Richiodata 'Chiacchiere e distintivo' sul Monte Pellegrino in Sicilia

Il report di Matteo Giglio della richiodatura nel 2022 insieme a Alessandra Gianatti della via 'Chiacchiere e distintivo' sul Monte Pellegrino (Palermo, Sicilia). La via di più tiri era stata aperta in solitaria da Giglio nel 2009 dopo aver salito il primo tiro nel 2008 insieme a Federico Frassy.
1 / 17
La parete Nord dell'Addaura (Monte Pellegrino, Sicilia) dove corre la via 'Chiacchiere e distintivo'
foto arch. Matteo Giglio

Erano ormai troppi anni che avevo messo in programma la richiodatura completa della via Chiacchiere e distintivo, sulla parete Nord dell'Addaura (Monte Pellegrino, Palermo). Dopo l'apertura nel 2009, ero tornato a ripeterla nel 2014 constatando già l'avanzato stato di degrado dei fix. Come tanti chiodatori in quel periodo, avevo utilizzato quello che all'epoca veniva venduto come inox adatto all'utilizzo marino (A2 o 304) ma che poi si è rivelato altamente pericoloso; mi riferisco più che altro ai tasselli a espansione che hanno dato e continuano a dare problemi di rottura vicino al mare. Non volevo che passasse molto tempo e che qualcuno rischiasse di farsi seriamente male a causa del possibile cedimento di un ancoraggio.

La questione della responsabilità del chiodatore nei confronti delle vie che attrezza è piuttosto delicata e se n'è parlato più volte in molte sedi senza peraltro arrivare ad una conclusione.

L'itinerario in questione appartiene a quello che viene definito dai transalpini come “grande voie”, ovvero un àmbito sostanzialmente "alpinistico" dove è richiesta esperienza da parte dell'arrampicatore per valutare il terreno su cui si muove e il materiale a cui si appende. Non può e non deve essere assimilato ad un contesto asettico, privo di pericoli oggettivi.

Tutto questo per dire che non è scritto da nessuna parte, fortunatamente, che chi attrezza una via di questo tipo debba per forza occuparsi anche della sua manutenzione. I ripetitori, quindi, devono assumersi tutte le responsabilità del caso e devono essere in grado di valutare se il materiale in posto è affidabile o meno.

Detto ciò, è logico pensare che una via attrezzata con materiale non adeguato cada ben presto nel dimenticatoio dopo qualche ripetizione che ne decreti la relativa pericolosità. L'unico modo per riportarla in auge è quindi quello di operare una sorta di restauro, partendo dal rinnovamento del materiale in posto. Non è garanzia di successo, ma aiuta.

È in quest’ottica che ho deciso di sacrificare due giorni di vacanza per rendere nuovamente fruibile una via che mi sta particolarmente a cuore e che reputo altresì interessante per la comunità arrampicatoria. I motivi sono svariati. Si tratta infatti di un itinerario di più tiri non particolarmente lungo; le difficoltà sono adatte ad un gran numero di arrampicatori sportivi disposti però a mettersi in gioco con una chiodatura che non è sempre stile falesia ma neanche pericolosa; l’avvicinamento è relativamente comodo anche se richiede un minimo di dimestichezza con le manovre di corda; l’ambiente è quello tipico suburbano siciliano che comunque ha un suo fascino dalle sfumature underground.

Purtroppo la fortuita coincidenza di eventi per cui ho potuto tornare in Sicilia si è verificata solo nella primavera del 2022; meglio tardi che mai, si dice. Aiutato da Alessandra, ho quindi provveduto a sostituire tutti i vecchi fix inox 304 da 10x60 mm con nuovi punti sempre inox ma 316L da 12x110 mm, soste comprese. L'impegno originale della via è stato mantenuto tale, ad eccezione di un punto aggiunto in partenza sul secondo tiro.

Ho anche colto l'occasione per effettuare un ritocco alla valutazione tecnica, che dovrebbe essere ora un po' più precisa. È sempre difficile parlare di gradi in arrampicata, però un'indicazione di massima va data. Qui, più che in altri contesti, la valutazione è influenzata dalle condizioni in cui si trova la roccia. Il fatto che si arrampichi con vista sul mare è senza dubbio suggestivo ma comporta necessariamente il rischio di trovare la roccia scivolosa con particolari condizioni meteorologiche. Complessivamente si tratta di una via estremamente omogenea, dove è richiesto un solido 6c/7a per poter apprezzare la scalata senza stress aggiuntivi.

Ora che Chiacchiere e distintivo è tornata agli antichi splendori, non resta che augurare buon divertimento a tutti coloro che vorranno visitare questa parete ben visibile dalla spiaggia di Mondello e situata in un contesto ambientale relativamente selvaggio pur trovandosi a poche centinaia di metri dal caos cittadino.

di Matteo Giglio

Matteo Giglio ringrazia: Camp - Cassin, Edelweiss, Montura, Salice, SCARPA.

Link: www.matteogiglio.it

Itinerari correlati




News correlate
Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
Zamberlan Amelia GTX - scarponi da montagna da donna
Scarpone da montagna da donna pensato per il trekking, l’escursionismo e il backpacking.
Mammut Crag Sender Helmet - casco arrampicata alpinismo
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Climbing Technology imbracatura arrampicata Avista
Nuova imbracatura tecnica mono-fibbia per l’arrampicata sportiva di alto livello e le competizioni.
Piccozze da alpinismo CAMP Corsa Alpine
Piccozze da alpinismo e scialpinismo CAMP Corsa Alpine
Karpos Rock Evo Pants – pantaloni arrampicata
Karpos Rock Evo Pants, pantaloni perfetti per tutte le attività outdoor estive.
Singing Rock Rocking 40 - zaino da arrampicata in falesia
Zaino da arrampicata in falesia con pannello superiore e posteriore, facile accesso allo scomparto principale e tante funzioni interessanti.
Vedi i prodotti