Pedeferri e la libera di Non sei più della mia banda al 'Precipizio' in Val di Mello
Tra il 2 e il 3 Settembre, Simone Pedeferri ha realizzato la prima libera di “Non sei più della mia banda” (700m, 8a+ max, 7a+ obbl.), la via aperta da Stefano Pizzagalli, Domenico Soldarini, Stefano Gaffuri e Cesare Romano sulla parete del Precipizio degli Asteroidi in Val di Mello.
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Simone Pedeferri su Non sei più della mia Banda, Precipizio degli Asteroidi, Val di Mello
Riky Felderer
Simone Pedeferri ha fatto un altro dei suoi viaggi vagabondi sulle pareti della Val di Mello. Questa volta le sue “fughe” verticali si sono rivolte ai 700 metri di “Non sei più della mia banda”. La grande via o meglio lo “spettacolare itinerario” - come lo definisce Luca Maspes 'Rampikino' nella sua pregevole cronologia delle ascensioni della Val di Mello - aperta nel 1993 da Stefano “Pizza” Pizzagalli, Domenico “Dodo” Soldarini, Stefano Gaffuri e Cesare Romano con una bella, difficile e ben distesa (nel senso degli spit) libera fino al 7a+ obbligatorio, a cui si sommano tratti in artificiale fino all'A2.
Considerato che la parete è il fantastico Precipizio degli Asteroidi, e più precisamente la sua parte più strapiombante ovvero l' “Abisso”, il viaggio è di quelli da segnalare con l'etichetta di “trip d'autore”. Così l'artista-climber Pedeferri ha speso, insieme a Luca, due giorni per attrezzare la via (corde fisse + il cambio di qualche spit vecchio con nuovi inox), per poi dedicarsi in una solitaria di 4 giorni alla sua pulizia e alle prove per la libera che hanno richiesto anche 2 tiri di variante. Quindi – insieme due suoi amici: Fritz e Paolo - dal 3 al 4 settembre scorsi è arrivata la Rotpunkt completa. Dice Pedeferri che il tutto si può valutare con una difficoltà massima di 8a+ e 7a+ obbligatorio... Ma aggiunge, come leggerete nel suo report, che c'è dell'altro... Gli crediamo. Altrimenti che Trip sarebbe?
VUOI ESSERE DELLA MIA BANDA? di Simone Pedeferri
Accendo la frontale, oggi ho fatto tardi in parete, o forse ho voluto fare tardi come ho voluto affrontare gran parte di questa avventura verticale da solo. La luna sorge dietro il Disgrazia, bella, piena ed imponente come in un film di Kubrick, spengo la luce e percorro gli ultimi 50 metri di fissa nell’argento della sua luce. La Civiltà è poco distante da qui ma voglio dormire alla base di questa parete perché il mio corpo dopo quattordici ore di scalata è troppo stanco, è questo ciò che voglio… un cielo favoloso, le mani spellate e intorpidite, i piedi gonfi… oggi ho dato tutto quello che avevo... Con la schiena appoggiata al saccone ed il sacco a pelo sulle gambe aspetto che il fornello scaldi il cibo, la testa è cullata dalla musica dei Pearl Jam e ripassa tutte le sequenze della Via che oggi ho provato, solitario nel vuoto e appeso ad una corda…
A fine Giugno ero venuto a capo di alcuni progetti in falesia, subito dopo un Luglio con tempo stabile mi aveva permesso di ripetere una dozzina di vie sulle Alpi con compagni diversi e vivendo una serie di avventure che avrebbero potuto saziare la mia sete di verticale… alla fine di questo tour sono poi riuscito a liberare insieme a Davide “Un Poco locos”, la nuova via aperta nel 2008 con Ongaro, Maio e lo stesso Spini sul Picco Luigi Amedeo… Ma sentivo ancora un bisogno, volevo un’esperienza che mi coinvolgesse totalmente, una libera dove il mio corpo e la mia mente potevano vagare per giorni, proprio come per Joy Division… volevo vivere la parete da solo provando i passaggi per trovare la chiave del mio piccolo universo verticale.
Non scalo da solo su una parete per egoismo o per riflettere su chissà quale concetto della vita, ma solo per scalare, salire e non dovermi mai fermare, mentre la carrucola scorre sulla corda il mio corpo la segue… ora questo mi rende Felice… è incredibile come il mio corpo e la mia testa si focalizzino su quel metro di roccia per trovare una soluzione, per poter salire… non è come quando sei in due per una RP o in una solitaria dove “tutto è concesso”; io devo salire scalando anche nei punti più esposti, il mio corpo è teso e tutto il mondo non esiste, esistono solo quei due metri, poi altri due e così via, intorno c’è solo il vuoto e il selvaggio della parete che mi avvolge.
“Non sei più della mia banda”: due giorni per attrezzare la Via, e per questo un doveroso ringraziamento va a Luca, poi quattro giorni di pulizia e prove di libera sempre da solo, mentre la RP completa è stata fatta tra il 2 ed il 3 di Settembre. Propongo 8a+ come massima difficoltà e obbligatorio di 7a+, che tuttavia non potranno mai spiegare ciò che uno scalatore vive in tutti i momenti di una salita, per capire ciò è necessario conoscere, capire, accrescere sempre più la propria cultura alpinistica ed utilizzare questi mezzi per poter vivere certi momenti, per poter godere di certe sensazione che mai ci lasceranno. Un grazie agli amici che mi hanno aiutato in quest’avventura, agli apritori della Via… e soprattutto al “Pizza” per la distanza degli spit messi a mano quasi vent’anni fa…
Simone Pedeferri
Considerato che la parete è il fantastico Precipizio degli Asteroidi, e più precisamente la sua parte più strapiombante ovvero l' “Abisso”, il viaggio è di quelli da segnalare con l'etichetta di “trip d'autore”. Così l'artista-climber Pedeferri ha speso, insieme a Luca, due giorni per attrezzare la via (corde fisse + il cambio di qualche spit vecchio con nuovi inox), per poi dedicarsi in una solitaria di 4 giorni alla sua pulizia e alle prove per la libera che hanno richiesto anche 2 tiri di variante. Quindi – insieme due suoi amici: Fritz e Paolo - dal 3 al 4 settembre scorsi è arrivata la Rotpunkt completa. Dice Pedeferri che il tutto si può valutare con una difficoltà massima di 8a+ e 7a+ obbligatorio... Ma aggiunge, come leggerete nel suo report, che c'è dell'altro... Gli crediamo. Altrimenti che Trip sarebbe?
VUOI ESSERE DELLA MIA BANDA? di Simone Pedeferri
Accendo la frontale, oggi ho fatto tardi in parete, o forse ho voluto fare tardi come ho voluto affrontare gran parte di questa avventura verticale da solo. La luna sorge dietro il Disgrazia, bella, piena ed imponente come in un film di Kubrick, spengo la luce e percorro gli ultimi 50 metri di fissa nell’argento della sua luce. La Civiltà è poco distante da qui ma voglio dormire alla base di questa parete perché il mio corpo dopo quattordici ore di scalata è troppo stanco, è questo ciò che voglio… un cielo favoloso, le mani spellate e intorpidite, i piedi gonfi… oggi ho dato tutto quello che avevo... Con la schiena appoggiata al saccone ed il sacco a pelo sulle gambe aspetto che il fornello scaldi il cibo, la testa è cullata dalla musica dei Pearl Jam e ripassa tutte le sequenze della Via che oggi ho provato, solitario nel vuoto e appeso ad una corda…
A fine Giugno ero venuto a capo di alcuni progetti in falesia, subito dopo un Luglio con tempo stabile mi aveva permesso di ripetere una dozzina di vie sulle Alpi con compagni diversi e vivendo una serie di avventure che avrebbero potuto saziare la mia sete di verticale… alla fine di questo tour sono poi riuscito a liberare insieme a Davide “Un Poco locos”, la nuova via aperta nel 2008 con Ongaro, Maio e lo stesso Spini sul Picco Luigi Amedeo… Ma sentivo ancora un bisogno, volevo un’esperienza che mi coinvolgesse totalmente, una libera dove il mio corpo e la mia mente potevano vagare per giorni, proprio come per Joy Division… volevo vivere la parete da solo provando i passaggi per trovare la chiave del mio piccolo universo verticale.
Non scalo da solo su una parete per egoismo o per riflettere su chissà quale concetto della vita, ma solo per scalare, salire e non dovermi mai fermare, mentre la carrucola scorre sulla corda il mio corpo la segue… ora questo mi rende Felice… è incredibile come il mio corpo e la mia testa si focalizzino su quel metro di roccia per trovare una soluzione, per poter salire… non è come quando sei in due per una RP o in una solitaria dove “tutto è concesso”; io devo salire scalando anche nei punti più esposti, il mio corpo è teso e tutto il mondo non esiste, esistono solo quei due metri, poi altri due e così via, intorno c’è solo il vuoto e il selvaggio della parete che mi avvolge.
“Non sei più della mia banda”: due giorni per attrezzare la Via, e per questo un doveroso ringraziamento va a Luca, poi quattro giorni di pulizia e prove di libera sempre da solo, mentre la RP completa è stata fatta tra il 2 ed il 3 di Settembre. Propongo 8a+ come massima difficoltà e obbligatorio di 7a+, che tuttavia non potranno mai spiegare ciò che uno scalatore vive in tutti i momenti di una salita, per capire ciò è necessario conoscere, capire, accrescere sempre più la propria cultura alpinistica ed utilizzare questi mezzi per poter vivere certi momenti, per poter godere di certe sensazione che mai ci lasceranno. Un grazie agli amici che mi hanno aiutato in quest’avventura, agli apritori della Via… e soprattutto al “Pizza” per la distanza degli spit messi a mano quasi vent’anni fa…
Simone Pedeferri
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