C'était demain, il primo 8A boulder di Fontainebleau
250 diverse zone, circa 30.000 passaggi ed una storia di arrampicata che inizia nel lontano 1880… Fontainebleau alle porte di Parigi è senza ombra di dubbio la culla per eccellenza del boulder mondiale. Alcune tappe da ricordare: nel 1934 il famoso alpinista francese e "Bleausard" Pierre Allain aveva salito Angle Allain a Cuvier Rempart, il primo boulder di Fb 5+, nel 1946 invece, grazie anche alle prime scarpette d’arrampicata sviluppate da Allain, il suo amico René Ferlet ha salito il primo 6A della foresta, La Marie-Rose. Negli anni successivi il livello si è alzato notevolmente, grazie soprattutto a climber come Marc Le Ménestrel, Alain Ghersen, Olivier Carriere e Jean-Baptiste Tribout. E ovviamente anche dell’intramontabile Jacky Godoffe che, nel 1984, ha aperto un boulder che era destinato a diventare una leggenda: C'était demain.
"All'epoca ero influenzato dal libro "Il 7° grado, scalando l’impossibile" di Reinhold Messner e volevo assolutamente introdurre un nuovo ottavo grado a Fontainebleau, un'area famosa per i suoi gradi stretti", ricorda Godoffe che per primo è riuscito a caricare bene l’appoggio pressochè inesistente e tenere quel difficile rovescio di C'était demain. Praticamente un movimento soltanto, che gli è valso il primo 8A della foresta, confermato poi dalle prime ripetizione per mano di Marc Le Ménestrel e Alain Ghersen. Il nome del blocco a Cuvier Rempart era stato ispirato da un altro libro che Godoffe aveva appena letto, ovvero il classico romanzo fantascientifico "Guardando indietro" di Edward Bellamy, tradotto in francese come C'était demain. "Ho trovato il nome molto simbolico per una transizione dal passato al futuro", ricorda Godoffe.
Da quel momento sono passati più di tre decenni, ma ancora oggi questo blocco rimane una formidabile sfida ed uno dei boulder di 8A meno ripetuti della Forêt de Fontainebleau. Come del resto hanno scoperto gli austriaci Jakob Schubert e Anna Stöhr. Va da sé che questi due super atleti delle gare d’arrampicata ovviamente vanno alla grandissima anche sulla roccia: Schubert ha all’attivo un 8C boulder, mentre la Stöhr un 8B+.
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