Piolet d'or 2006 le nominations per l'alpinismo
Tutte le nominations del Piolet d'or: il 26 gennaio 2007 a Grenoble è in programma l'appuntamento con l'ormai classica consegna del riconoscimento alpinistico istituito dalla rivista francese Montagnes magazine e destinato alla migliore realizzazione dell'anno.
Quest'anno sono cinque le vie in lizza per l'oscar dell'alpinismo mondiale. E, naturalmente, sono tutte vie nuove, tutte effettuate da spedizioni “leggere” o ultra leggere: Sono tutte nominations, quindi, accomunate dal magico “stile alpino”, vera e propria (ed unica) parola d'ordine per aprire il paradiso dell'alpinismo. Da segnalare inoltre che sono tutte vie in Himalaya (forse che sulle altre montagne non c'è grande alpinismo?). Comunque, a succedere a Steve House e Vincent Anderson vincitori della scorsa edizione per la nuova via in stile alpino lungo la parete Rupal sul Nanga Parbat, sono stati chiamati: - gli sloveni Marko Prezelj e Boris Lorencic per la loro impresa sul Chomolari; - i britannici Ian Parnell e Tim Emmett per il Kedar Dome; - i kazachi Denis Urubko e Sergey Samoilov per il Manaslu (già vincitori del Piolet Asia per la stessa via e già nominati allo scorso Piolet per la loro via sul Broad Peak); - gli ucraini Igor Chaplinsky, Andrei Rodiontsev e Orest Verbitsky per il Shingu Charpa; - lo sloveno Pavle Kozjek per la slitaria sul Cho Oyu. I NOMINATI, LE VIE, LE MOTIVAZIONI DEL PIOLET D'OR 2006 Marko Prezelj e Boris Lorencic (Slovenia) per la nuova via sul pilastro ovest del Chomolari (7326m) Tibet Queste due guide slovene hanno aperto una magnifica linea sul versante tibetano del Chomo Lari, stupenda cima tentata solo 4 volte dopo la prima salita dal versante sud nel 1937. Aldilà delle difficoltà tecniche, Marko ha dovuto appellarsi alla sua grandissima esperienza himalaiana per trovare la via migliore e per scegliere la migliore tattica. I due himalaisti erano accompagnati da 4 compatrioti che contemporaneamente hanno aperto un itinerario di ghiaccio a sinistra del pilone. Lunghezza della via 1950m Numero dei giorni trascorsi sulla montagna: 4 giorni d'ascensione, 2 giorni per la discesa dalla stessa via dal 13 al 18 ottobre 2006 Difficoltà: VI, misto M6 Ian Parnell e Tim Emmett (Gran Bretagna) per la nuova via sul pilastro sud-est sul Kedar Dome (6830m) India Due itinerari che non arrivano in cima ed aperti da 2 grandi spedizioni, una ungherese ed una polacca nel 1989 e nel 1999 con largo impiego di mezzi, percorrevano già il vasto versante Est del Kedar Dome. Ian Parnell e Tim Emmett hanno tentato la cima in stile alpino con pochissimo equipaggiamento affrontando le molteplici zone di roccia lungo la linea logica del pilastro sud-est. Tim Emmett è uno dei migliori scalatori britannici abituato alla scalata “esposta”. Salire in libera e a-vista il passaggio chiave (6c) a 6.000 metri di altitudine è stata secondo lui una delle sue più belle imprese come arrampicatore. Lunghezza della via: 2.000m Numero dei giorni trascorsi sulla via: 7 giorni di ascensione, 2 giorni di discesa. Dall'1 al 9 ottobre 2006 Difficoltà: engagement VI 6c expo, misto M3 Denis Urubko e Sergey Samoilov (Kazakshstan) per la nuova via sul versante nord-est del Manaslu (8163m) Nepal Dopo la notevole impresa dell'anno passato, quando hanno aperto in stile alpino una via sul versante sud del Broad Peak (8047 metri), i kazachi Denis Urubko e Serguey Samoilov hanno aperto nello stesso stile una nuova via sul versante nord-est del Manaslu. Mai salito dalla sua base alla cima nella sua integralità, questo versante presenta un attacco complesso con numerosi pendii tagliati da crepacci e si conclude con un bastione di misto sostenuto a più di 7.000 metri di quota. Per questa ascensione la coppia ha già ricevuto il primo Piolet d'Or Asia il 10 novembre scorso a Seoul (Korea) Lunghezza della via: 3200m Numero di giorni trascorsi sulla montagna: 4 giorni di ascensione, 2 giorni di discesa per la via normale sul versante nord, dal 4 al 9 maggio 2006 Difficoltà annunciate: engagement VI, roccia 6°, ghiaccio e terreno misto a 70° Igor Chaplinsky, Andrei Rodiontsev e Orest Verbitsky (Ucraina) per la nuova via sulla parete nord del Shingu Charpa (5.600m) Pakistan Questa equipe di ucraini è riuscita con scarsi mezzi a compiere la prima ascensione di questa linea che era già stata avvistata da lungo tempo dagli alpinisti esploratori del Karakorum in Pakistan. Qualche giorno dopo gli americani Kelly Cordes e Josh Wharton hanno ripetuto l'itinerario confermando sia le difficoltà già annunciate dagli ucraini che la bellezza della sfida. Lunghezza della via: 1550m Numero dei giorni passati in montagna: 5 giorni di ascensione, 2 giorni di discesa per lo stesso itinerario. Luglio 2006. Difficoltà annunciate: engagement VI, roccia 7+, misto sommitale M5 Pavle Kozjek (Slovenia) per per la nuova via in solitaria e in meno di 15 ore sulla parete sud-est del Cho Oyu (8201m) Nepal Quest'anno è l'unica solitaria di un itinerario difficile su una vetta di più di 8.000 metri. Pavle a 47 anni è anche il primo himalaista a raggiungere un simile vetta dal campo base in una sola giornata. Seguito da qualche compagno alla partenza della via, Pavle ha raggiunto la cima con più di un giorno di anticipo. Lunghezza della via: 2000m Numero di giorni passati sulla montagna: il 2 ottobre 2006, ascensione fino alla vetta e poi discesa al campo 2 lungo la via normale sul versante ovest, a 7.000 metri. Difficoltà annunciate: engagement VI, roccia 4+ a 7200 metri, neve e ghiaccio a 60° Nelle foto dall'alto: il Kedar Dome, Manaslu, Cho Oyu. |
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