Sasha DiGiulian ripete Bellavista
La ripetizione della DiGiulian è stata una sorprendente avventura visto che fino ad ora la statunitense si era concentrata a ripetere vie sportive e la sua esperienza di vie a più tiri, e vie in Dolomiti, era pressoché nulla. Ma nel 2011 la DiGiulian aveva incontrato Reinhold Messner ed è stato proprio il re degli ottomila ad indirizzarla verso quell'enorme strapiombo sulla Ovest.
Un sogno quindi iniziato due anni fa e che ha dovuto aspettare fino a questo estate, più precisamente l'inizio di agosto quando assieme all'asso spagnolo Edu Marin la DiGiulian ha iniziato a provare i primi tiri. 7b, 6c+, 6a+, 7a+, 7b il primo giorno. Il tiro chiave da 8c provato soltanto una volta da entrambi il secondo giorno. Poi alcuni giorni di riposo. Quindi, tornati al lavoro, i due avevano riprovato il tiro chiave e quello successivo di 8a e si erano calati, pronti per la rotpunkt, pensando che le difficoltà maggiori fossero finite.
Il 12 agosto si è presentata una giornata fredda, ma la DiGiulian, convinta che fosse il giorno giusto anche se il tiro chiave era bagnato e Marin era caduto, è riuscita a venirne a capo al secondo tentativo. Dopo aver chiuso anche il tiro successivo da 8a, i due climbers si sono resi conto di quanto era alta la via (mancavano ancora ben 12 tiri) e pur avendo aumentato il ritmo, sono stati sorpresi da un temporale poco sotto la cima,raggiunta sola alle nove di sera. Non trovando la via di discesa la DiGiulian ha chiamato chi conosce quella cima come le sue tasche, ovvero Alexander Huber che le ha consigliato di bivaccare per poi scendere il giorno successivo.
"Eravamo così bagnati e freddi" scrive la DiGiulian "Il vento ululava, pensavamo che fosse una follia. Sopravvivere la notte nella nostra condizione sembrava di per sé un'impresa. Ma, dopo aver cercato la discesa per altre due ore, ci siamo resi conto che Alex aveva ragione... Così, esausti per la lunga giornata e la battaglia mentale, ci siamo assopiti per circa due ore sulle rocce, tremando. Alle 5:30 circa l'alba ha illuminato la montagna e noi abbiamo continuato la ricerca con ottimismo. Eravamo congelati e stanchi. Una doccia calda, il sacco a pelo, ed un cappuccino caldo sembravano il paradiso."
Alcune ore più tardi i due sono rientrati sani e salvi al Rifugio Auronzo. Di questa avventura - fortunatamente finita nei miglior dei modi - la DiGiulian conclude "Salire Bellavista mi ha aperto una nuova porta di opportunità." E siccome rimane qui altri 10 giorni, forse questo è soltanto il primo capitolo!
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