Kei Taniguchi ha perso la vita sul Monte Kuro in Giappone
Il Club Alpino Giapponese ha descritto la Taniguchi come "una delle alpiniste più esperte al mondo", e non a caso. Dopo le esplorazioni iniziali e numerosi successi sulle montagne del mondo, nel 2008 per lei arriva la salita che la incorona definitivamente tra i più grandi alpinisti contemporanei: insieme a Kazuya Hiraide compie la prima salita della parete SE del Kamet che, con i suoi 7856 metri, è la terza cima più alta dell’India. I due erano i primi in assoluto a tentare quella parete di 1800m. E, dal 26 settembre al 7 ottobre, l’hanno risolta al primo tentativo e in puro stile alpino, affrontando difficoltà stimate MI5+, AI5+. Per questa impresa e per il loro spirito di esplorazione i due sono stati premiati con il Piolet d’Or 2009. Proprio questo spirito aveva spinto la stessa cordata ad aprire in cinque giorni del 2012 una nuova via sul Namu-nani-feng (7694m) in Tibet. Nel 2010 la Taniguchi ha fatto parte della giuria del Piolet d’Or.
DAL SITO DEL PIOLETS D’OR
Nata in Giappone il 14 luglio 1972, Kei è stata attratta dall'avventura fin da bambina, ispirata dall'esploratore Naomi Uemura, (primo giapponese a raggiungere la cima dell'Everest e la vetta del Denali in Alaska (1970). Dopo la morte di Uemura, avvenuta nel marzo 1984 durante la sua seconda spedizione al Mckinley, in inverno, Kei decise di seguirne le orme. Guadagnando la cima del Denali nel 2001, Taniguchi decide di dedicarsi completamente all’alpinismo.
Non è la difficoltà tecnica che la seduce, piuttosto l'esplorazione delle montagne vergini del mondo. Per 10 anni, questo direttore indipendente in risorse umane parte per spedizioni sulle montagne del mondo. Debutta sullo Spantik nel 2004, realizza con successo la seconda ascesa della parete est del Mustagh Ata (7564m, Cina), in stile alpino, e firma lo Shivling (6543m, India) nel 2005. Nel 2006 e nel 2007, è l’alta quota che l’attira sul Manaslu e sull'Everest. Nel 2009 riceve a Chamonix un Piolet d'oro per la prima salita, nel 2008, del versante sudorientale del Kamet (7756m, India), in stile alpino, insieme alla connazionale Kazuja Hiraide. Nel 2010 invece ha dovuto rinunciare due volte: sulla parete occidentale del Kunyan Chish (7400m, Pakistan) e sulla parete est del Gaurishankar (7134m, Tibet).