Rock Junior 2008 e l’arrampicata felice
Sabato 7 e domenica 8 giugno la settima edizione del Rock Junior (European Youth Climbing Days) di Arco si è confermata la più grande festa dell’arrampicata giovanile europea.
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Rock Junior 2008, www.mountain.ru
Anna Piunova
L'arrampicata è giovane, anzi giovanissima, e il Rock Junior lo conferma! Immaginatevi il prato del Climbing Stadium di Arco con centinaia e centinaia di “scatenati” ragazzi e ragazzini che sembrano non aver altra voglia che quella di giocare all’arrampicata. Immaginateli di tutte le età comprese dai 5 ai 13 anni. Pensateli appassionati e instancabili, come solo come i più giovani sanno essere. E poi dategli due giornate come il Rock Junior: una gran festa con mille modi e giochi per sfogare la loro voglia di vita e arrampicata. Bene, il risultato sarà l’energia positiva e la felicità che si è respirata in questa settima edizione della festa dell’arrampicata giovanile europea.
Un’energia e una felicità che forse (un po’ miracolosamente) hanno anche tenuto lontana la pioggia da Arco, ma soprattutto hanno coinvolto tutti i genitori che come sempre sono stati avvolti nel gran tourbillon del tutto e di più del Rock Junior. Non è mancato niente, infatti, alla festa. C’erano i Climbing Campus, ovvero i tour esplorativi tra le rocce e la natura del Monte Colori, con tanto di mini ferrata, ponte tibetano, discesa con la corda ma anche una vera e propria lezione sui piccoli animali e sulle piante (anch’essi naturalmente “rampicanti”). E c’erano le tante attività del Villaggio Rock Junior, ossia l’autentico “parco giochi” dell’arrampicata montato nel grande prato del Climbing Stadium.
Per tutti c’era qualcosa da fare, o meglio da arrampicare, e a tutti ma proprio tutti potevano partecipare al gioco. Così i centocinquanta giovani e giovanissimi atleti dell’Under 14 Cup, quasi un piccolo esercito proveniente da 20 nazioni diverse, hanno potuto dimostrare tutta la loro bravura affrontando con il piglio dei veterani l’immensa (e mitica) struttura del Rock Master.
A loro era riservata la parte agonistica del gioco e non c’è dubbio che l’abbiano interpretata con la passione e la bravura dei piccoli campioni. Non erano per nulla facili le vie da affrontare, ma ciò che ha stupito è stato il livello e la grande grinta con cui tutti le hanno affrontate. Se l’arrampicata del futuro si vede dal mattino c’è da ben sperare: le premesse per i prossimi anni e per un domani “grande” ci sono tutte.
Come c’erano tutte nell’altro grande gioco che è andato in scena domenica, il Kid’s Rock. Così ogni “stazione” (tecnicamente, ogni problema di arrampicata) proposta ha avuto davvero un numero infinito di pretendenti. E ogni boulder, ha avuto costantemente la sua coda di climber in erba che, pazienti e ordinati, aspettavano il proprio turno per provare e riprovare i rebus dell’arrampicata, che sempre alla fine si sono dimostrati alla portata di molti.
A proposito di code poi, non va dimenticata quella alla base del Parco Avventura che, tra ponti, corde, scivoli e reti, si dipana e attraversa gli alberi del Climbing Stadium. Un percorso bellissimo, letteralmente “sospeso nell’aria” nonché sicurissimo, che ha “funzionato” a ciclo continuo per la gioia di tutti, grandi e piccini. La stessa gioia comune che ha accumulato genitori e figli nella gara, il Family Rock, che forse rappresenta più di tutte lo spirito del Rock Junior.
Lo spettacolo delle tante coppie di genitori e figli che lottano nella staffetta di arrampicata è sempre una delle cose più belle della manifestazione. Perché qui davvero quel che conta è partecipare. Anche se tra quelli che hanno corso insieme ai loro figli c’erano autentici campioni, come Didier Raboutou (vincitore del Rock Master '89) e Robyn Erbesfield (vincitrice del Rock Master '94), e poi Serik Kazbekov, Natalia Perlova e Salavat Rakhmetov. E, ancora, top climber da sempre come Marco Ballerini, ma anche il direttore della manifestazione (nonché del Rock Master) Angelo Seneci e il presidente dell’International Federation of Sport Climbing Marco Scolaris… la corsa non è cambiata per niente: è stata come sempre la stessa appassionata corsa tra papà, mamme e figli coinvolti dalla stessa passione. E proprio questo è il Rock Junior!
Il ringraziamento dell’Associazione Rock Master, organizzatrice dell’evento, non può che andare a tutti i ragazzi che hanno partecipato al Rock Junior e ai loro genitori. Ma anche a quanti hanno reso possibile questa manifestazione. Un particolare grazie va alla Città di Arco, alla Provincia Autonoma di Trento, alla Cassa Rurale Alto Garda, all'Azienda Municipale Sviluppo Arco, a InGarda e ai quattro sponsor tecnici Salewa, La Sportiva, Cassin e Sint Roc & Ecogrips. Un ringraziamento speciale va all’Associazione Sportiva Arco Climbing, senza la quale il Rock Junior non sarebbe possibile. Come un ringraziamento va ai tracciatori Leonardo Di Marino e Donato Lella per la passione e la competenza tecnica. Come meritano un riconoscimento particolare per il loro fondamentale apporto il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, il Centro di Addestramento Alpino della Polizia di Stato di Moena e le Guide Alpine Friends of Arco.
Tutte le classifiche, foto, video su www.rockjunior.info
Un’energia e una felicità che forse (un po’ miracolosamente) hanno anche tenuto lontana la pioggia da Arco, ma soprattutto hanno coinvolto tutti i genitori che come sempre sono stati avvolti nel gran tourbillon del tutto e di più del Rock Junior. Non è mancato niente, infatti, alla festa. C’erano i Climbing Campus, ovvero i tour esplorativi tra le rocce e la natura del Monte Colori, con tanto di mini ferrata, ponte tibetano, discesa con la corda ma anche una vera e propria lezione sui piccoli animali e sulle piante (anch’essi naturalmente “rampicanti”). E c’erano le tante attività del Villaggio Rock Junior, ossia l’autentico “parco giochi” dell’arrampicata montato nel grande prato del Climbing Stadium.
Per tutti c’era qualcosa da fare, o meglio da arrampicare, e a tutti ma proprio tutti potevano partecipare al gioco. Così i centocinquanta giovani e giovanissimi atleti dell’Under 14 Cup, quasi un piccolo esercito proveniente da 20 nazioni diverse, hanno potuto dimostrare tutta la loro bravura affrontando con il piglio dei veterani l’immensa (e mitica) struttura del Rock Master.
A loro era riservata la parte agonistica del gioco e non c’è dubbio che l’abbiano interpretata con la passione e la bravura dei piccoli campioni. Non erano per nulla facili le vie da affrontare, ma ciò che ha stupito è stato il livello e la grande grinta con cui tutti le hanno affrontate. Se l’arrampicata del futuro si vede dal mattino c’è da ben sperare: le premesse per i prossimi anni e per un domani “grande” ci sono tutte.
Come c’erano tutte nell’altro grande gioco che è andato in scena domenica, il Kid’s Rock. Così ogni “stazione” (tecnicamente, ogni problema di arrampicata) proposta ha avuto davvero un numero infinito di pretendenti. E ogni boulder, ha avuto costantemente la sua coda di climber in erba che, pazienti e ordinati, aspettavano il proprio turno per provare e riprovare i rebus dell’arrampicata, che sempre alla fine si sono dimostrati alla portata di molti.
A proposito di code poi, non va dimenticata quella alla base del Parco Avventura che, tra ponti, corde, scivoli e reti, si dipana e attraversa gli alberi del Climbing Stadium. Un percorso bellissimo, letteralmente “sospeso nell’aria” nonché sicurissimo, che ha “funzionato” a ciclo continuo per la gioia di tutti, grandi e piccini. La stessa gioia comune che ha accumulato genitori e figli nella gara, il Family Rock, che forse rappresenta più di tutte lo spirito del Rock Junior.
Lo spettacolo delle tante coppie di genitori e figli che lottano nella staffetta di arrampicata è sempre una delle cose più belle della manifestazione. Perché qui davvero quel che conta è partecipare. Anche se tra quelli che hanno corso insieme ai loro figli c’erano autentici campioni, come Didier Raboutou (vincitore del Rock Master '89) e Robyn Erbesfield (vincitrice del Rock Master '94), e poi Serik Kazbekov, Natalia Perlova e Salavat Rakhmetov. E, ancora, top climber da sempre come Marco Ballerini, ma anche il direttore della manifestazione (nonché del Rock Master) Angelo Seneci e il presidente dell’International Federation of Sport Climbing Marco Scolaris… la corsa non è cambiata per niente: è stata come sempre la stessa appassionata corsa tra papà, mamme e figli coinvolti dalla stessa passione. E proprio questo è il Rock Junior!
Il ringraziamento dell’Associazione Rock Master, organizzatrice dell’evento, non può che andare a tutti i ragazzi che hanno partecipato al Rock Junior e ai loro genitori. Ma anche a quanti hanno reso possibile questa manifestazione. Un particolare grazie va alla Città di Arco, alla Provincia Autonoma di Trento, alla Cassa Rurale Alto Garda, all'Azienda Municipale Sviluppo Arco, a InGarda e ai quattro sponsor tecnici Salewa, La Sportiva, Cassin e Sint Roc & Ecogrips. Un ringraziamento speciale va all’Associazione Sportiva Arco Climbing, senza la quale il Rock Junior non sarebbe possibile. Come un ringraziamento va ai tracciatori Leonardo Di Marino e Donato Lella per la passione e la competenza tecnica. Come meritano un riconoscimento particolare per il loro fondamentale apporto il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, il Centro di Addestramento Alpino della Polizia di Stato di Moena e le Guide Alpine Friends of Arco.
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