Sardegna news #17 (novità in Supramonte)

Le novità della primavera di quest’anno si concentrano soprattutto nella zona di Dorgali/Cala Gonone, dove c’è da registrare ancora un’ennesima via sul Monte Oddeu, aperta da un duo di veterani che vivono alle pendici (ai due lati opposti) del Monte Bianco, ovvero Mario Ogliengo e Beppe Villa. La nuova via, bellissima e sul solito calcare perfetto che contraddistinge la parete est di questa montagna, non poteva chiamarsi che “Attenti a quei due”: chi è già un po’ “agée” ricorderà sicuramente gli omonimi film televisivi con Roger Moore e Tony Curtis che hanno allietato la nostra gioventù... A differenza della recente “A chent’annos” di Roberto Vigiani, relazionata nella puntata precedente di questa rubrica, il nuovo itinerario si svolge a destra di “Appointment with the beer” ed è rimasto interamente spittato.

Da segnalare sul versante falesie, sempre ad opera di Mario Ogliengo, l'ultima falesietta esplorata sempre nel settore del “Chorro”, che é stata battezzata: 'TURISTI PER CASO'. Si tratta dell'ultimo blocco di roccia sulla sinistra se si guarda dalla strada la valletta a sinistra del Chorro. Come sempre Mario ha aperto gli itinerari dal basso (alla Michel Piola) ma le protezioni sono piu' che ragionevoli.

Ecco l’elenco delle vie da sinistra a destra guardando la falesia. (tutte le vie hanno nomi che si riferiscono al celebre imprenditore Michele Ferrero, deceduto nei giorni in cui Mario era intento ad aprire...):
- Mister Kinder, 25 m, 6a+
- Miss Nutella, 25m, 6a+
- Tic Tac, 25m, 6b
- Rocher, 22m, 6b
- Duplo, 22m, 6a+
- Mon Cheri, 20m, 6a
- K. Surprise, 18m, 6b

Da segnalare una consistente aggiunta di vie nuove nel settore di Aguaplano, da parte dei piemontesi Guido Nota, Claudio Pajola, Simona Osenga, Antonio Migheli e Lorenzo Peotta, fra il 26 aprile e il 2 maggio 2015. I chiodatori pensavano di aver scoperto un nuovo settore ed hanno perciò battezzato la falesia Larentu; invece le prime vie su questa parete risalgono agli anni 80 da parte di Bruno Pederiva e poi di Giorgio Soddu. In ogni caso ecco l’elenco delle vie nuove, a sinistra di quelle storiche:

Nibaru, 20 m, 6a+
Lughia, 25 m, 6a+
Mariano, 40 m, 6b
Tatanu, 35 m, 7a+
Oh Fra', 35 m, 7a
Zuanna, 30 m, 6c+
Codula Fuili, 25 m, 6a+
Bella cando ch'essis, 25 m, 6c

L’avvicinamento al settore è il seguente: risalendo la strada da Cala Gonone a Dorgali, prendere sulla sinistra il bivio per Nuraghe Mannu-Buchi Arta-Agriturismo Codula Fuili. Dopo circa 800 metri posteggiare l'auto in un piccolo spiazzo sulla destra (cartello LARENTU) e seguire la traccia di sentiero ben segnalata da ometti che si addentra nella valletta e in 15 minuti conduce alla falesia.

Tornando al Supramonte di Lanaitto (Oliena) ecco una nuova via semi tradizionale aperta da un gruppo di romani da sempre innamorati della Sardegna... e di Sperlonga. Il suo nome è “Sos Banditos” e troverete la relazione qui sotto.

E mentre la calda estate non accenna a mollare la presa vi do appuntamento a Settembre con le ultime news dalle falesie più “fresche” dell’isola. Buone vacanze!

Maurizio Oviglia

MONTE ODDEU (Supramonte di Dorgali) - Parete Est Via “Attenti a quei due”
Mario Ogliengo e Beppe Villa, primavera 2013 e 2015
Sviluppo 200m
Difficoltà max 6c+ con due punti da liberare (6b/6b+ obbl)
- L1 (6c/+)
- L2 (6a+)
- L3 (6b)
- L4 (6c con due punti non liberati)
- L5 (6c magnifica)
- L6 (6a+)
(Relazione di Mario Ogliengo)

MONTE UDDE’ (Valle di Lanaitho-Oliena) - Parete E Via "Sos Banditos"
Prima salita: B. Moretti, B. Vitale, L. Filocamo e L. Cervini 28.05.2015
Sviluppo 170 metri
Difficoltà: dal III al VI
Materiale: utili cordini, friends e dadi. In via 3 ch. ed una fettuccia.
Discesa: in doppia lungo la via evitando la terza e la prima sosta, proprio alcuni metri sopra quest’ultima (ometto) vi è l’ultimo ancoraggio di calata.
Avvicinamento: Come per la Cima Sa Oche, ma invece di uscire dal grande canale sulla destra, lo si percorre fino al suo termine Itinerario esplorativo che sfrutta con il suo percorso i punti deboli della struttura, proprio nel suo settore sinistro. L’itinerario attacca per una placca proprio sotto la perpendicolare di una caratteristica fessurina verticale che la delimita in alto.
L1) Salire in placca per via intuitiva, al termine obliquare leggermente a sin. fino alla base di un muro verticale, sulla destra l’evidentissima fessura (45 m. dal 4° al 5- ; sosta su due spit)
L2) Traversare a sin. Superare un diedrino (ch) poi dopo due saltini raggiungere un grosso ginepro. (35m dal 3° al 5°-; sosta sull’albero)
L3) Raggiungere a sin. fino la base di una placca, all’inizio fessurata(ch). Superarla ed al termine traversare delicatamente a sin. (25 m. dal 3° al 6°; sosta su due spit; si può unire con il tiro seguente)
L4) Non seguire il sovrastante diedro-fessura ma alzarsi direttamente per un aereo spigolo fino alla base di una placca. (15 m dal 4° al 5°; sosta su due spit)
L5) Superare sulla sin una bella lama. Al termine traversare a dx fino ad un albero(fettuccia). Salire, da dx a sin, una bella placca ed un grande “bottone” roccioso sempre sulla sin. Dopo alcuni saltini si è sul bordo della parete. (50 m. dal 4° al 5°; sosta su spit)
(Relazione Bruno Vitale)

Maurizio Oviglia (CAAI)

Si ringraziano Bruno Vitale e Mario Ogliengo per avermi inviato le notizie relative alle loro vie.

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