Trilogia di vie nuove per Pibiri e Erriu a Punta Cusidore, Sardegna

Corrado Pibiri e Fabio Erriu con Pigs out of Tibet (330m), hanno firmato la loro terza via nuova multi-picht sul Bruncu Nieddu - versante Ovest della P.ta Cusidore. Il nuovo itinerario si aggiunge a “S'iscultone”e a Non potho reposare (7a, obbl. 6b/6b+), liberata in questi giorni da Maurizio Oviglia in cordata con Peter Herold, e compone un tris che merita di diventare un classico.
Da qualche tempo Punta Cusidore, "la montagna dei sardi", non faceva parlare di sè. A rinnovare l'attenzione su uno dei calcari più belli di Sardegna ci ha pensato questa volta uno dei suoi primi estimatori in assoluto. Corrado Pibiri, cagliaritano, è stato infatti uno dei primi ripetitori dello spigolo, alla fine degli anni settanta. E anche il primo a farlo in solitaria. Negli anni ottanta ha tracciato su questa immensa parete alcune vie, una delle quali con Massimo Marcheggiani. E' stato, insomma, un protagonista dell'alpinismo sardo, anche se sovente lontano dai riflettori.

Dopo una lunga militanza nell'arrampicata tradizionale, dove lo spit era visto come estrema ratio, Corrado di recente si è convertito alle aperture moderne. E' stata la scoperta di un nuovo mondo: dapprima è arrivata la prima salita di Fattoria McKenzie alla parete ovest del Cusidore, da lui tra l'altro vinta per primo, negli anni ottanta. Poi tre vie nuove nelle Gole di Gorroppu. E infine, in cordata con il sessantaquattrenne Fabio Erriu, un "vecchietto" tutto pepe in grado di farsi innumerevoli volte il Cusidore in solitaria, di tre vie nuove sul Bruncu Nieddu.

La prima, “S'iscultone”, data primavera del 2007 e supera una serie di evidentissimi e logici diedri, saliti dalla coppia in stile tradizionale e così rimasti. La prima ripetizione e prima libera a vista (6c) spetta a Maurizio Oviglia e Riccardo Innocenti (giugno 2007). Stregato dalla parete, in autunno Corrado e Fabio attaccano appena a sinistra e tracciano, questa volta con trapano e spit, "Non potho reposare", una linea bellissima e su roccia eccezionale. Chiodatura rilassante ma obbligatorio sul 6b/6b+... insomma una futura grande classica, considerato che è una delle poche pareti frequentabili in piena estate.

Passa l'inverno e nessuno si muove... scende persino la neve a ricoprire le montagne di Oliena. Ma l'attenzione di Corrado e Fabio è sempre vigile e a marzo terminano "Pigs out of Tibet", 330 m a destra dello spigolo Gonario Sanna, con difficoltà obbligatorie di 6a+. Il nome è anticipatore dei fatti poi avvenuti in Tibet e si spiega col fatto che la causa tibetana è sempre stata molto a cuore a Corrado, forse perchè è uno dei pochi fortunati ad averci vissuto per qualche mese in uno dei suoi viaggi e ad aver visto con i suoi occhi la situazione...

Infine la storia si conclude in questi giorni con la prima ripetizione e prima libera (sempre a vista) di Non potho reposare (7a), sempre da parte di Oviglia, questa volta accompagnato da Peter Herold. Rimane ancora da ripetere e da salire in libera "Pigs out of Tibet" e poi sarà nata una nuova trilogia di vie per collezionisti e amanti della Sardegna (dopo quella di Nadali al Monte Oddeu, ad esempio). Ma attenzione... Corrado ha già visto un'altra linea!

Bruncu Nieddu
Della grande bastionata della Punta Cusidore, lunga chilometri, il Bruncu Nieddu sta grosso modo al centro. Una delle prime vie ad essere salite fu lo Spigolo Gonario Sanna, V grado, salito negli anni settanta dai finanzieri di Predazzo che salirono anche il pilastro di destra (Via Fiamme Gialle). Seguì una delle vie mitiche degli anni ottanta, la Spalle al Muro di Massimo Demichela e Marco Bernardi (1981), ripetuta solo (e a tutt'oggi solo una volta) da Gianluca Maspes anni dopo. Un capolavoro di difficoltà ed arditezza. Di poco successive, e all'estrema destra della parete, la Marcheggiani-Pibiri (V+) e Acrobati sulla scala del cuore (1985, VI+) di Oviglia e Marchi, alle prime vie su questa parete. Dopo lungo silenzio l'interesse per questa parete si riaccende nel 1994, quando ancora Oviglia ed il veneto Svaluto Moreolo salgono Cacciatori di Fantasia (VI+), sempre in stile tradizionale. Arriviamo quindi al 2000, quando Oviglia recluta questa volta il giovane Simone Sarti, per aprire dal basso Legittimo bastardo, via difficile e molto psicologica (7c, 7a+ obbl.), con uso limitato di spit. Le credenziali non tardano ad arrivare, la prima ripetizione a vista viene fatta da Larcher e Vigiani, la seconda, nel medesimo stile da Manolo. Oviglia intanto traccia da solo, ed in cinque giorni, Stella di sangue, sullo strapiombo a destra della fessura di Spalle al Muro, altra via giudicata dai ripetitori bellissima e molto varia (7b, 6c obbl). Altro stop di tre anni e poi Oviglia ritorna, questa volta con Giorgio Caddeo e solo con chiodi e nut, per tracciare Sonetaula (6c+, 6c obbl) a sinistra di Spalle al Muro, salita a vista in apertura, a tutt'oggi irripetuta. Anche qui si tratta di una fantastica arrampicata. A marzo 2006 Pelfini, Garanzini e Beccari salgono A ciascuno il suo, a sinistra della Marcheggiani- Pibiri (6c/A1), ultima via prima dell'arrivo del ciclone Pibiri-Erriu.

Accesso: la parete è esposta ad ovest ed in estate il sole arriva alle 13/14. All'ombra si arrampica discretamente. Per l'accesso seguire le indicazioni per Punta Cusidore (vedi guida Pietra di Luna), ma invece di raggiungere Pedra 'e Littu, salire per il bosco in una delle numerose stradine. Quando esse terminano, per sentieri nella macchia, raggiungere la pietraia che fa da base alla parete. Tempi da 30' minuti a 45' (cfr guide Pietra di Luna, Sardegna CAI/TCI, Mezzogiono di Pietra).

Maurizio Oviglia
Note:
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