campitello e Lagundo, oltre che in quelle di Ambria ed Iseo, ma non da meno è l’allenamento in palestra, a Merano, Bolzano ed anche a Gandino e Zogno, nel Bergamasco; spesso mi alleno con particolari piccozze di legno che al posto delle lame hanno delle cinghie, in questo modo molte palestre per l’arrampicata sportiva si trasformano in un campo buono anche per le pikke!
Parlaci del ghiaccio, cos’è per te il ghiaccio?
Arrampicare su ghiaccio è una sensazione fantastica; spesso anche durante le mie presentazioni a pubblico mi fanno questa domanda, e li sono sempre ansiosa di rispondere: il ghiaccio è una sostanza che sta lì solo per brevi periodi in un anno, scalarla è un privilegio oltre che essere una cosa altamente adrenalinica! Altra cosa interessante è che quando scali una cascata non la trovi mai nelle stesse condizioni dell’anno prima, è sempre in evoluzione e cambia di volta in volta, quindi devi cercare sempre di esprimerti al meglio e di interpretarla a seconda delle condizioni in cui la trovi.
Quanto sono cambiate le competizioni di ice climbing dal 2006 ad oggi?
La prima cosa che sicuramente ho notato in questi 6 anni di coppa del mondo, è che le gare sono diventate sempre più tecniche; una volta prevaleva più la forza, quindi un bravo climber poteva avere buoni risultati anche nelle competizioni di ghiaccio anche se non aveva molta esperienza con le piccozze in mano. Ora la situazione è veramente diversa, il livello tecnico è diventato altissimo e le vie sono sempre più tecniche, con passaggi delicati e con prese difficili da interpretare dove spesso anche i migliori al mondo possono sbagliare. Restano sempre parti delle vie che richiedono grandi doti fisiche e passaggi di pompa, ma questo fa parte dello spettacolo di una gara, consiglio a tutti di venire a vederne una!
Dove si svolgono le gare, parlaci di questi luoghi che ormai frequenti da qualche anno
La prima gara sarà in Corea del sud e sarà valida anche come campionato mondiale; la Corea è molto bella, un paese ospitale con una grande cultura, che si differenzia molto dalla nostra. La seconda tappa sarà a Saas Fee in Svizzera, gara speciale per me in quanto l’ho già vinta per tre volte, ed una di queste era anche il mondiale 2009! La gara di casa a Rabenstein sarà il sogno che si realizza, una competizione mondiale proprio vicino a casa in val Passiria, meraviglioso. Interessante sarà anche la quanta gara, a Busteni, pensate che è l’avvenimento sportivo più importante che si organizza in Romania. L’ultima tappa è sempre la più cruciale: terra della forte squadra russa, una specie di fossa del leoni, in un posto molto freddo ma che allo stesso tempo mi ha già regalato soddisfazioni con due vittorie, l’ultima di queste mi ha permesso di vincere la coppa del mondo 2012.
Cosa fa Angelika Rainer d’estate?
Scala! Arrampicata sportiva e vie lunghe, sempre con qualche progetto in testa e la voglia di migliorarmi. Purtroppo gli allenamenti per le gare di ghiaccio mi tolgono la possibilità di provare vie nuove in autunno, che è un bellissimo periodo per arrampicare, però sono contenta perché anche quest’anno sono riuscita a chiudere un mio grande progetto “ Non Mollare” 8b+ a Pian Schiavaneis. Quando non scalo mi piace andare in bici da corsa, ma anche l’acqua del mare non può mancare, magari in un posto dove si può alternare la scalata mattutina al bagno pomeridiano.
Sogni e progetti
Tanti, e tutti belli! Ma non vi dico nulla, devono restare segreti. Dai, naturalmente vorrei provare ad aumentare il mio livello e vorrei scalare in tanti nuovi posti, con un occhio speciale per le vie lunghe, ma prima di tutto ci sono le gare di ghiaccio, che cominciano il 12 gennaio in Corea, per le quali sto concludendo proprio in questi giorni la preparazione. Buon 2013 a tutti e buon divertimento sulle rocce del mondo!
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