Reality Monte Bianco: il comunicato di Cesare Cesa Bianchi presidente delle Guide Alpine
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa delle Guide Alpine Italiane in cui il presidente Cesare Cesa Bianchi ringrazia le Guide Valdostane a conclusione del reality di Rai Due Monte Bianco Sfida Verticale, vinta da Gianluca Zambrotta con la guida alpina Giovanna Mongilardi, condotto da Caterina Balivo affiancata per la parte tecnica dall'alpinista Simone Moro.
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Monte Bianco Sfida Verticale: e guide alpine valdostane con Gianluca Zambrotta. Prima fila da sx: Alberto Miele, Anna Torretta, Roberto Rossi. Seconda fila: Matteo Calcamuggi, Stefano Degiorgis, Gianluca Zambrotta, Giovanna Mongilardi, Andrea Perrod.
archivio Giovanna Mongilardi
"Ora che 'Monte Bianco Sfida Verticale' è finito, voglio ringraziare le Guide Alpine Valdostane per aver mostrato al grande pubblico televisivo chi è una Guida Alpina e aver fatto passare il messaggio, soprattutto rivolto ai neofiti, che in montagna non ci si improvvisa, ma si impara ad andare seguendo la guida e gli insegnamenti di un professionista". Questo il ringraziamento di Cesare Cesa Bianchi, presidente delle Guide Alpine Italiane, a conclusione del programma televisivo di Rai 2.
"Al di là del gradimento personale di quello che è e rimane un prodotto di spettacolo – dice Cesa Bianchi -, quello che mi interessa sottolineare è la professionalità delle Guide Alpine, che hanno mostrato cosa significa accompagnare una persona in montagna. È passato un forte messaggio sul nostro lavoro al grande pubblico, che forse per la prima volta ha capito chi è una Guida Alpina, cosa fa e che cosa lo spinge a fare un mestiere così difficile. Certo non tutto poteva emergere della nostra professione, quello che si è visto è solo un assaggio, in parte forse anche viziato dai tempi e dalle dinamiche televisive. Eppure quell'assaggio è stato importante anche a far capire che l'andare in montagna non è un'attività da improvvisare e che serve quindi affidarsi alla competenza e all'esperienza di un professionista".
"Non pensiamo a chi in montagna ci va già, a chi la conosce, la vive e la ama – continua il presidente delle Guide Alpine Italiane - Pensiamo a chi la montagna l'ha guardata solo dal basso all'alto, magari dalle vie dei paesi o da poco più su. Per costoro 'Monte Bianco' è stata una finestra che ha permesso di affacciarsi a un mondo che non conoscono, da cui magari sono stati anche incuriositi e affascinati e verso cui decideranno di avvicinarsi. Un'opportunità quella che è stata offerta alla montagna di comparire in prima serata nelle case di migliaia di persone. Un bene da non sottovalutare, nonostante i compromessi richiesti dallo show".
"Concordo con il presidente del Cai Umberto Martini – conclude Cesa Bianchi -: il reality è uno spettacolo televisivo, non un documentario e pertanto sarebbe sbagliato cercare qui la verità assoluta relativamente all'alpinismo e alle Terre alte. Ammesso che qualcuno la conosca quella verità assoluta".
ALTRI ARTICOLI PLANETMOUNTAIN.COM MONTE BIANCO SFIDA VERTICALE
10/11/2015 - Monte Bianco Sfida Verticale, puntata 1: tranquilli non è uno sfregio all'alpinismo. Di Vinicio Stefanello
12/11/2015 - Monte Bianco: 'unreality' show. Di Manuel Lugli
02/12/2015 - Reality Monte Bianco: la risposta del CAI all'articolo de Il Foglio
LE GUIDE ALPINE VALDOSTANE
Matteo Calcamuggi, Stefano Degiorgis, Alberto Miele, Giovanna Mongilardi, Andrea Perrod, Roberto Rossi, Anna Torretta.
"Al di là del gradimento personale di quello che è e rimane un prodotto di spettacolo – dice Cesa Bianchi -, quello che mi interessa sottolineare è la professionalità delle Guide Alpine, che hanno mostrato cosa significa accompagnare una persona in montagna. È passato un forte messaggio sul nostro lavoro al grande pubblico, che forse per la prima volta ha capito chi è una Guida Alpina, cosa fa e che cosa lo spinge a fare un mestiere così difficile. Certo non tutto poteva emergere della nostra professione, quello che si è visto è solo un assaggio, in parte forse anche viziato dai tempi e dalle dinamiche televisive. Eppure quell'assaggio è stato importante anche a far capire che l'andare in montagna non è un'attività da improvvisare e che serve quindi affidarsi alla competenza e all'esperienza di un professionista".
"Non pensiamo a chi in montagna ci va già, a chi la conosce, la vive e la ama – continua il presidente delle Guide Alpine Italiane - Pensiamo a chi la montagna l'ha guardata solo dal basso all'alto, magari dalle vie dei paesi o da poco più su. Per costoro 'Monte Bianco' è stata una finestra che ha permesso di affacciarsi a un mondo che non conoscono, da cui magari sono stati anche incuriositi e affascinati e verso cui decideranno di avvicinarsi. Un'opportunità quella che è stata offerta alla montagna di comparire in prima serata nelle case di migliaia di persone. Un bene da non sottovalutare, nonostante i compromessi richiesti dallo show".
"Concordo con il presidente del Cai Umberto Martini – conclude Cesa Bianchi -: il reality è uno spettacolo televisivo, non un documentario e pertanto sarebbe sbagliato cercare qui la verità assoluta relativamente all'alpinismo e alle Terre alte. Ammesso che qualcuno la conosca quella verità assoluta".
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Note:
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montebianco.blog.rai.it |
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