Ricordando Tito Traversa
Mi ricordo bene la prima volta che ho visto Tito Traversa, eravamo alla famosa gara d’arrampicata Rock Junior di Arco, era l’anno 2009. Tito non era ancora diventato famoso per quel suo indescrivibile talento, era semplicemente un bambino che tra mille altri in quei giorni correva sul prato, divertendosi nel gioco dell’arrampicata al Lago di Garda.
Eppure già in quel momento, mentre cercava di afferrare prese evidentemente irraggiungibili, si avvertiva che questo piccolo sarebbe diventato un grande, che la sua innocente passione era spinta da una irremovibile determinazione fuori dal comune.
Ed infatti l’anno successivo è tornato a quel Rock Junior già con il suo primo 8a in tasca, salito a soli 8 anni. L’8b è arrivato a nove anni, 8b+ a dieci. Roba da marziani. Da far scuotere la testa.
Avevo sbagliato io: evidentemente per Tito nessuna presa risultava impossibile. Forse si sarebbe avviato verso l’8c, verso il 9c persino, diventando non solo il più forte giovane climber italiano, ma anche uno dei migliori al mondo… Chissà.
Purtroppo non ci è dato a sapere. Quello che sappiamo è che Tito Claudio Traversa era soltanto un bambino, simpatico e generoso, con un talento ed un amore sconfinato per l’arrampicata. Oggi è giusto ricordarlo per questo.