Arrampicata tradizionale in Galles e il BMC International Climbing Meet 2015

Il racconto di Cristiano Pastorello del BMC International Climbing Meet, il raduno di arrampicata trad che si è tenuto a Llanberis in Galles dal 10 al 17 maggio 2015.
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Gogarth: Cristiano Pastorello sale The Moon a South Stack
S. Long
La prima volta in assoluto che ho avuto a che fare con il trad inglese è stato durante l’università, quando, infervorato dal sacro fuoco dell’arrampicata, buona parte delle serate che non erano impegnate in feste, le utilizzavo per guardare film di scalata. "Hard Grit" lo ricordo come uno dei più emozionanti, con una scena iniziale al cardiopalma che riprende un’enorme caduta su "Gaia", con conseguenze per lo scalatore all’apparenza fatali, risolte invece con una gran botta, sorrisi, morte sfiorata...il tutto molto inglese.

Con il tempo ho cercato di approfondire lo strano mondo dell’arrampicata inglese e libri come "Topo di falesie" di Jerry Moffat o "Mi chiamavano banana fingers" di Ron Fawcett mi hanno dato la possibilità di intuire l’importanza racchiusa in certe contorte scale di difficoltà e che "E9, 7b" non è la password del PC, ma un qualcosa di estremamente difficile e psicologico.

Quando mi si è prospettata la possibilità di partecipare al tradizionale raduno organizzato dal BMC (British Mountaineering Council) in Galles grazie al Club Alpino Accademico Italiano (CAAI), ero emozionatissimo al pensiero di visitare posti come Gogarth, Tremadog, Llandudno e al contempo estremamente curioso di confrontarmi con altre realtà internazionali.

Già sul volo d’andata incontro Sasha dalla Croazia e una volta giunto all’aeroporto di Manchester un po’ alla volta arrivano anche gli altri partecipanti al meeting: Josef e Maria dalla Germania, Klemen dalla Slovenia, Max dalla Francia, Pablo dalla Spagna, Andreas e Mathias dalla Svezia, Ryo e Hiroshi dal Giappone, Tuhin dall’India, altri dalla Serbia, dalla Lituania, dall’Olanda fino al mitico Ernsts dalla Lettonia, forse lo stato più piatto del mondo.

Il nostro alloggio e campo base si trova nelle montagne del North Wales, vicino al Llanberis Pass, in una specie di rifugio del BMC. Durante la serata di accoglienza, il direttore del meeting James McHaffie, oltre a presentare programmi ed attività ci raccomanda di fare il possibile per rimanere vivi, obiettivo che rispetterò fedelmente per l’intera settimana.

Lunedì 11 maggio
Dopo colazione conosco il mio "host" (accompagnatore), Steve Long, famoso alpinista che mi accompagnerà per i primi due giorni. Steve decide come primo approccio di portarmi a Gogarth, sulle cliff, posto magnifico al cospetto del Mare d’Irlanda. Durante il viaggio in macchina mi racconta di aver scalato con un fortissimo climber italiano e mi apre la guida, da lui scritta, mostrandomi la foto del nostro Rolando Larcher: capisco subito che tenere alta la bandiera nazionale non sarebbe stata cosa di facile conto. Gogarth sembra il Verdon, dove bisogna calarsi e poi risalire, solo che non c’è la calda e accogliente atmosfera della Provenza ma l’oceano, spesso sferzato dal vento...adventure climb... Ci scaldiamo su un E2 per poi passare a The Moon un E3, 5c, caratterizzato da uno spettacolare traverso a picco sull’oceano che ricordava molto quello della Sergio Arban in Moiazza, ma senza chiodi. Steve mi pare contento e lo sono pure io anche se sono un po’ perplesso sulla qualità delle soste. Tornando al campo base facciamo una veloce deviazione in uno dei settori di Slate, la cava di ardesia più grande d’Europa e famosa per ospitare difficilissime vie come The Quarryman. Saliamo la bellissima Comes the Dervish, un E3, 5c proteggibile prevalentemente a micronuts.

Martedì 12
Oggi si va a Tremadog, posto mitico. Jerry Moffat ne parla abbondantemente nel suo libro autobiografico e vie come The Vector di Jon Brown e Strawberries del mitico Ron Fawcett non hanno bisogno di presentazioni. Come conformazione rocciosa assomiglia alla trachite dei Colli Euganei, ma con una roccia più liscia e strana. Steve mi fa partire subito su una fessura di dita di E4, 5c che mi dilania completamente le braccia e a metà mi trovo irrimediabilmente appeso ad un friend. In qualche modo arrivo in sosta senza aver capito nulla del tiro. Steve prosegue per un diedro perfetto e arriviamo in cima a questa parete di soli 70 metri dopo 3 ore. Posizionare e togliere il materiale richiede un certo tempo. Comincio ad intuire il livello dell’arrampicata inglese e sono veramente impressionato. Finiamo la giornata con un E4 molto bello, nel quale è presente addirittura un chiodo che, nel pieno del protocollo trad, il mio host evita di rinviare.

Mercoledì 13
Ogni due giorni si cambia host e oggi e domani sarò accompagnato da Masa Sakano, un giapponese naturalizzato british. La mattina torniamo a Slate, al settore Bus Stop, dove saliamo alcune vie simpatiche e abbastanza semplici, per poi spostarci nel pomeriggio "in montagna", ossia su alcune formazioni rocciose verso il Llanberis Pass, di altezza variabile dai 50 ai 150 mt che probabilmente in Italia non verrebbero manco prese in considerazione, sulle quali però i climbers inglesi sono riusciti ad esprimersi con alcune linee incredibili, come la famosissima Lord of the flies del solito Fawcett. La nostra meta è Left Wall, un classico E2, 5b, sulla faccia sinistra del Dinas Cromlech, un diedro perfetto di 50 metri di roccia metamorfica che per conformazione ricorda molto la dolomia delle Piccole Dolomiti. La via segue un sistema di fessure tutte da proteggere in costante leggero strapiombo. Nonostante sia solo un francese 6b+ arrivo in sosta con gli avambracci alla Popeye. Finché recupero Masa mi gusto un tentativo su Lord of the flies, con volo sventato da una provvidenziale corda calata dall’alto.

Giovedì 14
Piove di più degli altri giorni e per fare un po’ di riposo si va a visitare la fabbrica della DMM. Nel pomeriggio Masa insiste per andare a scalare e mi propone una via, tutta in traverso, in un settore strapiombante di Tremadog. Sentirei l’esigenza di riposare più che altro il cervello, ma assecondo comunque la proposta. La via inizia scalando i primi palchi di una maestosa Quercus robur, per poi traversare con continui sali scendi verso sinistra. Effettivamente la roccia è asciutta mentre attorno continua a piovere, ma il buon Masa non ha calcolato che comunque bisogna uscire. Dopo più di un’ora a lottare con il bagnato ed il marcio e dopo svariati voli, usciamo sui bellissimi prati sommitali. Il verde che mi circonda vale da solo l’aver percorso una via non propriamente bellissima.

Venerdì 15
Il mio host oggi è John Orr, giovane aspirante guida. Classico inglese, magrolino, capello biondo, bianco di carnagione, ha scalato spesso in Dolomiti e tra noi si istaura subito un buon feeling. Probabilmente intuisce che il mio livello di resistenza psicologica comincia a vacillare e quindi in una bella giornata di sole, mi propone di tornare a Gogarth per scalare qualcosa di non troppo stressante. Il Mare d’Irlanda però ci accoglie con un gelido vento e nel primo tiro di riscaldamento faccio proprio fatica. Poi passiamo alla "Main cliff", la parete più alta e larga e che per fortuna è anche caratterizzata dalla roccia più bella. Saliamo una via di 3 tiri veramente divertente uscendo sotto una gelida pioggerellina. Per oggi è finita, sono le 17...ora del tè.

Sabato 16
C’è il sole, aspetto John sdraiato sul prato e ormai avrei voglia di scalare solo al Sengio Rosso. John capisce tutto e mi dice che oggi mi porta in vacanza. Direzione Llandudno, in una falesia di calcare. Il posto ricorda Rimini: alberghi, bar, locali da turisti. Alla fine del centro inizia una strada a pedaggio che corre proprio alla base della falesia, in riva al mare, dove coesistono tiri trad e tiri sport. Faccio la conoscenza di John Dunne, non riesco a capire come una persona della sua stazza possa scalare su certi gradi. Riconosco anche la grotta dove Moffat ha vissuto per un anno intero facendo traversi da mattina a sera. Scaliamo su roccia bellissima, una via di mezzo tra Lumignano e il Sipario delle Ombre in Val d’Adige; saliamo rigorosamente vie trad e fa proprio uno strano effetto appendersi friends e nuts sotto un muro di 20 metri. Dopo una pausa per andare nel vicino chiosco a prendere un gelato, salgo un’ultima fessura strapiombante dove rischio uno spettacolare volo per totale esaurimento delle forze. John mi guarda con fare di approvazione, non sarò Rolando ma mi son comunque battuto. Torniamo al campo base senza dimenticare di prendere un po’ di birra per la serata, in programma c’è "The Big party". Si balla tutta la sera accompagnati da una bravissima band ska. Distribuisco gli adesivi della scuola "Emilio Comici" che gli amici di Trieste mi avevano consegnato prima di partire. Ritraggono appunto Comici con in mano nuts e friends che recita: "Think different, clean is cool".... Sucessone! In pochi temerari rimaniamo in piedi fino alle 3 di notte assecondando i gusti musicali del fortissimo Nick Bullock che tira fuori il meglio dei Prodigy.

Domenica 17

Oggi si rientra e non vedo l’ora di abbracciare Laura, Gaia e Emma. Ci salutiamo calorosamente; è stata per ciascuno un’avventura. Raccolgo un sacco di indirizzi mail, tutti vogliono venire a scalare in Dolomiti e capisco per l’ennesima volta, guardando chi viene dalla Lettonia o dalla Danimarca, che noi italiani siamo fortunatissimi, ma spesso dimentichiamo di meritarcelo. Torno a casa con la testa piena di idee, anche contraddittorie. Non potremmo mai essere come gli inglesi, solo trad o solo sport; abbiamo molti stili intermedi che arricchiscono la nostra scalata. Ma questa esperienza mi ha convinto più che mai che dobbiamo fare di tutto per conservare la nostra identità e cultura alpinistica e che assolutamente bisogna preservare la possibilità, sulle nostre montagne, di vivere grandi avventure lontani dagli spit: "Think different, Clean is cool"!

Cristiano Pastorello CAAI

Ringrazio Wild Climb per il supporto tecnico

29/06/2011 - Arrampicata Trad al BMC International Summer Climbing Meet 2011

04/06/2008 - Svab e Larcher all' International Climbing Meeting in Galles

Arrampicate in Galles - falesie scelte
- Dinas Cromlech - alcune delle vie trad in assoluto tra le più belle e importanti.
- Cloggy - Clogwyn Du'r Arddu - considerato il "tempio dell'arrampicata" britannica.
- Vivian Quarry - la più popolare falesia nelle miniere di lavagna del Galles.
- Rainbow Slab - la più bella falesia di questa miniera abbandonata e dimenticata da tutti.
- Gogarth - una delle più belle scogliere della Gran Bretagna. Punto.
- Lower Pen Trwyn - semplicemente la più bella falesie di arrampicata sportiva.
- Huntsman's Leap - una delle scogliere più ambite nella zona del Pembroke.


Note:
Expo.Planetmountain
Wild Climb



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