I colori dell’ombra alla Torre Guarda, una via nuova nelle Alpi Giulie
È vero, Daniele lo conferma ma per averne la certezza telefono a Mauro: si… la via è terminata!
Torre Guarda, la cima della mia infanzia arrampicatoria, la vetta che sovrasta Cave del Predil e che si può osservare da tutte la case del paese. I ricordi mi avvincono e la gola si chiude a strozzo. Il ricordo si fa quasi violento. Mia madre, con me piccolo nello zaino che mi porta all’Alpe Vecchia sotto il Mangart di Coritenza. Alla Portella invece mi accompagnò perché potessi vedere da vicino quella torre che osservavo con curiosità da Cave. Passò del tempo ed un lungo periodo di apprendistato alpinistico con Cirillo Floreanini fino al momento in cui la passione, cresciuta in me, mi portò a tentare la scalata delle vie allora ritenute difficili e pericolose.
Ecco allora; la Torre Guarda e la sua parete e Ovest con la via di Floreanini (itinerario numero 9) entrare nel mio interesse, anche se considerata dai più troppo difficile per la mia allora età ed esperienza. Niente però mi pareva più stimolante; feci la scalata con due amici appartenenti al gruppo "i Lupi di Cave” Cobai Umberto e Giacomuzzi Bruno e le Giulie mi aprirono le loro magiche pareti che mi impegnarono per tanti anni di scalate. Era il 5 maggio del 1954, nel 2008 tornai per una variante nella parte alta della via, cinquantaquattro anni dopo. Concludendo così il mio ciclo di attività nel gruppo del Guarda.
Dunque una via nuova sulla Torre mi riempie di gioia, avendo partecipato al primo tentativo di apertura nel 2008 con Daniele. Sono contento per i primi salitori. La Torre appartata e severa, avrà sicuramente regalato loro le stesse mie emozioni.
di Claudio Carratù
Classe 1935; membro del Club Alpinistico Accademico Italiano, Gruppo Orientale.