L'alpinismo in Karakorum per i fratelli Riegler

Il tentativo dei fratelli Martin e Florian Riegler sull’inviolato Darwo Chhok (5960m, Karakorum, Pakistan). La prima traversata dello Ya Chhish (5130m) e l’esperienza della loro prima volta in Karakorum a misurarsi con un alpinismo in stile “leggero” e difficile.
1 / 7
In vetta allo Ya Chhish
arch. M. F. Riegler
ll 5 luglio Martin e Florian Riegler sono partiti per il Karakorum in Pakistan con l’obiettivo di salire la parete sud-ovest del Darwo Chhok, cima inviolata di 5960m. Un tentativo che, soprattutto per le avverse condizioni del tempo, s’è arrestato dopo circa 300 metri di salita, nonostante i due giovani alpinisti altoatesini ce l’abbiano messa tutta e in più riprese.

Questa loro prima avventura con i grandi spazi del Karakorum è finita così, senza l’obiettivo principale, ma con la consapevolezza di aver vissuto una grande esperienza che si è conclusa con la prima traversata dello Ya Chhish (5130m) realizzata in giornata.

Dal breve e conciso report che ci hanno inviato, si capisce che questo è solo un arrivederci per i due fratelli alpinisti. Come da quanto hanno scritto sul loro diario online, che vi riportiamo di seguito, ben si capisce qual è il loro sogno e lo stile dell’alpinismo che intendono sperimentare.

La prima volta dei fratelli Riegler in Pakistan
di Martin e Florian Riegler

L’undici luglio raggiungiamo il campo base, due giorni dopo il deposito sotto la parete è già pronto. Incominciamo a scalare. Tutto il giorno e anche di notte crollano le valanghe. Tirando su il saccone una sosta su viti si stacca e tutto precipita, tirando giù anche noi due. Per fortuna non ci facciamo niente e riusciamo a recuperare tutto il materiale. Nonostante questo incidente, il primo giorno riusciamo a liberare 8 tiri. Sono le dieci di notte: bivacchiamo su una piccola cengia. Martin sta male e vomita tutta la notte. Il giorno dopo continuamo la nostra avventura.

Scalare a 5000 metri è molto faticoso, sia fisicamente che psicologicamente, inoltre il saccone si incastra molto spesso nei diedri. La parete diventa sempre più ripida e non troviamo nessun posto per passare la notte. Appesi all’imbragatura proviamo a dormire. La mattina nevica. Decidiamo di scendere. Dopo 5 ore di discesa in doppia, raggiungiamo l’attacco e torniamo al campo base.

Continua a nevicare ed a piovere tutta la settimana. E anche la settimana seguente le previsioni danno tempo instabile. Riproviamo lo stesso a salire in parete. Quando arriviamo all’attacco la nostra tenda è coperta dalla neve e rotta dal peso. Proviamo a ripararla al meglio. Tutta la notte ancora valanghe. Di giorno di nuovo neve…

Finalmente c’è un breve periodo di bel tempo. Partiamo subito e proviamo a scalare sul granito coperto di neve. Arrivati a un’altezza di 300 m inizia però di nuovo a nevicare. Dobbiamo scappare un’altra volta. Aspettiamo così il bel tempo al campo base ma i giorni passano troppo veloci e la data di partenza inesorabilmente si avvicina.

Per la nostra parete non resta tempo a sufficienza e così realizziamo la prima traversata dello Ya Chhish (5130m) in giornata. Un piccolo premio di consolazione prima di lasciare il Pakistan, il 3 di agosto.

Questa parete meravigliosa non è ancora salita. Ritorneremo, visto che ci siamo innamorati della bellezza e del fascino di questa montagna.


Dal diario online della spedizione (http://pakistanexpedition08.blogspot.com)
“Arrampicare in alta quota è sicuramente molto più che arrampicare. Allo stesso tempo è avventura, esplorazione, scoprire i propri limiti, imparare ad aspettare e avere un po’ di fortuna. Abbiamo capito che la nostra visione di salire questa grande parete è molto difficile da realizzare. Siamo due fratelli, in stile alpino, senza corde fisse e portatori di alta quota... ma sappiamo che questa è esattamente la scalata che preferiamo e che vogliamo fare in futuro. Per noi la sfida più difficile è portare il nostro livello di arrampicata su queste pareti: alte, lunghe, ripide, difficili, mai salite e forse impossibili da salire nel nostro stile. Per questa volta la montagna è stata la vincitrice, ma la storia continuerà. Torneremo e ad arrampicare su questo muro. Ora è questa la nostra più grande passione, e il nostro obiettivo.”

Martin e Florian Riegler




Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
La Sportiva Aequilibrium Hike GTX – scarponi trekking
Uno scarpone dal taglio mid-cut agile e leggero per hiking su terreni misti.
Pile termico Karpos Odle Fleece
Un secondo strato termico robusto ed efficace.
Giacca da montagna Explorair Light Dryo 2.5
Giacca da montagna leggera minimalista
Petzl Neox - assicuratore con bloccaggio assistito
Petzl Neox, un assicuratore con bloccaggio assistito mediante camma ottimizzato per l’arrampicata da primo.
Rinvio arrampicata Colt 16 Mix
Rinvio arrampicata super versatili con moschettone Keylock
Mammut Crag Sender Helmet - casco arrampicata alpinismo
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Vedi i prodotti