Prima libera femminile per Angelika Rainer su Italia ‘61

Alla fine di settembre Angelika Rainer è stata la prima donna a salire in libera Italia 61 (220m, 8a) storica via artificiale del Piz Ciavazes – Dolomiti).
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Angelika Rainer sul grande tetto di Italia '61
Thomas Ulrich

La ricordavamo come vincitrice della Coppa Italia di Difficoltà nel 2007 nonché dell’Alpin Cup 2008. Ora la 22enne bolzanina Angelika Rainer, smessi i panni dell’agonismo, si ripresenta come climber delle grandi pareti con la prima libera femminile di Italia ’61, la famosa via aperta in artificiale nel 1961 da Bepi De Francesch, Quinto Romanin, Emiliano Vuerich e Cesare Franceschetti, sulla celebre parete sud del Piz Ciavazes nel Gruppo del Sella.

Come molti ricorderanno il primo a salire in libera Italia ’61 fu, nel 2004, Mauro ‘Bubu’ Bole non a caso altro grande ed eclettico interprete dell’arrampicata che spazia dalle gare (di ghiaccio) alle grandi pareti in Dolomiti e nel mondo. Un’avventura a tutto campo che sembra essere nel Dna anche di Angelika come ha dimostrato con questa sua bella salita d’esordio nel mondo delle storiche pareti delle Dolomiti.


MISS ITALIA 1961 di Angelika Rainer

Dopo aver vinto la Coppa Italia di difficoltà nel 2007, ho deciso di chiudere la mia carriera agonistica nell’arrampicata sportiva e di dedicarmi di più alla roccia e alle grandi pareti. Ecco che torna l’idea di “Italia 61”, così nella primavera 2008 sono partita per una prima ricognizione della via. La scalata strapiombante mi affascina subito, ma la via nella sua interezza mi sembra molto, molto difficile. Volevo assolutamente provarla e farla, ma temevo che la mia esperienza alpinistica non bastasse e che avrei dovuto aspettare ancora qualche anno, prima di poterla realizzare tutta in libera. La via però mi aveva ormai stregato e un mese dopo sono tornata nuovamente all`attacco della parete.

Con temperature più miti le dita mi si raffreddavano molto meno e quindi potevo dunque esprimermi al meglio. Grazie a ciò sono riuscita a trovare una soluzione a tutti i passaggi più duri e a realizzare mentalmente la possibilità di concretizzare il progetto e il mio sogno!

Nel tiro di corda più difficile, valutato 8a mi sento proprio a mio agio. E’ un tetto orizzontale di cinque metri che parte subito dopo una placca impegnativa. Movimenti di questo tipo, così aerei e muscolari, si trovano solitamente in una sala boulder ma quà, la differenza di 150 metri di aria che si hanno sotto il sedere….

Il tratto della via che più mi ha fatto soffrire è stato il tiro di 7c+ che sta proprio sotto il tetto. La scalata è completamente diversa, tecnica e delicata e ci misi un po’ più di tempo prima di trovare una soluzione che si addica più al mio modo di scalare e che mi permetta di eseguire i movimenti. Finalmente riesco a concatenare anche questi passaggi.

A fine settembre finalmente tutto fila liscio, e un tiro dopo l’altro mi è riuscita la completa salita in libera della via: tutto si è concretizzato come avevo provato e memorizzato. Il chiave del 7c+, poi la placca, nell`8a arrivo con un ultimo lancio al provvidenziale grande appiglio finale. E’ fatta! Il tiro seguente è facile e anche l`ultimo 7a+, che all’inizio avevo temuto un po’, mi viene tranquillamente. Dopo soli 2,5 ore sono all’uscita della via. WOW!!! Ero felicissima di questo mio primo risultato nell`arrampicata su pareti più “alpinistiche” e mi sono soffermata a godere lo splendido sole autunnale. A casa poi mi aspettava un’altra bella sorpresa: Florian mi aspettava con una fascia da Miss con la scritta “Miss Italia” ;-)

Angelika Rainer

Ringrazio Salewa, La Sportiva, Grivel e Sportler.





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