Antro dell'eco, nuova falesia a Canicattini Bagni in Sicilia

Max Flaccavento e Antonio Tidona presentano la nuova falesia Antro dell'eco in provincia di Siracusa, Sicilia. 21 vie di arrampicata fino all’8a.
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M. Flaccavento su Congiunzioni astrali.
Max Flaccavento
Echi di Antri lontani

Scalo da tanto tempo, e ritrovarmi come socio di scalate un caro amico come Antonio, per me è stato uno dei regali più belli di sempre. Sono passati circa diciotto anni dal momento in cui ci siamo conosciuti, a testimoniare appunto un vecchio e saldo legame d’amicizia che ci unisce dai tempi in cui alla scalata, preferivamo far baldoria per le strade di Ragusa, la nostra città.

Se in passato i nostri interessi erano ben altri infatti, col passar del tempo ci siamo ritrovati dapprima in montagna, sull’amata Etna per godere delle bellissime eruzioni o per fare salite invernali con tanto di piccozza alla mano, e negli ultimi anni poi anche in falesia, a condividere così anche questo aspetto dell’andare incontro alla natura.

I primi periodi d’arrampicata passati insieme sono stati, per così dire, di rodaggio. Tra il comico e il semi serio, quelle giornate ci hanno offerto la possibilità di vivere con pienezza e con tante risate, gli aspetti più semplici della vita, dandoci anche l’occasione per poter ricordare gli anni più spensierati. Oltre a tutto ciò, per Antonio si è presentata poi l’opportunità di avvicinarsi pian piano anche alla chiodatura di nuovi itinerari sportivi in falesia.

Dopo aver effettuato insieme numerosi lavori di restauro in un settore in provincia di Siracusa era nata per mano nostra una bella via di difficoltà modeste, una bella linea che attraverso un esposto camino descriveva perfettamente una delle tante idee che condividiamo. In un caldo giorno di primavera era nata dunque Luna di Fiele, e parallelamente a quest’ultima si era insinuata nelle nostre menti un’idea quasi perversa, quella di realizzare un settore tutto nostro. Anche in Antonio dunque si era annidato il tarlo della chiodatura. Insomma adesso eravamo proprio al completo dato che neppure lui era scampato a questo bellissimo, quanto impegnativo desiderio creativo.

L’idea inizialmente mi sembrava appunto un po’ folle, perché mi impegnava nuovamente in lungo e duro lavoro, ma allo stesso tempo il pensiero di poter portare alla luce una nuova creazione insieme all’Esimio collega, come mi piace scherzosamente chiamare Antonio, mi entusiasmava parecchio. Nemmeno il tempo di parlarne quindi, che ci ritrovammo armati di machete ad esplorare una delle selvagge valli che solca l’altopiano di Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa.

Era il 17 Marzo 2013 per l’esattezza, e di quella giornata è praticamente impossibile dimenticarne i dettagli che l’hanno resa unica. Dapprima delusi per aver trovato ben poche rocce interessanti, ad un certo punto, dall’ultimo lembo di un esposto promontorio su cui eravamo affacciati, guardando verso il mare ecco che come per magia un grande antro rossastro si apriva alla nostra vista. Presi i doverosi punti di riferimento dopo aver urlato di contentezza per almeno mezzora, ci incamminammo così di gran corsa per trovare la giusta via che ci avrebbe condotto, a quella che speravamo essere la nostra futura creazione.

Dopo aver raggiunto la cima delle pareti, riuscimmo finalmente a guardare bene quello che si celava all’interno di quel misterioso antro. Rossastro e strapiombante, il grande grottone era un tripudio di grosse concrezioni che aspettavano solo di essere scalate, lo stesso dicasi per i muri alla sua sinistra. Una lunga teoria di gocce e tacche che attendevano, praticamente da sempre, le mani di qualcuno che le accarezzasse. Ci facemmo largo nella folta vegetazione, e a colpi di machete avanzammo incuranti delle spine che ci trafiggevano, ormai in preda ad una sorta di attrazione incontrollabile. Dopo una lunga battaglia resa ancora più viva dall’eccitazione del momento, sudati fradici finalmente giungemmo alla base delle pareti. Stupendi muri grigiastri si susseguivano fino a saldarsi contro un bellissimo anfiteatro rosso.

Bastò ben poco dunque per decidere che quello sarebbe stato il "nostro" posto, quello che ci avrebbe visto lavorare fianco a fianco, come sempre da vecchi amici. Decise a grandi linee le future vie, ritornando alle auto iniziammo a pulire il sentiero d’accesso, e per la via verso casa parlammo a lungo della nostra scoperta. Eccitati proprio come due bambini con in mano un nuovo giocattolo, già la domenica successiva iniziammo i lavori.

Il resto della storia è fatto di lunghissime giornate di fatica passate ad aprire le nostre vie nuove, il tutto all’insegna della follia più pura, la così detta "liscìa" come amiamo definire dalle nostre parti questo sublime stato dell’animo umano. Bisogna dire infatti che oltre alla felicità per ogni singola linea portata alla luce, il tempo è stato scandito a suon di urla, ululati, risate a crepapelle, e soprattutto da infinite discussioni insensate a cui solo io ed Antonio, unici esseri viventi ad animare quello sperduto angolo di mondo, siamo stati capaci di dare un senso.

Alle nostre grida immotivate gettate nel fondo della vallata, un eco incredibile di volta in volta ci ritornava con prepotenza, come a beffarsi di noi. Da qui la decisione fatidica, quella di battezzare il posto "Antro dell’eco".

Adesso che i lavori sono finiti e che la falesia è li, pronta per essere vissuta appieno, con la speranza che il nostro lavoro venga apprezzato, non possiamo che augurarvi delle bellissime arrampicate Siciliane in questo appartato giardino di pietra.

Buone scalate a tutti… Max e Antonio

SCHEDA: Antro dell'eco, Sicilia




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