Supramonte: tre vie per un'estate
Tre vie nuove in Supramonte, tra Codula Luna e le Gole di Gorroppu (Sardegna), per Rolando Larcher, Maurizio Oviglia, Simone Sarti, Giampiero Mocci ed Eugenio Pinotti.
Tre vie nuove per il Supramonte e per una Sardegna, ora ancora più di sempre, presente nei taccuini di viaggio di tutti i climbers. Dunque, in quest'estate che fatica a sbocciare appieno, ecco tre freschissime proposte, tra Codula Luna e le Gole di Gorroppu, per chi cerca novità nell'isola più gettonata dagli arrampicatori. Le firme sono Doc: Rolando Larcher, Maurizio Oviglia e Simone Sarti propongono Nuvolari (S'Orcu, Codula di Luna - 240m - 7a+ max - II/S3/6c+ obbl.); Maurizio Oviglia con Eugenio Pinotti aggiungono Linea Blu (Donneneittu, Codula di Luna - 160m - 7a+ max - II/S2+/6c obbl.); Sempre Oviglia questa volta con Giampaolo Mocci completa il menù con Tziu Basibi (Gole di Gorroppu - 275m - 6b+ max - II/S1+/6a obbl.). Non resta che approffittare... SUPRAMONTE TRE VIE PER UN'ESTATE testo di Maurizio Oviglia Ecco tre novità di impegno differente che abbiamo tracciato in Supramonte. Ve le propongo col solito entusiasmo con cui rendo partecipi tutti, da oramai 20 anni a questa parte, della mia attività di apritore. Tutte e tre le vie sono completamente spittate e aperte col nostro solito stile, cioè dal basso e senza passi d'artificiale tra un punto e l'altro, senza utilizzo di altro materiale. Ma su ognuna di essa la spittatura è differente, così come l'obbligatorio. Nonostante il comune denominatore sia lo spit, oltre che la bellissima roccia grigia che caratterizza questo angolo di Sardegna, scoprirete come la distanza tra le placchette di metallo e la difficoltà che occorre superare tra l'una e l'altra faccia veramente la differenza e possa cambiare completamente i connotati di una via. Quindi tre avventure completamente diverse, nonostante le tante cose in comune. Provare per credere! Nuvolari - Era una struttura bellissima, completamente vergine, che aveva già affascinato più di uno scalatore! Un muro grigio è sormontato da una serie di tafoni di roccia gialla, il tutto su una lunghezza di più di 200 m. A luglio 2003 sono alla base della parete con Andrea, voglio insegnargli a chiodare dal basso e questa mi sembra la parete adatta. Errore di prospettiva, quando siamo sotto ci prende lo sconforto: ciò che sembrava placca è verticale, e ciò che sta sopra strapiomba di molto! Rimandiamo, non era nei nostri intenti affrontare una via così. A giugno 2004 sono nuovamente alla base, questa volta con Rolando e Simone, preparati al peggio. Ci dividiamo equamente i tiri e procediamo sino nel cuore degli strapiombi. Sembra tutto sommato più facile del previsto! Ma Rolly ha finito le vacanze, cosicchè mettiamo in stand by la via per un anno. A giugno del 2005, stesso trio, risale in libera le lunghezze aperte l'anno prima. Come sempre, ognuno si occupa di liberare e gradare ciò che ha aperto. Ma la dimenticanza dei cliff obbliga Rolando ad aprire l'ultima lunghezza tenendosi solo con le mani per piazzare i (pochi) spit. Un bel numero! Poi ridiscende e libera il tiro appena aperto. Good job, un lavoro veloce e pulito! Linea Blu - Una placca superlativa, come si fa a non notarla? Come si fa a non metterci le mani? Questa volta sono con Eugenio ed altre due lunghe mattinate di apertura filano lisce senza intoppi. La placca è più dura del previsto e mi obbliga a fare gli straordinari, la roccia è della migliore qualità, come sembrava. Eugenio è partito, e ritorno con Giorgio e libero la via, in una caldissima giornata estiva: 30 gradi all'ombra! Ma si arrampica su una striscia di calcare sospesa tra scure grotte passanti, l'ambiente è talmente bello da non far rimpiangere di trovarsi a metà tra il mare e la montagna, nel posto che tutti direbbero sbagliato. Infatti siamo le uniche presenze, mentre il mondo si accalca nelle località turistiche dello Stivale. Tziu Basibi - Dopo aver salito Hotel Supramonte è veramente da malati fermarsi a cercare nuove linee! Eppure io guardo ciò che Rolando non vede... troppo facile, troppo appoggiato! Varrà la pena mettere 70 spit su di là, più di 250 euro di spesa quando non si possiede nemmeno uno stipendio? Certamente no! Eppure aprire non è solo un atto di egoismo, ma può essere al contrario un gesto di altruismo. Ho regalato questa via a Giampaolo, la sua prima via lunga, la sua prima apertura dal basso, un suo sogno. Senza di me non avrebbe potuto realizzarlo, almeno in questo momento. Che cosa c'è di più bello? Perchè tirarsi indietro? A sua volta Giampaolo l'ha dedicata ad una persona speciale, per lui molto importante. Insieme la regaliamo a tutti gli appassionati di Sardegna, di questo posto incredibile che è il Supramonte! Maurizio Oviglia, agosto 2005 foto di vetta su Nuvolari. da sx Rolando Larcher, Maurizio Oviglia e Simo,ne Sarti. (autoscatto) |
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