Via Sveva al Monte Pizzocolo di Leonardo Dagani e Mauro Florit
"Merita di diventare una classica." Quante volte abbiamo letto questa roboante affermazione, quante volte abbiamo fantasticato leggendo relazioni di famosi alpinisti e non che incensavano la loro ultima realizzazione. La cronaca alpinistica ciclicamente offre molte variabili a questo tema, ma forse è solo un retaggio delle vecchie generazioni come la mia, i nuovi climber sono decisamente più scaltri e meno retorici.
Questa salita non è “l’ultimo problema alpinistico” ed è improbabile diventi una “classica”, non fosse altro che per quella ora e mezza di ripido bosco che ti porta boccheggiante alla base della parete. Una volta giunti all’attacco ci si accorge poi che le rocce tutto intorno sono piene di “verdura” e le foto con posa da copertina patinata decisamente non rendono la plasticità del gesto.
Però quando il Leo mi ha invitato per dargli una mano a completare la sua via mi sono appassionato a questo angolo di mondo, così lontano da casa mia ma così tranquillo e solitario anche se a pochi metri dal congestionato Lago di Garda.
Ci abbiamo messo tanto per completare questo progetto e numerose sono state le trasferte. In una di queste il Leo ha organizzato pure una grigliata a base di “pesce gatto” con tanto di bivacco all’aperto in mezzo ai cinghiali che conversavano con il suo russare. Un’altra volta si è presentato dopo aver fatto il turno di notte e si è legato alla mia corda senza aver dormito, e sempre senza dormire se ne è ritornato a sera verso casa.
Quindi questa via non è destinata a diventare una “classica” ma può essere una bella idea per scoprire una parte poco conosciuta del Garda, un angolino tranquillo che spero vi regali le stesse mie emozioni.
Sveva è il nome della figlia del Leo e di Gessica, che dalla posa del primo fix a quando la via è stata liberata ha fatto in tempo ad essere concepita e festeggiare il secondo compleanno.
A noi piace prendercela comoda.
Buon divertimento.
Mauro Florit