Nuove vie di arrampicata a Rocca Calanna in Sicilia
Il 15 aprile Max Flaccavento e Giuseppe Barbagallo hanno effettuato la prima libera di Il Paradiso all'improvviso (7c, 180m) a Rocca Calanna nel massiccio Rocche del Crasto (Messina, Sicilia). La nuova via si aggiunge alla loro Sognatori allo sbaraglio (6b, 110m) aperta nel 2011.
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Il campo base e il tracciato delle vie Sognatori allo sbaraglio e Il Paradiso all'improvviso.
archivio Max Flaccavento
Dopo Stella di Periferia sul Monte Gallo, Sicilia, Max Flaccavento e Giuseppe Barbagallo ci presentano due interessante nuove vie sulla Rocca Calanne nel massiccio Rocche del Crasto sempre in Sicilia: Il Paradiso all'improvviso, sei tiri con difficoltà fino al 7c aperta tra il 2009 e il 2012 con l'aiuto di Giorgio Iurato e L. Emmi, e la più corta e facile Sognatori allo sbaraglio con difficoltà fino al 6b. Secondo Flaccavento questo massiccio roccioso vicino a Alcara li Fusi in provincia di Messina offre "roccia super e grandi scenari" ed è, ne siamo certi, un angolo sperduto di Sicilia tutto da scoprire.
Rocche del Crasto: realtà che stupisce.
di Max Flaccavento
Sovente si usa dire che certi luoghi sono dei veri Paradisi. E’ così spesso che l’immaginario collettivo, colloca in maniera pressoché istantanea questa parola ad immagini, che da sempre, riportano a paradisiaci lidi fatti di sole e di comodità, dove la vita è come la si sogna, ovvero senza nessun problema, ma soprattutto senza lo stress. Un sogno viene interpretato correttamente quando assume un significato importante per il sognatore, in base alla sua vita e al suo presente, quindi lo spinge a mutamenti costruttivi. Credo che per noi sia stato proprio così!
Il nostro era un sogno che rifletteva il bisogno di allontanarsi per un po’, dalle difficili realtà che la vita ci presenta, purificandosi attraverso la scalata, e in questo caso, attraverso l’apertura di nuove vie in un luogo a dir poco magico e travolgente.
Il Paradiso, o almeno, uno dei tanti possibili per tutti quelli che amano la roccia e le scalate in posti selvaggi, è proprio qui, in Sicilia. Dopo aver percorso una serie infinita di curve che dalla costa Messinese risalgono verso l’entroterra, l’agognato Eden si profila di colpo, senza nessuna anticipazione di sorta.
Valicato il colle che da Militello Rosmarino scende verso Alcara Li Fusi, ad un tratto le bellissime cime che fanno da cornice a questi luoghi, sovrastano verdi e profonde vallate senza tempo. Ecco dunque il massiccio delle Rocche del Crasto, con le sue rocce aspre e con i sui Grifoni, che altissimi e indisturbati, volano senza curarsi di nulla. La promessa è dunque mantenuta. Il gruppo montuoso dei Nebrodi stupisce con la sua austera bellezza.
E’ raggiunto il paese di Alcara però che ci si rende ben presto conto di come da queste parti, la vita possa essere vissuta a ritmi più umani. Qui il sorriso e la disponibilità delle persone non ha eguali, e in ogni angolo del paese c’è sempre qualcuno pronto a scambiare due chiacchiere e raccontare di quanto questi luoghi siano ricchi di storia. Una storia antica che ha basi profonde nelle tradizioni e nella vita a stretto contatto con la natura di un territorio complesso, spesso difficile, ma di grande e innegabile fascino.
Superato il centro abitato, perennemente dominato dalla massiccia mole della Rocca Traùra e da una moltitudine di creste che si perdono all’orizzonte, ci si ritrova immediatamente avvolti da una natura magnifica e silenziosa. Si ha quasi l’impressione che essa sia abbandonata a se stessa tanto arcaica la sua presenza.
Monte Soro, che come un vecchio cavaliere solitario sorveglia da lontano il massiccio, si erge immobile da sempre, e quando finalmente si è ai piedi della bellissima Rocca Calanna, si resta definitivamente senza parole. La sua parete Meridionale, con equilibrio perfetto, rappresenta con una semplicità disarmante una scalata da sogno. Una scalata fatta di luce e di grandi scenari, di splendide rocce striate e di antichi silenzi, così come di tutti quei suoni che solo questi luoghi sanno regalare.
Nonostante siamo stati da queste parti decine di volte, ancora non risulta facile abituarsi all’immediata bellezza che queste terre ostentano, e di volta in volta, è ormai consuetudine andar via con un velo di tristezza addosso. Una sorta di mal d’Africa, ma in chiave Sicula, che ti attanaglia dentro e ti costringe a tornare, e a ritornare, ancora.
Scalare in questo angolo di mondo non vuol dire soltanto confrontarsi con la roccia e le sue difficoltà, ma piuttosto rappresenta una semplice quanto grande esperienza umana. Ci sembrava doveroso a questo punto, più che parlare delle nostre arrampicate, raccontare della gente magnifica che vive ai piedi di queste montagne. Parlare dei loro sorrisi, dei loro abbracci, così sinceri al punto da lasciarti dentro un segno indelebile, ma anche delle loro mani, che con fatica, lavorano queste terre.
Parlare dei Nebrodi, e in particolare delle Rocche del Crasto, non è affatto semplice. Troppa passione per un luogo non è facile da imbrigliare e da mettere nero su bianco. Solo se verrete a scalare da queste parti potrete capire di persona cosa vogliamo dire, e forse anche voi, potrete vedere con i vostri occhi, il Paradiso di cui parliamo. Visitate, ma soprattutto, vivete questi luoghi. Non ve ne pentirete!
Cogliamo l’occasione per salutare e ringraziare tutta la famiglia Artino, che nelle nostre tante permanenze, ci ha sempre sostenuto e coccolato come fossimo figli loro. Un ringraziamento speciale va anche a tutti gli abitanti e amici di Alcara, che fin da subito ci hanno accolto come amici di vecchia data, mostrandoci sempre stima, rispetto e fiducia. Una cosa questa che non smetteremo mai di ricambiare. Grazie di cuore, a tutti.
Buone scalate…Peppe e Max
Rocche del Crasto: realtà che stupisce.
di Max Flaccavento
Sovente si usa dire che certi luoghi sono dei veri Paradisi. E’ così spesso che l’immaginario collettivo, colloca in maniera pressoché istantanea questa parola ad immagini, che da sempre, riportano a paradisiaci lidi fatti di sole e di comodità, dove la vita è come la si sogna, ovvero senza nessun problema, ma soprattutto senza lo stress. Un sogno viene interpretato correttamente quando assume un significato importante per il sognatore, in base alla sua vita e al suo presente, quindi lo spinge a mutamenti costruttivi. Credo che per noi sia stato proprio così!
Il nostro era un sogno che rifletteva il bisogno di allontanarsi per un po’, dalle difficili realtà che la vita ci presenta, purificandosi attraverso la scalata, e in questo caso, attraverso l’apertura di nuove vie in un luogo a dir poco magico e travolgente.
Il Paradiso, o almeno, uno dei tanti possibili per tutti quelli che amano la roccia e le scalate in posti selvaggi, è proprio qui, in Sicilia. Dopo aver percorso una serie infinita di curve che dalla costa Messinese risalgono verso l’entroterra, l’agognato Eden si profila di colpo, senza nessuna anticipazione di sorta.
Valicato il colle che da Militello Rosmarino scende verso Alcara Li Fusi, ad un tratto le bellissime cime che fanno da cornice a questi luoghi, sovrastano verdi e profonde vallate senza tempo. Ecco dunque il massiccio delle Rocche del Crasto, con le sue rocce aspre e con i sui Grifoni, che altissimi e indisturbati, volano senza curarsi di nulla. La promessa è dunque mantenuta. Il gruppo montuoso dei Nebrodi stupisce con la sua austera bellezza.
E’ raggiunto il paese di Alcara però che ci si rende ben presto conto di come da queste parti, la vita possa essere vissuta a ritmi più umani. Qui il sorriso e la disponibilità delle persone non ha eguali, e in ogni angolo del paese c’è sempre qualcuno pronto a scambiare due chiacchiere e raccontare di quanto questi luoghi siano ricchi di storia. Una storia antica che ha basi profonde nelle tradizioni e nella vita a stretto contatto con la natura di un territorio complesso, spesso difficile, ma di grande e innegabile fascino.
Superato il centro abitato, perennemente dominato dalla massiccia mole della Rocca Traùra e da una moltitudine di creste che si perdono all’orizzonte, ci si ritrova immediatamente avvolti da una natura magnifica e silenziosa. Si ha quasi l’impressione che essa sia abbandonata a se stessa tanto arcaica la sua presenza.
Monte Soro, che come un vecchio cavaliere solitario sorveglia da lontano il massiccio, si erge immobile da sempre, e quando finalmente si è ai piedi della bellissima Rocca Calanna, si resta definitivamente senza parole. La sua parete Meridionale, con equilibrio perfetto, rappresenta con una semplicità disarmante una scalata da sogno. Una scalata fatta di luce e di grandi scenari, di splendide rocce striate e di antichi silenzi, così come di tutti quei suoni che solo questi luoghi sanno regalare.
Nonostante siamo stati da queste parti decine di volte, ancora non risulta facile abituarsi all’immediata bellezza che queste terre ostentano, e di volta in volta, è ormai consuetudine andar via con un velo di tristezza addosso. Una sorta di mal d’Africa, ma in chiave Sicula, che ti attanaglia dentro e ti costringe a tornare, e a ritornare, ancora.
Scalare in questo angolo di mondo non vuol dire soltanto confrontarsi con la roccia e le sue difficoltà, ma piuttosto rappresenta una semplice quanto grande esperienza umana. Ci sembrava doveroso a questo punto, più che parlare delle nostre arrampicate, raccontare della gente magnifica che vive ai piedi di queste montagne. Parlare dei loro sorrisi, dei loro abbracci, così sinceri al punto da lasciarti dentro un segno indelebile, ma anche delle loro mani, che con fatica, lavorano queste terre.
Parlare dei Nebrodi, e in particolare delle Rocche del Crasto, non è affatto semplice. Troppa passione per un luogo non è facile da imbrigliare e da mettere nero su bianco. Solo se verrete a scalare da queste parti potrete capire di persona cosa vogliamo dire, e forse anche voi, potrete vedere con i vostri occhi, il Paradiso di cui parliamo. Visitate, ma soprattutto, vivete questi luoghi. Non ve ne pentirete!
Cogliamo l’occasione per salutare e ringraziare tutta la famiglia Artino, che nelle nostre tante permanenze, ci ha sempre sostenuto e coccolato come fossimo figli loro. Un ringraziamento speciale va anche a tutti gli abitanti e amici di Alcara, che fin da subito ci hanno accolto come amici di vecchia data, mostrandoci sempre stima, rispetto e fiducia. Una cosa questa che non smetteremo mai di ricambiare. Grazie di cuore, a tutti.
Buone scalate…Peppe e Max
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