Ricerca di nuovi gestori per i rifugi Carè Alto, Mandron e Sette Selle
La Società Alpinisti Tridentini SAT intende affidare a nuova gestione il rifugio Carè Alto - Dante Ongari al Bus del Gat ai pendici del Carè Alto (Gruppo Adamello), il Rifugio Mandron - Città di Trento al Lago del Mandron (Gruppo Adamello) e il Rifugio Alpino Sette Selle in Val del Laner (Gruppo del Lagorai).
Si evidenzia come tra i requisiti soggettivi, il futuro gestore del rifugio, debba inderogabilmente possedere conoscenza del territorio, delle vie di accesso al rifugio ed ai rifugi limitrofi nonché la capacità di apprestare, eventuali, necessarie azioni di primo soccorso, requisiti richiesti dalle norme Provinciali.
È possibile compilare e inviare domanda per uno o più rifugi. Chi fosse interessato a richiederne la gestione deve inviare domanda completa entro le ore 24.00 di domenica 25 febbraio 2024.
Rifugio Alpino Carè Alto Dante Ongari
Località Bus del Gat – Pendici Carè Alto, quota 2450 m/slm, Comune di Pelugo
Dove al tempo della grande guerra sorgeva un vero e proprio villaggio militare in quota, con tanto di teleferiche (ben cinque) e centrale elettrica autonoma, sorge oggi il rifugio Carè Alto, costruito nel 1912 da una società di amici alpinisti rendenesi denominata SARCA, come il fiume che scorre in Val Rendena, e acronimo di "Società Alpinisti rifugio Carè Alto".
In seguito venne ceduto alla SAT resistito con la struttura originale a cubo fino alla fine degli anni 80, allorchè venne ampliato e ammodernato. Il nuovo rifugio Carè Alto è stato inaugurato nell’state del 1988.
La costruzione si trova sulla grande cresta orientale che scende dalla cima del Carè Alto dividendo le valli di Conca e Niscli, e le rispettive vedrette nella parte alta della Val di Borzago.
La sua posizione dominante e la quota ne fanno un punto panoramico di grande interesse, con una splendida vista, ad oriente, verso le Dolomiti di Brenta.
L’intera zona circostante estremamente selvaggia si è preservata grazie alle difficoltà di accesso sia da Borzago che dalle altre direzioni.
I dintorni del rifugio sono ancora oggi un museo all’aperto della grande guerra, con camminamenti, trincee e residuati.
Nelle immediate vicinanze della costruzione il caratteristico passaggio detto "Bus del Gat" avvia l’alpinista alla salita ai ghiacciai del Lares e di Niscli, mentre poco sopra, sulla cresta Cerana, si trova ancora un cannone della prima guerra mondiale: lo si raggiunge in circa 1 ora di cammino dal rifugio.
Nei pressi del rifugio rimane un’ulteriore testimonianza della grande guerra: si tratta della piccola chiesa, costruita con tronchi di legno dai prigionieri russi.
Posti letto 74 di cui 8 nel bivacco invernale
Accesso: Il rifugio è raggiungibile solo a piedi, l’itinerario principale sale dalla Val Borzago, Pian della Sega m. 1250, con sentiero 213 che dalla Malga Coel di Pelugo m. 1423 valica su ponticello il Rio Bedù. Dal Pian della Sega – ore 3.30.
Rifugio Alpino Mandron Città di Trento
Località Lago del Mandron – quota 2449 m/slm, Comune di Spiazzo Rendena
Nel corso della cosidetta Guerra bianca la zona del Mandron fu teatro di scontri bellici. I dintorni del rifugio sono ancora ricchi di testimonianze della Grande Guerra: camminamenti, posti di vedetta, trincee ed il piccolo cimitero militare.
Il rifugio sorge nella parte alta della Val Genova, unanimemente riconosciuta quale piu’ bella valle del Parco Naturale Adamello-Brenta. Da qui l’occhio spazia verso la vedretta, dalla quale nasce il fiume Sarca, immissario del Lago di Garda. Sopra i ghiacci emergono i tre allineamenti tettonici del lago Mingo – Lares – Carè Alto, delle Lobbie – Dosson – Monte Fumo e dell’Adamello – Lagoscuro. Quest’ultimo è anche il nome di un lago di origine glaciale che si trova a monte del rifugio.
La posizione del Mandron è strategica per le escursioni sui ghiacciai. Il rifugio spesso è aperto anche nel periodo primaverile per favorire la frequentazione agli scialpinisti. Agli inizi dell’estate i laghetti si impreziosiscono dei bianchi pennacchi dell’erioforo, mentre ad estate avanzata, la bocca del ghiacciaio scarica a valle una quantita’ impressionante di acqua.
Una bella chiesetta, costruita con il granito del posto, completa il paesaggio circostante il rifugio, è meta ambita e consigliabile.
Posti letto 96 di cui 6 nel bivacco invernale
Accessi:
- dal rifugio Bedole "Adamello Collini" m. 1641 in Val Genova (a 16 km da Carisolo), per il sentiero 212, che passa dal vecchio rifugio – ore 2.30
- dal Passo del Tonale m. 1882 sentiero 209 fino al Passo del Paradiso m. 2573 (anche in funivia), quindi dalla Capanna Presena m. 2729, per la Vedretta omonima al Passo del Maroccaro m. 2973 – ore 4.30; usufruendo della funivia – ore 2.30
Sul ciglio della costa erbosa della Conca Mandron, a poca distanza dai laghetti omonimi, in vista di quello che uno dei piu’ vasti e importanti ghiacciai italiani sorge il rifugio Mandron, inaugurato dalla SAT nel 1959 in sostituzione del vecchio rifugio – Lepzigerhuette – realizzato nel 1878 dagli alpinisti della Sektion Leipzig del DuOeAV. La sala principale del rifugio è stata intitolata a Giovanni Spagnolli, senatore e presidente del CAI.
Rifugio Alpino Sette Selle
Località Val del Laner – Gruppo del Lagorai, quota 1978 m/slm, Comune di Palù del Fersina.
Nell’Alta Val Laner (Intertol), forse la più alpina delle vallette che convergono sulla Val dei Mocheni (o Valle del Fersina), sorge il rifugio Sette Selle. Il rifugio è stato realizzato dalla Sezione SAT di Pergine i cui soci iniziarono la frequentazione di questa zona subito dopo la fine della grande guerra. Tuttavia per vari motivi non poterono acquisire una struttura in questa zona e quindi ripiegarono sulla Panarotta dove nel 1934 videro coronati i loro sforzi di disporre una propria base tra le montagne di casa.
Il rifugio Panarotta permise ai soci di coltivare lo scialpinismo sulle cime circostanti; tuttavia quando la Panarotta fu trasformata in stazione sciistica quel rifugio venne a perdere la sua originale funzione. Fu allora che i soci di Pergine pensarono di costruire un nuovo rifugio e la scelta cadde sulla zona di Palu’, ambiente che conserva ancora tutti i suoi caratteri originari e dove le montagne si mostrano aspre e impervie. La Val Laner un punto di penetrazione, dalla Val dei Mocheni, nella catena del Lagorai, verso il Monte Croce, la Val Calamento, il Laiton, il Lago di Erdemolo, la cresta di cime che portano fino alla Panarotta. Il rifugio Sette Selle costruito con pietre del luogo, semplice ed austero, ma dotato di tutti i servizi indispensabili, è stato realizzato interamente grazie al lavoro dei soci della Sezione SAT di Pergine Valsugana. Il rifugio è stato presentato il 7 ottobre 1978 in occasione del LXXXIV Congresso della SAT.
Posti letto 24 di cui 5 nel bivacco invernale
Accesso: da Frotten m. 1530 (strada asfaltata da Palu’ del Fersina m. 1350), per il sentiero 343 che passa dai Baiti Laner m. 1744 – ore 1.15; da Palù – ore 1.45
Info: www.sat.tn.it