Breve storia del monumento delle Guide Alpine San Martino di Castrozza dedicato a Michele Bettega e Bortolo Zagonel
A partire dalla prima metà dell’800 iniziò per San Martino di Castrozza una nuova epoca: viaggiatori e viaggiatrici inglesi, animati da uno spirito romantico e decadente che li spingeva ad affrontare lunghi ed avventurosi tour nelle Dolomiti inesplorate, “scoprirono” le Pale di San Martino. Le montagne catalizzarono dapprima ambizioni ed interessi di appassionati escursionisti, geologi, botanici. In un secondo momento intrepidi alpinisti, non più solo britannici, affrontarono anche le ardite guglie dolomitiche. Alcuni nomi: Francis Fox Tuckett, John Ball, Leslie Stephen, Edward Whitwell, Theodor von Wundt, per non dimenticare le signore Imminck e Thomasson. Per compiere queste storiche ascensioni, gli scalatori si avvalsero della collaborazione di cacciatori o pastori locali. Col passare degli anni, questi aiutanti accompagnatori diventarono degli eccellenti e ricercati professionisti, le guide alpine.
Nel 1881 esisteva già un gruppo riconosciuto come Guide Alpine di Primiero, ma fu solo all’inizio del Novecento che tale gruppo adottò l’appellativo di Aquile di San Martino, attribuitogli dalla facoltosa clientela che ne riconosceva la particolare bravura e l’eccezionale ardimento.
Tra di loro spiccavano i nomi di Michele Bettega (la prima Guida Alpina di Primiero), Bortolo Zagonel, Giuseppe Zecchini e Antonio Tavernaro che potevano vantare una vasta reputazione internazionale. Oggi il Gruppo Guide Alpine Aquile di San Martino di Castrozza e Primiero conta 43 componenti tra Guide Emerite, Guide Alpine attive e Aspiranti Guida Alpina e molti di loro sono importanti figure nella storia dell’alpinismo dolomitico, europeo e himalayano.
Nell’ottica di ricordare la propria storia e al tempo stesso ricordare da dove sono partite e quale è il loro compito - far vivere, conoscere e amare la montagna, trasmettendone i valori - il 10 novembre le Aquile hanno inaugurato a San Martino di Castrozza un monumento dedicato a Michele Bettega e Bortolo Zagonel, pionieri dell’alpinismo e del mestiere di Guida Alpina nel Primiero e fra i primi anche in Trentino.
La cerimonia di inaugurazione si è tenuta in una splendida domenica di sole ai piedi delle Pale e ha visto la presenza del presidente del Collegio Guide Alpine del Trentino, Gianni Canale, nonché rappresentati di gran parte dei gruppi dolomitici principali: i Catores della Val Gardena, i Ciamorces della Val di Fassa, gli Scoiattoli di Cortina e il Gruppo Guide Alpine di Madonna di Campiglio.
"Per le Guide Alpine di San Martino e Primiero questo monumento è un sogno diventato realtà. - ha commentato Mariano Lott, presidente del Gruppo Guide Alpine ‘Aquile’ - A Bettega, Zagonel e alle Guide Alpine che arrivarono subito dopo di loro, dobbiamo davvero moltissimo: la loro intraprendenza fu un volano senza precedenti”.
Tutto ha avuto inizio nell’estate 2023 quando, durante la tradizionale festa delle Guide Alpine, il Cavaliere del Lavoro Giovanni Arvedi ha dimostrato il suo desiderio a sostenere economicamente le Aquile per creare un qualche cosa che fosse strettamente legato alle montagne del Primiero, che anche lui ama moltissimo in quanto da sempre amico di tante guide alpine ed appassionato alpinista.
Tassello dopo tassello è stato deciso che un monumento sarebbe stata l’espressione migliore delle idee e degli ideali del Gruppo Aquile. La successiva scelta dei soggetti non poteva che ricadere su Michele Bettega e Bortolo Zagonel, interpreti principali dell’esplorazione e dell’alpinismo sulle Pale di San Martino e non solo.
L’arduo compito di trasformare questo sogno in realtà è stato affidato al giovane artista della Val Gardena Matthias Verginer, il quale ha realizzato le statue attraverso la tecnica della fusione a cera persa. Dopo aver scolpito in poliuretano le figure di Michele e Bortolo, Matthias le ha rivestite di plastilina al fine di poter modellarle nel dettaglio. A questo punto le statue sono state portate in fonderia e rivestite di uno strato di cera d’api. L’anima cosi lavorata è stata poi rivestita da un ulteriore strato di argilla (o fino gesso) facendo in modo che aderisca perfettamente alla cera. Su questa forma sono stati poi inserirti dei canali per l’immissione del bronzo fuso e di un foro per la fuoriuscita della cera liquefatta. Scaldando la forma in forno la cera si fonde e fuoriesce, lasciando fra i 2 strati un sottile intercapedine in cui viene gettato il bronzo. Una volta che quest’ultimo si è indurito viene liberato dal mantello esterno e sottoposto alle successive operazioni finali di ripulitura e finitura.
Le statue di Michele Bettega e Bortogolo Zagonel, cosi ottenute, sono oggi ai piedi delle Pale, di quelle montagne dove hanno scritto per primi le pagine iniziali della lunga storia delle Aquile di San Martino, una storia che continua tutt’ora grazie alle Guide Alpine di San Martino e Primiero.
di Ruggero Alberti