Arrampicata sportiva top: alla ricerca del limite perduto
Le ultime notizie dalla falesia, ovvero quando il 9a non è più cosi difficile e l'8c sembra quasi un riposo... protagonisti Dani Andrada, Markus Bock, Edu Marin, Adam Ondra, Gérôme Pouvreau, Chris Sharma, Maja Vidmar ma anche Dino Lagni e Luca Zardini.
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Chris Sharma durante la prima salita di Pachamama 9a+ ad Oliana, Spagna.
Pete O'Donovan
Le ultime salite di questi settimane fanno davvero riflettere. Non passa quasi giorno senza che uno dei big dell'arrampicata sportiva liberi, ripeta e salga a vista vie che fino a pochissimi anni fa erano considerate il non-plus-ultra della difficoltà. Per esempio in questi giorni Chris Sharma ha liberato Pachamama 9a+ il suo progetto ad Oliana. Proprio mentre più a nord, e precisamente a Rodellar, Dani Andranda liberava addirittura due 9a nella stessa giornata (Tierra de Nadie e la variante La Real Tierra de Nadie).
Il tutto mentre il "teutonico" Frankenjura si arricchisce di un ennesimo 9a (Pantera) grazie al super local Markus Bock, mentre Gérôme Pouvreau porta avanti la bandiera francese liberando Sachidananda 9a ad Orgon, la falesia simbolo della resistenza e della forza pura all'inizio degli anni '90.
Sul lato dell' a-vista sono da segnalare le performance di Edu Marin che continua a macinare 8c con una regolarità impressionante (Malsoñando a Gandía) e quelle della slovena Maja Vidmar che a Kalymnos si toglie una bella soddisfazione salendo il suo primo 8b on sight, Spartan wall.
Parlando di Kalymnos: proprio su questa isola durante il recente Festival Adam Ondra ha fatto quello che gli viene meglio, regalando il primo 9a alla Grecia con la prima salita di Los Revolucionarios nel settore Odyssey. Naturalmente senza contare le sue altre realizzazione targate Kalymnos: 8c a-vista e svariati 8c+ al secondo tentativo che farebbero notizia a sé giusto se l'autore non fosse proprio lui: il magico Adam. Potremmo proseguire anche le ultime realizzazione italiane, quelle di Dino Lagni che al Covolo ha fatto suo anche Il guerriero del futuro 8c+/9a oppure quelle di Luca Zardini che proprio lunedì scorso ha chiuso l' 8c+/9a de La grande linea dei sogni ad Erto. Ma di questo parleremo prossimamente...
Quello che invece ci preme dire ora - in un momento in cui queste performance sono quasi quotidianità, con il 9a che non sembra più così difficile mentre l'8c somiglia quasi ad un traguardo "scontato" - è che fermarsi un attimo per interrogarci sul "dove" siamo arrivati forse non è poi così sbagliato. Per dare un termine di paragone: non sappiamo ancora con certezza se stiamo correndo i 100m sotto i 10 secondi, e in quanti stanno partecipando alla corsa, ma visti questi risultati ci pare che ci sia ancora molto margine di miglioramento.
Quel che sappiamo per certo è che con il giusto mix di allenamento, determinazione e talento il buon vecchio 8a già da moltissimo tempo non è più il grado di riferimento. Come ora forse non lo è più neanche l'8c, che proprio nel 2009 festeggia il suo 20° compleanno grazie a Ben Moon che a Buoux l'aveva prepotentemente centrato con Agincourt. In quell'occasione il climber inglese aveva stupito tutti, spiegando che il grado subito al di sotto di quel nuovo limite non era poi così difficile, mentre quello sotto ancora era quasi da considerare un... riposo!
Passateci l'approssimazione (perché stiamo parlando di gradi davvero stellari) ma forse il primo 10a lavorato non è neanche così distante come pensiamo, e quindi forse neanche così lontano il primo 9a a vista! Basta che qualcuno trovi la via, la volontà e quel pizzico di fortuna che serve sempre... Intanto, anche se sappiamo che è un 9a+, accettiamo le scommesse per la prima Realization on-sight...
Il tutto mentre il "teutonico" Frankenjura si arricchisce di un ennesimo 9a (Pantera) grazie al super local Markus Bock, mentre Gérôme Pouvreau porta avanti la bandiera francese liberando Sachidananda 9a ad Orgon, la falesia simbolo della resistenza e della forza pura all'inizio degli anni '90.
Sul lato dell' a-vista sono da segnalare le performance di Edu Marin che continua a macinare 8c con una regolarità impressionante (Malsoñando a Gandía) e quelle della slovena Maja Vidmar che a Kalymnos si toglie una bella soddisfazione salendo il suo primo 8b on sight, Spartan wall.
Parlando di Kalymnos: proprio su questa isola durante il recente Festival Adam Ondra ha fatto quello che gli viene meglio, regalando il primo 9a alla Grecia con la prima salita di Los Revolucionarios nel settore Odyssey. Naturalmente senza contare le sue altre realizzazione targate Kalymnos: 8c a-vista e svariati 8c+ al secondo tentativo che farebbero notizia a sé giusto se l'autore non fosse proprio lui: il magico Adam. Potremmo proseguire anche le ultime realizzazione italiane, quelle di Dino Lagni che al Covolo ha fatto suo anche Il guerriero del futuro 8c+/9a oppure quelle di Luca Zardini che proprio lunedì scorso ha chiuso l' 8c+/9a de La grande linea dei sogni ad Erto. Ma di questo parleremo prossimamente...
Quello che invece ci preme dire ora - in un momento in cui queste performance sono quasi quotidianità, con il 9a che non sembra più così difficile mentre l'8c somiglia quasi ad un traguardo "scontato" - è che fermarsi un attimo per interrogarci sul "dove" siamo arrivati forse non è poi così sbagliato. Per dare un termine di paragone: non sappiamo ancora con certezza se stiamo correndo i 100m sotto i 10 secondi, e in quanti stanno partecipando alla corsa, ma visti questi risultati ci pare che ci sia ancora molto margine di miglioramento.
Quel che sappiamo per certo è che con il giusto mix di allenamento, determinazione e talento il buon vecchio 8a già da moltissimo tempo non è più il grado di riferimento. Come ora forse non lo è più neanche l'8c, che proprio nel 2009 festeggia il suo 20° compleanno grazie a Ben Moon che a Buoux l'aveva prepotentemente centrato con Agincourt. In quell'occasione il climber inglese aveva stupito tutti, spiegando che il grado subito al di sotto di quel nuovo limite non era poi così difficile, mentre quello sotto ancora era quasi da considerare un... riposo!
Passateci l'approssimazione (perché stiamo parlando di gradi davvero stellari) ma forse il primo 10a lavorato non è neanche così distante come pensiamo, e quindi forse neanche così lontano il primo 9a a vista! Basta che qualcuno trovi la via, la volontà e quel pizzico di fortuna che serve sempre... Intanto, anche se sappiamo che è un 9a+, accettiamo le scommesse per la prima Realization on-sight...
Note:
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