I Ragni di Lecco per l'arrampicata nel Sud Italia
Il Gruppo Ragni di Lecco ha deciso di supportare la chiodatura di nuove falesie nel Sud Italia.
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Giovanna Pozzoli a Positano
Pietro Bagnara
A tutti sarà capitato in viaggio, magari d'arrampicata ma non solo, di stupirsi dalla quantità di pareti, muri e i grottoni vergini che appaiono all'orizzonte. Il pensiero del climber (a tutte le latitudini) è uno solo… "quanto ben di Dio"! Fin qui siamo nella norma. Meno scontato invece è quel che è sortito dal viaggio di Fabio Palma, Daniele Tavola, Luca Passini, Giovanna Pozzoli e Pietro Bagnara nella Costiera Amalfitana, e in particolare nelle falesie attorno a Positano.
Il gruppetto di climber, impenitenti e per sovrapprezzo tutti a parte uno Ragni di Lecco, non crede ai propri occhi. Insomma, non crede a tanta bellezza. Sia per gli oltre 200 tiri già attrezzati e sparsi nelle varie falesie della zona. Ma anche per l'infinità di pareti, muri e grotte ancora in attesa di chi li scali. Poi, e non per ultima, c'è la celeberrima Costiera… posto già incantevole di suo che ad inizio primavera (periodo perfetto per l'arrampicata) si offre ai nostri nella splendida versione "lontana dalla grande folla". Insomma, il posto e la roccia li impressiona al punto tale che Fabio Palma, nel suo articolo report di viaggio, usa questa definizione: "beh, se fossimo in un altro sport e la roccia fosse un giocatore, il così-detto osservatore se ne verrebbe fuori concitato, più o meno, così: "Presidente, ho trovato il nuovo Messi” (o Le Bron James, fate voi)."
Beh, direte voi, non c'è poi nulla di così particolare. Tutto vero, se fosse finita lì. Invece, a metà novembre, il consiglio dei Ragni di Lecco, oltre al classico supporto alle chiodature dei ragni Carnati, Pedeferri, Spini e Vago nel triangolo lariano e in Val Masino, ha deciso anche "di supportare con l'invio di materiale la chiodatura di nuove zone di scalata del Sud Italia che promettono grandi potenzialità".
Naturalmente tra queste bellezze dell'arrampicata del sud c'è la Costiera Amalfitana. Ma visto che i Ragni sono tanti (e come detto sono climber impenitenti, leggi hanno il vezzo di scalare per tutta l'Italia, e non solo) il materiale è arrivato anche in provincia di Siracusa, nella Valle delle Gravine in Puglia e a Palinuro. Ergo questi posti (davvero eccezionale) li hanno convinti che "sia doveroso aiutare i chiodatori di queste zone, bellissime dal punto di vista paesaggistico e molto, molto interessanti per l'arrampicata. I muri e i grottoni vergini sono così tanti che ci vorranno forse anni per valorizzare compiutamente tutta la meraviglia di calcare che abbiamo visto", hanno spiegato i Ragni, che poi hanno così concluso: "Ci auguriamo che altre associazioni o istituzioni aiutino a sviluppare questi tesori di roccia." Sì anche noi ce lo auguriamo, naturalmente, e va da sé, sempre nel rispetto che l'arrampicata riserva all'ambiente.
Il gruppetto di climber, impenitenti e per sovrapprezzo tutti a parte uno Ragni di Lecco, non crede ai propri occhi. Insomma, non crede a tanta bellezza. Sia per gli oltre 200 tiri già attrezzati e sparsi nelle varie falesie della zona. Ma anche per l'infinità di pareti, muri e grotte ancora in attesa di chi li scali. Poi, e non per ultima, c'è la celeberrima Costiera… posto già incantevole di suo che ad inizio primavera (periodo perfetto per l'arrampicata) si offre ai nostri nella splendida versione "lontana dalla grande folla". Insomma, il posto e la roccia li impressiona al punto tale che Fabio Palma, nel suo articolo report di viaggio, usa questa definizione: "beh, se fossimo in un altro sport e la roccia fosse un giocatore, il così-detto osservatore se ne verrebbe fuori concitato, più o meno, così: "Presidente, ho trovato il nuovo Messi” (o Le Bron James, fate voi)."
Beh, direte voi, non c'è poi nulla di così particolare. Tutto vero, se fosse finita lì. Invece, a metà novembre, il consiglio dei Ragni di Lecco, oltre al classico supporto alle chiodature dei ragni Carnati, Pedeferri, Spini e Vago nel triangolo lariano e in Val Masino, ha deciso anche "di supportare con l'invio di materiale la chiodatura di nuove zone di scalata del Sud Italia che promettono grandi potenzialità".
Naturalmente tra queste bellezze dell'arrampicata del sud c'è la Costiera Amalfitana. Ma visto che i Ragni sono tanti (e come detto sono climber impenitenti, leggi hanno il vezzo di scalare per tutta l'Italia, e non solo) il materiale è arrivato anche in provincia di Siracusa, nella Valle delle Gravine in Puglia e a Palinuro. Ergo questi posti (davvero eccezionale) li hanno convinti che "sia doveroso aiutare i chiodatori di queste zone, bellissime dal punto di vista paesaggistico e molto, molto interessanti per l'arrampicata. I muri e i grottoni vergini sono così tanti che ci vorranno forse anni per valorizzare compiutamente tutta la meraviglia di calcare che abbiamo visto", hanno spiegato i Ragni, che poi hanno così concluso: "Ci auguriamo che altre associazioni o istituzioni aiutino a sviluppare questi tesori di roccia." Sì anche noi ce lo auguriamo, naturalmente, e va da sé, sempre nel rispetto che l'arrampicata riserva all'ambiente.
Note:
www | |
www.ragnilecco.com |
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