Via di Testa sul Monte Cimo ripetuta da Billoro e De Candido
Luigi Billoro e Daniele de Candido hanno ripetuto “Via di testa” (max 8b+, 7c obb), super via aperta da Nicola Sartori e Nicola Tondini sul Monte Cimo, Trentino Alto Adige.
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Daniele De Candido impegnato su Via di Testa, max 8b+, 7c obb sul Monte Cimo, Trentino Alto Adige.
Massimo Da Pozzo
In aprile Luigi Billoro ha ripetuto Via di Testa, la via di più tiri aperta da Nicola Sartori e Nicola Tondini sul Monte Cimo gradata max 8b+, 7c obb. A maggio anche l'inossidabile Daniele De Candido è riuscito a salire tutti i tiri in libera, descrivendo la via come "un piccolo capolavoro, un must".
Le danze sono state aperte con un giorno di perlustrazione a fine marzo sui primi tre tiri, mentre il 5 aprile i due sono tornati per la rotpunkt di Luigi: evidentemente era la giornata giusta, perché i tiri 1,2,3 e 5 sono filati lisci al primo colpo, mentre per il 4° e il 6° tiro Luigi ha impiegato solo due tentativi.
Dopo la salita questo è stato il commento di Luigi: "Via di testa… eh si! bisogna essere un po' via di testa per pensare di aprire una via in quel settore del Monte Cimo. Strapiomba ben bene, e passare di lì partendo dal basso significa aver perso un po' di quel che si chiama la “visione della realtà”. Ma comunque avere occhi e “talento” per le vie “oltre”… ben oltre la verticale e oltre magari anche al “buon senso”… vuol dire avere quel pizzico di sana follia che i due Nic (Tondini, Sartori) hanno sfoggiato per aprire questo gioiello di itinerario. Bello e ardito, con una chiodatura che mi è sembrata giusta. Ovvio che non si è in “falesia certificata”: si fanno dei bei voli, ma sempre nel vuoto e di sicuro in apertura saranno stati anche più lunghi... Ma da ripetitore trovi la pappa pronta e la direzione indicata dagli spit… Veramente bravi, complimenti!"
Daniele, invece, ha aspettato il 15 maggio, e la compagnia di Massimo da Pozzo, per chiudere i conti con la via che non si è fatta domare facilmente, come potete leggere dal suo racconto qui sotto. Per chi non lo conosce, ricordiamo che nel 1990 Daniele ha segnato un momento importante della storia Dolomitica con la prima a-vista del Pesce in Marmolada, mentre evidentemente ancora in gran forma, poco tempo fa ha ripetuto la via test di Erto, Sogni Di Gloria.
Un giorno vissuto su due fronti - quello del successo e quello della resa e della sconfitta
di Daniele De Candido
Arriviamo all'attacco al mattino, io e Massimo Da Pozzo, decisi a salire questi sei tiri di Via di Testa ma il caldo e il sole che batte sulla parete ci pone subito sul fronte dei perdenti. Parto comunque deciso sul primo tiro e, senza faticare molto, raggiungo la sosta, Max mi segue ed ha l'opportunità di provarsi questo bel tiro.
Il morale è alto e anche se il caldo si fa sentire mi sembra di essere passato dall'altra parte del fronte, quello buono, parto fiducioso sul secondo tiro, secondo me il chiave dell'intera salita, ma arrivato ad un passo dalla seconda sosta un bel volo di 15m mi accoglie e mi scaraventa nuovamente sul fronte buio. Provo il passo varie volte, mi pelo le dita a sangue e non raggiungo nemmeno la sosta: “Rinuncio, prova tu Max io punto al bar Malù e al panino con la soppressa”.
Max prova ma anche lui dopo qualche bel volo è costretto suo malgrado al ritiro; non è proprio giornata. Nel frattempo il sole gira, arriva l'ombra e un po' di vento. “Quasi quasi… faccio ancora un giro, recupero i rinvii e andiamo a casa.”
Parto poco convinto, arrivo al crux, incredibilmente passo e mi ritrovo in sosta 2. I can't believe it, ma è cosi. Ritorno quindi sul fronte buono per cui il terzo tiro non mi preoccupa molto, sono convinto di conoscerlo bene… “posso farla!” Scalo bene e senza errori ma nella sezione più intensa sbaglio e mi ritrovo appeso alla corda dieci metri più in giù. Nooo!
Torno in sosta mi riposo dieci minuti e riparto, ho i crampi alle braccia ma non mollo, non adesso! Faccio tutto senza errori ma davanti all'ultimo spit… noo!, altri dodici metri di volo, sono troppo stanco, basta, per questa volta è proprio finita e non mi resta che scendere.
“Mox fatti un giro tanto dopo con una doppia siamo a terra”. Io mi fermo un'ora in sosta, ormai sono dalla parte dei vinti, e penso di nuovo alla birra del bar Malù. Massimo prova il tiro e ritorna. “Ancora un giro dai, tanto, con una doppia siamo giù. ”Riparto in preda ai crampi ma va bene cosi, è il terzo giro e arrivo in sosta 3 senza cadere. Ancora quindi in trincea sul fronte opposto, quello buono. Sul quarto e quinto tiro non cado ma sul sesto sono costretto ad altri due giri.
Finalmente su e poi giù al bar Malù.
Le danze sono state aperte con un giorno di perlustrazione a fine marzo sui primi tre tiri, mentre il 5 aprile i due sono tornati per la rotpunkt di Luigi: evidentemente era la giornata giusta, perché i tiri 1,2,3 e 5 sono filati lisci al primo colpo, mentre per il 4° e il 6° tiro Luigi ha impiegato solo due tentativi.
Dopo la salita questo è stato il commento di Luigi: "Via di testa… eh si! bisogna essere un po' via di testa per pensare di aprire una via in quel settore del Monte Cimo. Strapiomba ben bene, e passare di lì partendo dal basso significa aver perso un po' di quel che si chiama la “visione della realtà”. Ma comunque avere occhi e “talento” per le vie “oltre”… ben oltre la verticale e oltre magari anche al “buon senso”… vuol dire avere quel pizzico di sana follia che i due Nic (Tondini, Sartori) hanno sfoggiato per aprire questo gioiello di itinerario. Bello e ardito, con una chiodatura che mi è sembrata giusta. Ovvio che non si è in “falesia certificata”: si fanno dei bei voli, ma sempre nel vuoto e di sicuro in apertura saranno stati anche più lunghi... Ma da ripetitore trovi la pappa pronta e la direzione indicata dagli spit… Veramente bravi, complimenti!"
Daniele, invece, ha aspettato il 15 maggio, e la compagnia di Massimo da Pozzo, per chiudere i conti con la via che non si è fatta domare facilmente, come potete leggere dal suo racconto qui sotto. Per chi non lo conosce, ricordiamo che nel 1990 Daniele ha segnato un momento importante della storia Dolomitica con la prima a-vista del Pesce in Marmolada, mentre evidentemente ancora in gran forma, poco tempo fa ha ripetuto la via test di Erto, Sogni Di Gloria.
Un giorno vissuto su due fronti - quello del successo e quello della resa e della sconfitta
di Daniele De Candido
Arriviamo all'attacco al mattino, io e Massimo Da Pozzo, decisi a salire questi sei tiri di Via di Testa ma il caldo e il sole che batte sulla parete ci pone subito sul fronte dei perdenti. Parto comunque deciso sul primo tiro e, senza faticare molto, raggiungo la sosta, Max mi segue ed ha l'opportunità di provarsi questo bel tiro.
Il morale è alto e anche se il caldo si fa sentire mi sembra di essere passato dall'altra parte del fronte, quello buono, parto fiducioso sul secondo tiro, secondo me il chiave dell'intera salita, ma arrivato ad un passo dalla seconda sosta un bel volo di 15m mi accoglie e mi scaraventa nuovamente sul fronte buio. Provo il passo varie volte, mi pelo le dita a sangue e non raggiungo nemmeno la sosta: “Rinuncio, prova tu Max io punto al bar Malù e al panino con la soppressa”.
Max prova ma anche lui dopo qualche bel volo è costretto suo malgrado al ritiro; non è proprio giornata. Nel frattempo il sole gira, arriva l'ombra e un po' di vento. “Quasi quasi… faccio ancora un giro, recupero i rinvii e andiamo a casa.”
Parto poco convinto, arrivo al crux, incredibilmente passo e mi ritrovo in sosta 2. I can't believe it, ma è cosi. Ritorno quindi sul fronte buono per cui il terzo tiro non mi preoccupa molto, sono convinto di conoscerlo bene… “posso farla!” Scalo bene e senza errori ma nella sezione più intensa sbaglio e mi ritrovo appeso alla corda dieci metri più in giù. Nooo!
Torno in sosta mi riposo dieci minuti e riparto, ho i crampi alle braccia ma non mollo, non adesso! Faccio tutto senza errori ma davanti all'ultimo spit… noo!, altri dodici metri di volo, sono troppo stanco, basta, per questa volta è proprio finita e non mi resta che scendere.
“Mox fatti un giro tanto dopo con una doppia siamo a terra”. Io mi fermo un'ora in sosta, ormai sono dalla parte dei vinti, e penso di nuovo alla birra del bar Malù. Massimo prova il tiro e ritorna. “Ancora un giro dai, tanto, con una doppia siamo giù. ”Riparto in preda ai crampi ma va bene cosi, è il terzo giro e arrivo in sosta 3 senza cadere. Ancora quindi in trincea sul fronte opposto, quello buono. Sul quarto e quinto tiro non cado ma sul sesto sono costretto ad altri due giri.
Finalmente su e poi giù al bar Malù.
Note:
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