Ashima Shiraishi primo 8C boulder femminile con Horizon
Primo 8C boulder femminile. Ecco, quello che fino a ieri sembrava un traguardo tanto importante quanto ancora lontano, tutto ad un tratto non è più una chimera ma una realtà forte e chiara, concretizzata dalla 'solita' sorridente Ashima Shiraishi che già da alcuni anni sta sconvolgendo i parametri dell'arrampicata sportiva. La giovane newyorkese è riuscita nella storica impresa salendo Horizon. Un boulder che si trova in Giappone, proprio il paese da dove nel 1978 i suoi genitori erano emigrati verso la costa orientale degli USA. Si tratta di un tetto di oltre 25 movimenti a Mount Hiei, Kyushu, liberato nel 2015 da Dai Koyamada, fino a ieri ancora irripetuto ma descritto dalla stesso Koyamada come uno dei suoi boulder più difficili di sempre.
La Shiraishi aveva tentato il boulder durante le vacanze natalizie a fine 2015 ed allora era andata incredibilmente vicina alla soluzione, cadendo tre volte dall'ultima presa bagnata ma facendo intuire che l'orizzonte dell'impossibile era afferrabile. Adesso invece, dopo altri tre giorni di tentativi durante le vacanze scolastiche primaverili, ecco che è arrivata la salita che potrebbe ancora una volta alzare l'asticella del boulder femminile. Il condizionale è d’obbligo visto che questa è la prima ripetizione di questo boulder che avrà quindi bisogno di altre conferme in futuro (proprio com'era successo a Patxi Usobiaga quando nel 2007 aveva realizzato la prima a-vista di una via di 8c+). Ma Koyamada è conosciuto per i suoi "gradi stretti", e prima di riuscire nell'impresa la Shiraishi ne ha fatta molta di strada, bruciando le tappe come nessuno prima di lei: 8B boulder all'eta di soli 10 anni e, nel frattempo almeno cinque blocchi da 8B+... l'ultimo dei quali salito lo scorso Natale, dopo soltanto 30 minuti di lavoro. A questo si aggiunge anche la salita della via d’arrampicata sportiva di 9a/9a+ Open Your Mind direct a Santa Linya, come d'altronde anche l'ulteriore dimostrazione del suo talento dato durante il Campionato Mondiale Giovanile 2015 ad Arco dove ha superato tutte le avversarie della sua categoria sia nel Lead sia nel Boulder.
L’ 8C boulder femminile quindi non sembra più un sogno. La prima ad aprire le porte in questa direzione è stata proprio un'altra giapponese, Tomoko Ogawa, che nel 2012 aveva salito Catharsis a Shiobara dimostrando che l'8B+ era fattibile anche per le ragazze. Nei 4 anni che sono seguiti diverse donne sono riuscite anche loro a domare questa difficoltà, come per esempio Shauna Coxsey (New Base Line, Magic Wood, Svizzera), Alex Puccio (Jade, Rocky Mountain National Park, USA) e Isabelle Faus (Amandla, Rocklands, Sud Africa). Adesso, 16 anni dopo quella famosa prima proposta di un 8C boulder – con Dreamtime di Fred Nicole a Cresciano – è toccato ad una 14enne di trascinare il boulder femminile un mezzo grado più in alto. Portandolo solo mezzo grado più in basso di quello maschile.
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