Piedra Bolada (Messico): la prima salita di Cecilia Buil e Sergio Almada
CHIHUAHUA E LA PRIMA SALITA DI PIEDRA BOLADA IN MESSICO di Cecilia Buil
Tra l' 8 e il 27 aprile Sergio "Tiny" Almada ed io abbiamo scalato nel Candameña canyon, effettuando la prima salita di questa parete vergine alta oltre 900m. Situata di fronte a El Gigante, i primi 300 metri della sua parete sud sono ricoperte di piante e roccia friabile e questo è probabilmente il motivo per cui questa big wall era rimasta vergine fino ad ora.
La settimana prima della mia partenza Tiny stava analizzando diverse nuove opzioni nel canyon Candameña e mi ha mandato una foto della parete ovest del Piedra Bolada. Subito sono stata sorpresa dal fatto di come la parete continuasse ininterrotta fino in cima, non fosse ricoperta da vegetazione e sembrasse alta quanto El Gigante.
Ero molto motivata, la parete sembrava enorme e interessante ed una settimana più tardi sono volata a El Paso per iniziare a preparativi per la salita. Tre giorni più tardi abbiamo raggiunto Basaseachic e abbiamo cercato Valentin, il local che ci ha poi mostrato come raggiungere il campo base nella miglior maniera possibile. Isidro, un altro local, ci ha dato una mano a portare del materiale, mentre Oscar Cisneros era lì per aiutarci con la logistica, inoltre con il lui volevamo stare in contatto radio ogni tre giorni circa.
Abbiamo iniziato l'avvicinamento nel pomeriggio dell' 8 aprile raggiungendo la base della parete dopo una camminata di 6 ore e un bivacco lungo il sentiero. Il 9 aprile Tiny ed io abbiamo aperto il primo tiro mentre Oscar trasportava l'acqua dal fiume, situato a circa 80 metri sotto l'inizio della nostra via (alcuni tratti della parete partono direttamente a livello dell'acqua). Abbiamo fissato i primi tre tiri (uno di 5.10 e due di A4) e ben presto ci siamo resi conto che l'arrampicata sulla parte bassa della via sarebbe stata lenta e difficile, quindi abbiamo deciso di portare cibo e acqua per 15 giorni. 84 litri di acqua... I nostri haulbags pesavano 120 kg!
Il 13 di aprile Tiny ed io siamo partiti, abbiamo fissato il quarto tiro e dormito alla seconda sosta. Durante i primi 10 giorni abbiamo guadagnato circa 600m di altezza, a volte eravamo felici se salivamo 50 metri al giorno. La parte inferiore del parete non presenta molte fessure e quelle che abbiamo trovato erano cieche oppure di roccia friabile. Abbiamo aggirato cinque tetti e salito numerosi tiri con l'uso dell'artificiale fino all' A4, alcuni tiri sono stati saliti in libera fino al 5.11 mentre ci sono stati alcuni tiri con protezioni molto distanziate gradate 5.10+.
Quando abbiamo raggiunto la prima cengia grande abbiamo finalmente visto un po' di luce alla fine del tunnel, davanti a noi c'erano molte più fessure e l'arrampicata si presentava sembrava fattibile in libera. Infatti, da qui in poi siamo riusciti a scalare in libera circa 100 metri al giorno e ci siamo divertiti molto, anche tirando su tutto il materiale!
Abbiamo raggiunto la seconda terrazza il 25 aprile. Oscar era sceso in corda doppia per scattare alcune foto e ha dormito assieme a noi. Da qui siamo saliti altri tre tiri e abbiamo terminato la via il 26 aprile, dopo aver salito 24 tiri e trascorso 13 notti e 14 giorni in parete. Abbiamo dormito in vetta e ci siamo svegliati ad osservare El Gigante leggermente al di sotto di noi. Eravamo così felici! Avevamo appena effettuato la prima salita di questa enorme big wall, chiamando la nostra via Rastamuri. Abbiamo lasciato 4 chiodi e 59 spit in parete, 40 dei quali alle soste.
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