Steve House, conoscersi
Ciascuno di noi, oggi, avverte un sacco la pressione per ottenere subito rispetto/fama/denaro/sesso. L'ignoto fa paura e la paura è una parte profonda dell'esperienza della giovinezza. Mi ritengo fortunato di essere cresciuto al tempo in cui i selfie non avevano ancora un nome; noi li scattavamo usando la pellicola Fujifilm; e ci volevano settimane per svilupparli. Questo ci dava il tempo per riflettere. Per capire, nel profondo del mio corpo, che soffrire vuol dire crescere. Tentare cose che sono profondamente spaventose, e fallire con saggezza e tornare ancora e ancora un'altra volta fino a che ci riesci. Questo definisce un possibile (e provato) modo per crescere, e l'obiettivo della crescita non è altro che conoscere se stessi. Non quel sé che è scoperto, scavato, ma un sé che è modellato dalle tue stesse prove e tribolazioni.
Sai esattamente come li hai affrontati. Quando sono spaventato e vile lo so, anche se gli altri non lo sanno. Quando sono coraggioso ed intelligente, lo so, senza alcuna pressione di doverlo trasmettere ai miei pari. Che sollievo.
# selfie scattato nel 2003, dopo il mio primo tentativo e fallimento di effettuare la seconda salita della bellissima K7 nella massiccio del Karakoram. Una salita che alla fine sono riuscito ad effettuare dopo sette tentativi. Uno dei viaggi più ricchi della mia vita.
Steve House
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