Swat Girls in Action, in Pakistan il corso di montagna al femminile
Sguardo intenso e sorriso appena accennato. E’ il tratto comune delle 25 giovani ragazze pachistane, di cui ho appena stampato le fotografie per poi incollarle sulla copertina dei “libretti” del corso. I preparativi in vista della partenza per Mingora si stanno concludendo, tra poco quei volti diventeranno persone in carne ed ossa, con tutte le loro aspettative, paure, speranze. Nei borsoni ci sono scarponcini da trekking, imbraghi, bussole, scarpette d’arrampicata, stipati a fatica. Poi ghette, bastoncini, abbigliamento personale. La pennetta Usb con le presentazioni PowerPoint, le copie delle carte topografiche dello Swat, medicine. Peso massimo consentito, 30 chili. Ultime telefonate per definire gli appuntamenti a Fiumicino e allo scalo di Abu Dhabi.
Nato con l’obiettivo di creare una “zona protetta” in questa regione montuosa nel Pakistan nord-occidentale di particolare bellezza naturale e ricca di storia archeologica, il progetto “Swat Girls in Action” ha l’obiettivo di dare impulso allo sviluppo e, contemporaneamente, alla tutela di questo territorio, attraverso la formazione di professionalità locali, in particolare tra le donne. Una piccola iniziativa, poco spettacolare ed affatto eroica, che però guarda molto lontano.
Il corso di montagna, alla sua seconda edizione, è riservato a un gruppo di 25 ragazze della provincia del Khyber Pakhtunkhwa (la provincia della Frontiera del Nord-Ovest). E’ stato promosso da Mountain Wilderness insieme al Club Alpino Accademico Italiano e all'Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l'Oriente e gode del patrocinio ufficiale delle autorità locali, che vogliono favorire l'accesso delle donne all'ambiente montano e promuovere il loro ruolo come accompagnatrici di attività outdoor. Il corso include lezioni teoriche ed uscite pratiche di escursionismo, arrampicata, orienteering e studio dei monumenti artistici e archeologici del Gandhara. Competenze e conoscenze che in futuro consentiranno alle ragazze di accompagnare in natura i loro allievi durante le escursioni scolastiche, forti di una solida e comprovata formazione specifica. Noi cercheremo di trasmettere loro quanto più possibile della nostra conoscenza ed esperienza, sono certa che saremo contraccambiate da sentimenti ed emozioni di grande intensità.
La squadra di istruttrici, interamente femminile, conta quattro italiane, una catalana, una svizzera, una pachistana. Tutte alpiniste, ognuna con proprie competenze e specificità, chi archeologa, chi medico, giornalista, ambientalista, esperta d’arte buddhista: Patrizia Romagnolo, Elisa Peyrot, Francesca Colesanti, Chiara Delpino, Concep Mirò, Susanna Gonella e Ayesha Hinna. Con loro anche una giovanissima film maker, Claudia Chiella, col fondamentale compito di raccontare l’avventura, e l’ideatore del progetto, l’inossidabile Carlo Alberto Pinelli, responsabile dell’Asian Desk di Mountain Wilderness International e accademico del CAAI.
di Francesca Colesanti
>> Intervista a Patrizia Romagnolo