Grigna Meridionale: Via Erika sul Fungo per Saverio De Toffol e Jorge Palacios
Percorrendo il sentiero della Direttissima, spesso mi sono soffermato all'altezza della biforcazione per la Val Tesa ad osservare lo slanciato e molto fotografato profilo ovest del Fungo. Costituito da una parte giallastra leggermente strapiombante e da belle placche grigie, all'apparenza molto compatte, che però lasciavano presagire grandi difficoltà e l'uso sistematico del trapano.
Allo stesso tempo mi sono sempre meravigliato del fatto che una linea così estetica, su una delle Torri simbolo della Grignetta, fosse rimasta libera.
Sulle guide cartacee (Cima/Pesci/Saglio) venivano riportati due itinerari che rimanevano ai lati della linea che avevo immaginato, a sinistra la temuta via Ruchin che non a caso conta ufficialmente una sola ripetizione, e a destra la via GAS (Gruppo Audaci Scalatori) del 1923.
Poi, volendo rendermi conto se ci fosse stata anche solo una minima possibilità di salire per quelle placche utilizzando unicamente mezzi tradizionali (a parte le soste), mi decisi a scendere per i ripidissimi prati, che in qualche modo difendono l'accesso al versante ovest del Fungo, per scattare delle fotografie ravvicinate della parete.
Con mia grande sorpresa, a quel punto ho potuto constatare che le placche non erano in realtà così compatte ma, invece erano molto lavorate e ricche di erosioni e fessure, ed inoltre ho visto la possibilità di bypassare la compatta placca gialla iniziale grazie a un traverso esposto da sinistra verso destra.
Quindi, tornato con l'amico Jorge Palacios, in due riprese abbiamo salito questa bella parete che, nonostante l'aspetto repulsivo, ci ha regalato una bella arrampicata (che definirei quasi "plaisir"), con difficoltà relativamente modeste.
Erika è la figlia tredicenne di Jorge, la quale con infinita pazienza, un po' leggendo, un po' fotografando e un po' annoiandosi, ha atteso il nostro ritorno da questa bella via.