Hans Kammerlander con il Mount Tyree primo sulle Second Seven Summit
Il 3 gennaio 2012 Hans Kammerlander ha raggiunto la vetta del Mount Tyree (Antartide) diventando il primo uomo ad aver salito tutte le 7 seconde cime dei 7 continenti.
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Hans Kammerlander
arch. H. Kammerlander
Hans Kammerlander non si smentisce mai. L'altro ieri, in Artartide, toccando i 2852m della cima del Mount Tyree, ha completato il suo specialissimo giro sulle 7 seconde cime dei 7 continenti. Un viaggio del tutto particolare visto che, alpinisti e non, conoscono bene il tour dei 14 Ottomila e anche quello delle delle Seven Summit cioè delle 7 vette più alte dei 7 continenti, ma quasi nessuno s'è mai interessato alle seconde più alte. Un'idea questa, assolutamente made in Kammerlander, che la dice lunga sulla creatività ma anche sullo stile semplice e sincero e sulla passione dell'alpinista 55enne (un autentico fuoriclasse!) di Acereto.
Il primo tassello di questo viaggio progetto, di cui non può sfuggire anche un pizzico di ironia - è partito dagli 8610m del K2. L'Ottomila che a ragione in molti ritengono il più difficile tra le 14 vette più alte della terra. Ma poi si è materializzato compiutamente solo negli ultimi tre anni. Sono del 2009, infatti, le salite del Ojos del Salado (6893m) la seconda montagna più alta dell'America meridionale e del Monte Kenia che, con i suoi 5199m, cede il posto di re dell'Africa solo al Kilimangiaro.
Sono del 2010, invece, le salite del freddissimo Monte Logan (5959m) e del russo Dychtau (5204 m) seconde vette rispettivamente dell'America settentrionale e dell'Europa. Infine la conclusione. Ad aprile 2011 è arrivata la cima del Puncak Trikora gigante di 4730m dell'Indonesia (Oceania). E per ultima, proprio ieri, la salita del Monte Tyree (4852 m) una montagna sperduta e difficile nel deserto antartico, 13 km a nord ovest del più grande Mount Vison, e forse anche per questo pochissimo frequentata visto che quella di Kammerlander e C. è l'ottava salita assoluta (l'ultima salita risale a 15 anni fa).
Dunque, Hans Kammerlander è il primo uomo ad aver salito tutte le Seven second summits. E, chi in questi ultimi anni ha avuto l'occasione di assistere ad una delle sue affollatissime serate, non può fare a meno di ricordare il sorriso con cui accennava a questo suo progetto. Ad alcuni potrà essere anche sembrato quasi uno scherzo. Ma a guardar bene questo grande viaggio appena concluso nasconde molto di più. Per esempio dà ancora più forza a quella sua grande rinuncia a salire tutti i 14 Ottomila.
Era il 2001. Kammerlander aveva appena salito il K2 (per inciso la sua prima vetta delle second summits ) insieme a Christophe Lafaille. E subito, a chi gli domandava se avrebbe chiuso il cerchio sul Manaslu, l'Ottomila che ancora gli mancava, lui rispondeva di no. Perché su quella montagna, quando l'aveva tentata nel 1991, aveva perso Grossrubatscher e Mutschlechner , suoi compagni e amici fraterni. Una rinuncia quasi rivoluzionaria la sua, più unica che rara per il mondo dell'alpinismo. E una scelta a cui ha mantenuto fede rinunciando ad un risultato ormai quasi scontato. Anche per questo ci sentiamo di dire che questa delle second summit non è certo una scelta che mira a comparire nei Guinness dei primati (d'altra parte basta dare un'occhiata al suo curriculum per capirlo). Al contrario, ancora una volta, ci sembra una bella lezione di alpinismo e di come si possa viverlo sempre alla grande.
Hans Kammerlander e le sue Seven Second Summit le 7 seconde cime più alte dei 7 continenti
2001 K2 (8611 m), Pakistan (Asia), via Cesen, con Jean- Christophe Lafaille
2009 Ojos del Salado (6893 m), Cile (Sud America), con Toni Mutschlechner
2009 Monte Kenia (5199 m), Kenia (Africa), versante ovest, con Konrad Auer
2010 Monte Logan (5959 m), Alaska (Nord America), con Konrad Auer
2010 Dychtau (5204 m), Russia (Europa), con Florian Kern
2011 Puncak Trikora (4730 m), Indonesia (Oceania)
2012 Monte Tyree (4852 m), Antartico (Antartide)
- 03/04/2000 Intervista a Hans Kammerlander prima della partenza per il K2
Il primo tassello di questo viaggio progetto, di cui non può sfuggire anche un pizzico di ironia - è partito dagli 8610m del K2. L'Ottomila che a ragione in molti ritengono il più difficile tra le 14 vette più alte della terra. Ma poi si è materializzato compiutamente solo negli ultimi tre anni. Sono del 2009, infatti, le salite del Ojos del Salado (6893m) la seconda montagna più alta dell'America meridionale e del Monte Kenia che, con i suoi 5199m, cede il posto di re dell'Africa solo al Kilimangiaro.
Sono del 2010, invece, le salite del freddissimo Monte Logan (5959m) e del russo Dychtau (5204 m) seconde vette rispettivamente dell'America settentrionale e dell'Europa. Infine la conclusione. Ad aprile 2011 è arrivata la cima del Puncak Trikora gigante di 4730m dell'Indonesia (Oceania). E per ultima, proprio ieri, la salita del Monte Tyree (4852 m) una montagna sperduta e difficile nel deserto antartico, 13 km a nord ovest del più grande Mount Vison, e forse anche per questo pochissimo frequentata visto che quella di Kammerlander e C. è l'ottava salita assoluta (l'ultima salita risale a 15 anni fa).
Dunque, Hans Kammerlander è il primo uomo ad aver salito tutte le Seven second summits. E, chi in questi ultimi anni ha avuto l'occasione di assistere ad una delle sue affollatissime serate, non può fare a meno di ricordare il sorriso con cui accennava a questo suo progetto. Ad alcuni potrà essere anche sembrato quasi uno scherzo. Ma a guardar bene questo grande viaggio appena concluso nasconde molto di più. Per esempio dà ancora più forza a quella sua grande rinuncia a salire tutti i 14 Ottomila.
Era il 2001. Kammerlander aveva appena salito il K2 (per inciso la sua prima vetta delle second summits ) insieme a Christophe Lafaille. E subito, a chi gli domandava se avrebbe chiuso il cerchio sul Manaslu, l'Ottomila che ancora gli mancava, lui rispondeva di no. Perché su quella montagna, quando l'aveva tentata nel 1991, aveva perso Grossrubatscher e Mutschlechner , suoi compagni e amici fraterni. Una rinuncia quasi rivoluzionaria la sua, più unica che rara per il mondo dell'alpinismo. E una scelta a cui ha mantenuto fede rinunciando ad un risultato ormai quasi scontato. Anche per questo ci sentiamo di dire che questa delle second summit non è certo una scelta che mira a comparire nei Guinness dei primati (d'altra parte basta dare un'occhiata al suo curriculum per capirlo). Al contrario, ancora una volta, ci sembra una bella lezione di alpinismo e di come si possa viverlo sempre alla grande.
Hans Kammerlander e le sue Seven Second Summit le 7 seconde cime più alte dei 7 continenti
2001 K2 (8611 m), Pakistan (Asia), via Cesen, con Jean- Christophe Lafaille
2009 Ojos del Salado (6893 m), Cile (Sud America), con Toni Mutschlechner
2009 Monte Kenia (5199 m), Kenia (Africa), versante ovest, con Konrad Auer
2010 Monte Logan (5959 m), Alaska (Nord America), con Konrad Auer
2010 Dychtau (5204 m), Russia (Europa), con Florian Kern
2011 Puncak Trikora (4730 m), Indonesia (Oceania)
2012 Monte Tyree (4852 m), Antartico (Antartide)
- 03/04/2000 Intervista a Hans Kammerlander prima della partenza per il K2
Note:
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